Decktective - Rose rosso sangue, la recensione

Decktective - Rose rosso sangue è il primo titolo della linea Decktective, giochi investigativi monouso tascabili e basati su carte.

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a cura di Roberto Richero

Decktective - Rose rosso sangue, edito da Dv Games, si presenta a tutti gli effetti come un prodotto della linea Deckscape, escape room “da tavolo” ad uso singolo, ma è in realtà un concept di gioco fondamentalmente differente.

Se da una parte eredita infatti il formato e la meccanica basata su un mazzo di carte ordinate e numerate da utilizzare secondo regole che vengono spiegate mano a mano che si avanza nel gioco, i principi di interazione e le meccaniche sono completamente diverse: il gioco infatti si presenta come essenzialmente narrativo e deduttivo.

Decktective - Rose rosso sangue: la storia

I giocatori impersonano gli investigatori intervenuti sulla scena del ritrovamento del cadavere del Conte Ferdinand Tudor e devono collaborare per dirimere il mistero che avvolge la vicenda, esplorando la scena del crimine, interrogando i vari testimoni e analizzando gli indizi.

Il gioco

La scena del crimine è ricostruita attraverso una serie di carte che, usando la scatola del gioco come base, formano una rappresentazione 3D dell’ambientazione. Oltre ad essere un elemento originale e divertente, questa ricostruzione è fondamentale, in quanto nei disegni sono rappresentati diversi indizi che possono fare la differenza fra la risoluzione del caso e la sua archiviazione.

Interrogatori ed indizi sono a loro volta rappresentati da altre carte in Decktective - Rose rosso sangue: ogni investigatore entra in possesso, a turno, di un nuovo indizio (dotato di una valore) e deve decidere, senza poterne parlare, se renderlo pubblico o archiviarlo perché - a suo parere - ininfluente per l'indagine in corso. Maggiore è il numero di indizi archiviati, maggiore sarà il valore degli indizi che possono essere resi pubblici e quindi analizzati da tutti i giocatori congiuntamente. Questo meccanismo, nella sua semplicità, non solo rende il gioco molto interattivo, ma obbliga i partecipanti a definire fin da subito una strategia: non sarà possibile condividere tutti gli indizi ed ogni scelta potrebbe portare all’esclusione dal caso di un’informazione fondamentale.

Una volta che tutti gli indizi sono stati raccolti ed analizzati, si passa alla fase di discussione: gli investigatori devono tirare le fila di tutto quello che hanno scoperto e definire un’ipotesi su come sono andati gli eventi, ricostruendo il reato. Successivamente dovranno rispondere ad una serie di domande, tese a capire la completezza e il dettaglio della ricostruzione effettuata dai giocatori. Ogni risposta giusta fornisce punti e la somma di tutti i punti definisce il risultato finale del gruppo.

Conclusioni

Il gioco è estremamente interattivo e sollecita un continuo confronto fra i giocatori, rendendo la partita divertente e piacevole. E’ possibile giocare in singolo, ma questa opzione trasforma il gioco in un’esperienza quasi enigmistica, più che ludica. Come tutti i giochi utilizzabili una sola volta, l’esperienza è breve (circa un’ora) ma intensa e, quando e se si risolve il caso, c’è molta soddisfazione.

La nuova linea offre interessanti possibilità, eventualmente inserendo prodotti di diversa difficoltà (l’anteprima in nostro possesso non faceva riferimento ad un indicatore, in tal senso) per soddisfare il più ampio ventaglio di richieste.

Materiali

I materiali contenuti nella confezione di Decktective - Rose rosso sangue sono basilari ma di buona fattura. Le carte sono tipicamente composte da un testo e da un’immagine; ogni parola, ed ogni dettaglio nei disegni sono informazioni e vanno analizzati con la massima attenzione. Niente è lasciato al caso e si nota l’attenzione che gli autori hanno posto in ogni elemento del gioco.

Gioco indicato per

Rose rosso sangue è indicato principalmente agli appassionati di giochi investigativi collaborativi ad alta interazione fra i giocatori. Le situazioni, gli indizi e l’ambientazione stimolano l’investigatore che si nasconde in ognuno di noi. Rispetto alle escape room da tavolo il gioco annulla la componente enigmistica pura, lasciando spazio ad aspetti deduttivi; questo elemento (a seconda della difficoltà del gioco) rende l’esperienza appetibile per un più ampio ventaglio di giocatori, non rivolgendosi solo agli appassionati di giochi logici.