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Deep Beyond 2, recensione: l'universo oltre lo specchio

Deep Beyond 2: il mondo alieno oltre il portale rivela la sua natura nella serie di David Goy, Mirka Andolfo e Andrea Broccardo.

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a cura di Manuel Enrico

Il primo capitolo di Deep Beyond si concludeva con una scelta obbligata: varcare il portale verso un altro universo, nella speranza di sopravvivere. Un finale simile, con un cliffhanger così azzeccato, non poteva che animare una curiosità feroce per il proseguire di questa avventura sci-fi pubblicata da Star Comics all’interno di Astra, l’etichetta con lui la casa editrice offre ai propri lettori racconti dai tratti fantascientifici, come Bacteria. Deep Beyond 2 è il terzo volume a fregiarsi di questa etichetta, ribadendo come all’interno di questa collana l’anima fantascientifica non sia solamente una meccanica narrativa stereotipata, ma consenta di inserire nella trama una serie di spunti e di tematiche che trova proprio nella tradizione della sci-fi una propria radice.

Nell’avvicinarci al primo volume di Deep Beyond, si era subito apprezzato il lavoro di world Building con cui David Goy (Sandokan, Alessandro Magno) e Mirka Andolfo (Contronatura, Paprika, Mercy) hanno condotto i lettori in una Terra distopica, in cui gli eventi del tanto temuto Millenium Bug si sono palesati sconvolgendo il mondo come lo conosciamo.  Come ben ricorda chi nel 1999 si è trovato ad affrontare il passaggio al nuovo millennio, uno dei timori del periodo era che i sistemi informatici potessero non processare correttamente la nuova datazione, causando un collasso dell’allora rudimentale rete informatica. Se nella nostra realtà questo pericolo è stato scongiurato, nella realtà di Deep Beyond questo non è accaduto. Il Millenium Bug, infatti, la notte del 31 dicembre 1999 provocò il crollo della rete informatica, causando un periodo di barbarie e caos che distrusse la società del periodo, facendo emergere un tessuto civile fragile, incapace di affrontare una nuova minaccia: la contaminazione.

Deep Beyond 2, il mondo alieno oltre il portale rivela la sua natura

Una pestilenza senza eguali, di origine sconosciuta, che aggravò la già precaria sopravvivenza dell’umanità, che fu costretta a rinchiudersi all’interno di enclavi chiuse, entro cui preservare le generazioni future. Una situazione che viene osteggiata da un gruppo di dissidenti, i Disfattisti, convinti che l’umanità debba affrontare ora le conseguenze della propria scellerata presenza sul nostro mondo. Nonostante questi attacchi terroristici, l’umanità sopravvive, cercando una cura alla contaminazione, effettuando ricerche in ambienti protetti, dei laboratori sottomarini. In uno di questi vive Pamela Bell, ricercatrice che nelle prime pagine di Deep Beyond vediamo coinvolta in un incontro sottomarino tutt’altro che amichevole, perfetto punto di partenza per una storia che vede proprio nei fondali marini il suo teatro.

Il  primo capitolo di Deep Beyond poteva illuderci che il duo di autori avesse completato il ritratto di questo mondo atipico, ma la loro visione era ben lungi dall’esser completata. Inevitabile, considerando che nel finale del primo volume abbiamo scoperto come nelle profondità dell’oceano si celi un portale verso un altro universo, il vero segreto a cui tutti gli attori di questa avventura sembravano puntare. Nello spingere i protagonisti a varcare questa soglia fra gli universi, Goy e Andolfo hanno deciso di affiancarsi ai grandi autori della sci-fi letteraria, capaci di creare più mondi e società creando coesistenze narrative di altro profilo, come quelle vista nel Ciclo delle Fondazioni o in Dune.

Dopo una prima accoglienza tutt’altro che amichevole, il gruppetto di umani ha modo di scoprire una dimensione popolata da strane creature, dotate di una tecnologia estremamente avanzata che affascina questi incauti esploratori. Quella che sembrava una missione di salvataggio, infatti, diviene l’occasione di incontrare una civiltà aliena, le cui peculiarità ci vengono rapidamente presentate, senza mancare di conferire a questo mondo una natura definita, non solamente sul piano visivo ma anche culturale. Questa sensazione di iniziale incompatibilità tra umani e alieni viene mirabilmente utilizzata da Goy e Andolfo per acuire il tono da weird science percepito nel precedente volume proiettandolo verso una caratterizzazione più strutturata, in cui trova spazio un gradevole contrasto tra l’aspetto prettamente scientifico e una componente quasi mistica, che vede proprio nei misteriosi visitatori il fulcro di una religione a lungo custodita nelle profondità di questo mondo hi-tech.

Deep Beyond – Vol. 2 non solo spinge ulteriormente sull’elemento sci-fi, ma non manca di fare emergere dinamiche tra i protagonisti umani che echeggiano il mondo che hanno apparentemente lasciato alle spalle. Le complesse macchinazioni figlie del contrato tra Disfattisti e ordine costituito hanno modo di farsi sentire anche in questo universo lontano, culminando in un nuovo cliffhanger che sembra condurre verso una scoppiettante rivelazione.

Un universo sci-fi in continua espansione

Merito dell’interpretazione visiva di Andrea Broccardo, che per questo secondo capitolo di Deep Beyond ritrae questo mondo alieno presentandone una tecnologica e architettonica appassionante e curata, in cui ogni aspetto viene valorizzato all’interno di un tratto specifico che si ravvede tanto nella realizzazione degli edifici che nello sviluppo del design di mezzi e dispositivi tecnologici. Elemento da non trascurare, ma che anzi contribuisce in modo evidente alla concretezza dell’ambiente in cui si muovono i protagonisti. Effetto ulteriormente impreziosito dalla colorazione di Barbara Nosenzo, che riesce ad abbandonare le colorazioni tipiche dell’ambiente sottomarino del precedente capitolo per offrire una palette cromatica più luminosa, che caratterizza la civiltà aliena, salvo trovare la giusta cromia anche per gli ambienti più claustrofobici e antichi che accolgo l’aspetto mistico di Deep Beyond.

Star Comics pubblica il secondo capitolo della serie con la medesima cura editoriale del precedente, un cartonato dalla struttura resistente con una copertina suggestiva che coglie il momento centrale di questa seconda parte di Deep Beyond. Pur apprezzando la validità dell’opera, vanno evidenziate alcune mancanze in fase di revisione, che hanno consentito a piccole imperfezioni, come refusi o balloon orientati in modo errato, di far la loro comparsa. Una presenza tuttavia esigua e che non scalfisce minimamente il fascino di una convincente serie fantascientifica.

Voto Recensione di Deep Beyond Volume 2



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Evoluzione della saga promettente

  • - Mondo alieno ben caratterizzato

Contro

  • - Qualche imprecisione in fase di revisione

Commento

Deep Beyond 2 non solo spinge ulteriormente sull’elemento sci-fi, ma non manca di fare emergere dinamiche tra i protagonisti umani che echeggiano il mondo che hanno apparentemente lasciato alle spalle. Le complesse macchinazioni figlie del contrato tra Disfattisti e ordine costituito hanno modo di farsi sentire anche in questo universo lontano, culminando in un nuovo cliffhanger che sembra condurre verso una scoppiettante rivelazione.

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