Da Profondo Rosso a Nick Turbine, tutti i fratelli minori di Dylan Dog

Il prossimo mese di Dicembre Dylan Dog raggiungerà lo storico traguardo del quattrocentesimo numero, in quest’articolo vogliamo però parlare, in rigoroso ordine di apparizione, di quei fumetti horror che, nei primi anni ’90, in seguito al grande successo di vendite di Dylan Dog, “invasero” le edicole italiane, chiudendo, di solito, la loro “carriera” dopo pochi numeri per scarse vendite.

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a cura di Gianluca Curioni

Dal 1990 in poi le edicole italiane furono invase da diversi cloni di Dylan Dog, accomunati, quasi sempre, da una breve vita editoriale e da una qualità dei materiali utilizzati per gli albi, e sovente anche delle storie pubblicate, non eccelsa. I giudizi degli addetti ai lavori e delle riviste del settore su questi “fratelli” minori dell’Indagatore dell’Incubo furono tutt’altro che benevoli, tanto che queste pubblicazioni furono considerate, con rare eccezioni, di serie B, e dispregiativamente ribattezzate “bonellidi” o “bonelloidi”. In quest’articolo parleremo, in rigoroso ordine di apparizione nelle edicole, di alcuni fumetti che hanno tentato, senza mai riuscirci, di sfruttare la scia del grande successo di vendite dell’Inquilino di Craven Road 7.

Profondo Rosso – Il mensile del terrore

Questo progetto editoriale curato da Luigi Cozzi, storico assistente di Dario Argento, con la supervisione dello stesso Argento, dal dicembre del 1990, portò nelle edicole tredici numeri e due speciali pubblicati dalla casa editrice Edizioni Scorpio. Nelle pagine di questo mensile trovano spazio, oltre a diverse storie brevi a fumetti caratterizzate da vaghi riferimenti, nei titoli e talvolta in alcune sequenze, ai film del Maestro dell’Horror italiano, degli articoli di approfondimenti su attori e registi del cinema horror internazionale e delle interviste proprio ad Argento e Cozzi, nel quale erano svelati gustosi retroscena sulla loro produzione cinematografica. Inoltre, in ogni numero, era presente una sezione dedicata a un film o un regista dell’Hammer Film Productions e una storia a loro dedicata.

Gordon Link

Dopo anni di sole ristampe come Blek Macigno, Capitan Miki e molti altri, la casa editrice Dardo, nel tentativo di emulare il grande successo di Dylan Dog, fece esordire nelle edicole Gordon Link. Pubblicato dall’agosto del 1991, questo bonellide può vantare ventidue numeri pubblicati e diversi speciali. Questo fumetto rappresentò l’esordio nel mondo delle nuvole parlanti di Gianfranco Manfredi, che proprio attraverso quest’esperienza seppe farsi notare dalla Sergio Bonelli Editore, per cui diventò, in seguito, sceneggiatore per Dylan Dog e Nick Raider e creatore di Magico Vento. Il creatore grafico e copertinista della serie fu Raffaele Della Monica, anch’esso apprezzato autore bonelliano per Tex e Zagor. Questo personaggio il cui nome era un palese omaggio a Flash Gordon, eroe dell’avventura fantastica creato da Alex Raymond, mentre il cognome Link scelto come simbolo del legame dell’aldilà e aldiquà, fu palesemente ispirato all’attore Kyle MacLachlan, l’agente Cooper del telefilm Twin Peaks, che in quegli anni batteva ogni record di ascolti. Capo dei Ghostfinders, una sconquassata squadra di acchiappa fantasmi, la cui sede operativa e abitazione è una postatomica e postmoderna villetta nella periferia di Hinterland, immaginaria capitale degli Stati Uniti d’Europa. Gordon è ex poliziotto del Dipartimento Casi Bizzarri, fuma la pipa, veste in modo dandy, guida una Bugatti 110 targata L.I.N.K., che raggiunge i 270 chilometri l’ora, ed è quasi divorziato dal commissario di polizia Jessica Pinkerton, con la quale continua, nonostante le difficoltà poiché lei non toglie mai il giubbetto antiproiettile, ad avere rapporti intimi. Particolare curioso: Manfredi spiegò, nel primo Speciale Lettori, parafrasando il critico d’arte francese Anatole Jakovsky, che Gordon fumava la pipa perché la pipa “è da sempre stata considerata come qualcosa di sacro, come un oggetto quasi magico”.

Elton Cop – Il Thriller dell’Incredibile

Pubblicato dalla casa editrice Edizioni Center TV dal settembre 1991, questo fumetto ebbe una vita brevissima, con cinque numeri e uno speciale. Clone riuscito male dell’inquilino di Craven Road 7, misto a Nick Raider, altro eroe di genere poliziesco della Sergio Bonelli Editore, Elton era un poliziotto di San Francisco che, a seguito di un incidente sul lavoro, scopre di possedere il potere della telecinesi e della dislocazione, che utilizza per lottare contro fantasmi e mostri vari. Il primo albo di Elton Cop era palesemente basato sul Cabal di Clive Barker, che, in prima di copertina, fu citato con il nome sbagliato: “Clive Backer autore di Cabal”. Disegnato con uno stile da fumetto erotico, per nulla originale, dall’imprecazione del personaggio “Barabba ladro!” che ricordava un po’ troppo il “Giuda Ballerino!” dyaniato, è considerato uno dei peggiori bonellidi di sempre.

Demon Hunter

Con un numero 0, trentasette numeri mensili e uno speciale in grande formato, questo fumetto, pubblicato dalla casa editrice Xenia Edizioni, con oltre tre anni di permanenza delle edicole è uno dei bonellidi, nonostante la qualità non eccelsa di storie e disegni, più longevi di sempre. Il protagonista, Michael Sloane, è un ispettore di polizia dell’ottavo distretto di Manhattan, abilissimo nelle arti marziali, che grazie a una pietra sfusa nella sua mano ha il potere di trasformarsi in un demone per combattere una mostruosa stirpe che minaccia l’esistenza del genere umano. La serie volutamente rivolta ad un pubblico adolescenziale era caratterizzata da storie horror con tanto splatter, dall’utilizzo di diverse splash-page, e da una buona qualità dei disegni. Ideato da Gino Udina, ha avuto tra i collaboratori alcuni autori provenienti dalla Scuola del Fumetto di Milano, tra cui, ai testi Diego Cajelli, Mara Dalla Monica e Luca Tiraboschi e, ai disegni, Andrea Carnevale, Alfio Buscaglia, Luca Rossi, Ernesto Michelazzo e Simona Denna, molti dei quali oggi lavorano per la Sergio Bonelli Editore. Particolare curioso, alcuni mesi dopo la chiusura della serie, nel tentativo di rilanciare il personaggio, uscì nelle edicole un secondo speciale come supplemento al numero 25 di Lucifer.

Dick Drago

Dick Drago, pubblicato dalla casa editrice Fenix S.r.l. di Roma, uscì nelle edicole dal gennaio 1994, con undici albi mensili, gli ultimi due dei quali pubblicati in grande formato e con un tiratura limitata. Volutamente nato per sfruttare il successo dell’Indagatore dell’Incubo, tanto da utilizzare la stessa impostazione grafica di Dylan Dog, vede come protagonista un giornalista irlandese di trent’anni, impiegato del Belfast Journal, dotato di un non meglio precisato potere paranormale, palese imitazione del quinto senso e mezzo dylaniato, che si manifesta con uno scintillio negli occhi, che gli permettono di avvertire strani presagi. Le avventure che vive, nelle quali come l’Indagatore dell’Incubo, ha un grande successo con il gentil sesso e utilizza pistola Bodeo modello 1889, sono sempre caratterizzate da flashback che raccontano il passato del cattivo di turno. L’ideazione e i soggetti erano di Patrizia D’Agostino, direttore responsabile della serie, le sceneggiature di Giovanni Mandelli, i disegni di Augusto Chizzoli e le chine di Savinelli. Le copertine furono invece firmate da Alessandro Nocerino. Dopo nove numeri, nel tentativo di salvare la serie, che nel frattempo aveva cambiato il nome in Dick Damon, si cercò di svecchiare il look dei personaggi introducendo nuovi disegnatori, anche a causa della prematura scomparsa di Chizzoli. Questo tentativo portò però solo alla pubblicazione di un numero 0, che sancì, di fatto, la chiusura della serie. Questo bonellide è quindi ricordato più per le volute analogie con l’inquilino di Craven Road 7 che per la bassissima qualità delle storie. Particolare da ricordare l’esclamazione dylaniata “Giuda Ballerino!” è sostituita, in questo fumetto, con “Brisk!” perché Dick Drago è un appassionato di briscola, nonostante non riesca a vincere mai una partita.

Demon Story

Dopo l’esordio di Dick Drago, nel marzo 1994, sempre la Fenix S.r.l., lanciò nelle edicole un’altra collana che richiamava, sia nella grafica sia nei contenuti delle storie, il più famoso Indagatore dell’Incubo. In questo caso si trattava però di albi “antologici” con sei racconti brevi per numero, scritti e disegnati da più autori. Sicuramente nettamente superiore rispetto a Dick Drago, molti di questi racconti horror, nonostante qualche ingenuità di scrittura, si lasciavano leggere con piacere.

Max Living

Pubblicato, nel 1994 dalla casa editrice Arca Perduta, ebbe una vita editoriale brevissima che portò in edicola, oltre a un numero 0, solo sei albi. Il protagonista Max, identico nell’aspetto fisico all’attore Cristopher Lambert, è un architetto americano che risiede a Parigi che è coinvolto in situazioni inaspettate. Max proprio a Parigi rincontra un suo insegnate, nel frattempo diventato curatore del museo del Louvre, che gli rivela di appartenere al misterioso ordine de “I Signori del Tempo” che, utilizzando tecniche esoteriche, combattevano tra loro per cambiare il corso della storia per i propri interessi. Centro delle avventure di Max erano le misteriose “Camere del tempo”, costruite in diversi luoghi della Terra in cui si concentravano misteriose energie che se utilizzate in maniera corretta permettevano di tornare indietro nel tempo per condizionare il passato. Le trame erano costruite per far affrontare al protagonista scenari sempre diversi, dall’epoca del rinascimento alla seconda guerra mondiale, dal giallo alla fantascienza. Non privo di elementi originali, rispetto ad altri bonellidi, questo fumetto aveva come punto debole, oltre ad alcune evidenti ingenuità di scrittura, un’“Incoerenza” narrativa tra i singoli episodi, scritti da uno staff di autori provenienti da formazioni troppo diverse per integrarsi al meglio tra loro.

L’Insonne

Pubblicato, nel 1994, dalla casa editrice B.B.D. Press, che portò in edicola un numero 0 e tre albi mensili, cui segui, un paio d’anni dopo, uno speciale, è un fumetto thriller che ha come protagonista Desdemona Metus, giovane DJ di Radio Strega, una piccola radio privata di Firenze. Desdy è affetta, come si evince dal nome della serie, da un’inspiegabile forma d’insonnia di origine traumatica che gli permette di percepire aspetti della realtà solitamente nascosti alle persone comuni. “L’Insonne”, la trasmissione radiofonica che conduce la mette in contatto con ascoltatori che spesso si dimostrano personaggi incredibili e misteriosi. Suo padre, Isaia Metus, è affiliato a La Fratellanza, una setta esoterica di stampo massonico, in perenne lotta con la Loggia Nera. Desdemona scoprirà con orrore che la lotta tra queste due fazioni orbita proprio intorno a lei e che determinano moltissime vicende della sua vita. Nonostante la scarsa fortuna in edicola, fu considerato dalla critica un ottimo prodotto editoriale, che nel 2001 vide la pubblicazione di due albi speciali e, dal 2005, un altro grande ritorno grazie all’allora emergente casa editrice Free Books, con un numero 0 e una serie che fu pubblicata fino al 2008, nella collana Thriller.

Nick Turbine

Il protagonista di Nick Turbine è Nico De Angelis, un affermato psicologo che diventa una sorte di giustiziere del crimine per vendicare l’uccisione della moglie e lo stupro della figlia. Pubblicato nella collana Ordago, edita dalla B.B.D. Press, nel 1994, ha anch’esso una vita brevissima, arrivando a portare nelle edicole solo cinque numeri. È ricordato soprattutto per essere uno dei bonellidi più violenti, con storie costruite quasi esclusivamente da sparatorie e regolamenti di conti e per la scarsa qualità dei disegni.

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