Disney+, quali sono le prossime mosse per non perdere terreno?

50 milioni di abbonati sono tanti, ma bisogna continuare su questo trend. Ecco cosa deve fare Disney+ per non perdere il terreno guadagnato.

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a cura di Mario Petillo

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Disney+ ha superato i 50 milioni di abbonati in tutto il mondo, complice anche l'arrivo della piattaforma di streaming on demand anche in alcuni Paesi europei, gli ultimi mancanti. Siamo ben lontani dai 125 milioni di abbonati di Netflix, ma c'è da dire che la concorrenza è partita con vari anni di anticipo, ben cinque, che nel mondo digital sono davvero tanti.

Disney+ dalla sua invece arriva in un momento in cui il mercato sembrava saturo, ma soprattutto con un catalogo concentrato esclusivamente sui contenuti di una sola azienda, per l'appunto Disney, che sotto la propria egida annovera Marvel, Pixar, National Geographic e Fox. L'arrivo è stato roboante, per due settimane non si è parlato d'altro, anche grazie al tuffo nel passato che ci è stato permesso fare, andando a snocciolare un archivio storico davvero unico nel cinema d'animazione e non. Ora, però, per tenere il ritmo e continuare su questa strada sarà fondamentale non sbagliare e battere il ferro finché è caldo.

Contenuti originali nuovi tra serie e film

Innanzitutto bisognerà attendersi altre produzioni originali. Sicuramente Stargirl, Togo e Lilli & il Vagabondo sono stati tre ottimi prodotti per il lancio in Italia, così come le serie TV da The Mandalorian a Encore, oltre a High School Musical, hanno offerto un intrattenimento settimanale, che non si spreca con un bingewatching immediato, come invece sceglie spesso di fare Netflix.

Capiamo che al momento è diventato difficile riuscire a rispettare i piani di produzione, soprattutto con l'impossibilità di frequentare i set cinematografici e di portare avanti le riprese, ma bisognerà quanto prima assicurarsi le finestre di uscita delle prossime serie TV originali, da Falcon & Winter Soldier fino a Wandavision e tutte le altre produzioni che andranno a intrecciarsi con il Marvel Cinematic Universe. Così facendo, Disney+ continuerebbe a tenere alta l'attenzione, ma bisognerà accontentare anche gli abbonati che non sono arrivati su Disney+ per le produzioni Marvel, quindi una buona fetta di appassionati all'animazione e a contenuti meno action.

Sebbene attualmente il Marvel Cinematic Universe sia quello più florido dal punto di vista degli incassi, tra gli universi espansi, da Burbank dovrà arrivare qualche novità riguardante nuove serie, magari anche animate.

Tra gli annunci annoveriamo un'interessante e attesa serie su Oswald, il primo personaggio di Walt Disney, ancor prima che nascesse Topolino, oltre a dei nuovi contenuti su Cip & Ciop, per i quali è attualmente disponibile la serie originale con Monterey Jack, Scheggia e Zipper. Con una nuova serie sui Muppets e sulla famiglia Proud, Disney+ però ha finito gli annunci sulle prossime uscite, che dovranno essere necessariamente impreziosite.

Completare il catalogo e coprire i buchi lasciati

In seconda battuta bisognerà andare a riempire tutti i buchi lasciati nel proprio catalogo, risolvendo quell'annosa problematica che riguarda il non essere in possesso di tutti i diritti sui propri prodotti.

Oltre che riempire, bisognerà anche correggere, perché DuckTales, il reboot della famosa e fortunata serie degli anni Ottanta, ha ancora gli episodi della prima stagione numerati in maniera errata. Allo stesso modo Darkwing Duck annovera gli episodi della seconda stagione nella terza, oltre ad avere davvero pochi episodi. L'originale DuckTales ha appena cinque episodi e del contenitore di The Disney Afternoon manca TaleSpin, una serie che potrebbe dare soddisfazioni ai più giovani ma anche ai più adulti, votati alla nostalgia.

Per quanto riguarda i Classici siamo ancora orfani di Musica, Maestro! del 1948, un'antologia musicale che ci racconta i successi di Pierino e il lupo e Gianni, la balena che voleva cantare all'opera. Per quanto riguarda i film non animati, invece, è pesante l'assenza di Come d'Incanto del 2007 con Amy Adams: una rielaborazione e una rilettura di favole à la Cenerentola e Biancaneve, che farebbe bene all'attuale palinsesto Disney+, anche a fronte del fatto che è in sviluppo un sequel.

Altre assenze, al di fuori del mercato Disney, riguardano Fox, che propone solo i Simpson e non Futurama e American Dad, o anche i Griffin per completezza: speriamo che in futuro si possa andare a impreziosire tutto il catalogo con queste assenze.

Le uscite al cinema convertite on demand

Va da sé che le uscite sarebbero comunque centellinate: d'altronde non siamo dinanzi a una piattaforma come Netflix, che può attingere da ogni dove e da qualsiasi produttore, andando anche ad acquisire diritti qui e lì e riproporre i contenuti a proprio piacimento, come d'altronde accaduto con La casa di carta o anche l'attuale serie di successo Vis a Vis, riesumata da uno show del 2015 su Antena 3 in Spagna.

Posto questo aspetto, accettato il compromesso di pagare 6,99 euro al mese per una piattaforma che potrebbe pubblicare circa cinque film nuovi al mese e due serie di prima fascia nello stesso segmento temporale, Disney+ può diventare un catalogo più di qualità che di quantità, permettendoci da un lato di avere a disposizione un archivio completo della storia Disney, senza doverci scervellare tra DVD o Blu-Ray della nostra collezione home video, o peggio andare a recuperarli su piattaforme di terze parti, e dall'altro lato di apprezzare le produzioni originali che arriveranno nel tempo.

Tra l'altro, in periodo di coronavirus, si continua a vociferare della possibilità di avere a disposizione, nel prossimo futuro, anche le uscite sul grande schermo convertite sul piccolo, per non perdere l'uscita di film come Onward, che in America ha raggiunto l'on demand appena un mese dopo l'arrivo al cinema. Artemis Flow, ad esempio, ha visto la propria release al cinema cancellata, in favore di quella direttamente su Disney+. Il futuro è una nave d'oro, ma per adesso naviga tra coltri di incertezza: i nostri sono spunti e confidiamo che voi possiate averne degli altri, così da speculare su quello che potrebbe essere il futuro di una piattaforma che ha debuttato meglio di quanto pensassero anche il consiglio di amministrazione.

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