Dosei Mansion Volume 1, la recensione

Dosei Mansion è il titolo della prima serie di manda di Aiken, la nuova collana fumettistica targata da Bao Publishing. Ecco la recensione del primo volume.

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a cura di Giovanni Arestia

Dosei Mansion è il titolo della prima serie di manga Aiken, la nuova collana fumettistica targata da Bao Publishing. In Aiken rientrano anche altri manga come Fiori di Biscotto, Henshin, I doni di Edo, Nuvole bianche e Le anime di Edo, ma mentre tutti gli altri sono dei volumi auto conclusivi, Dosei Mansion è l'unica serie composta da ben sette volumi.

Dosei Mansion: la complicata vita a 35.000 metri di altezza

Il primo volume di Dosei Mansion permette di comprendere la storia e dove questa è ambientata. Ci troviamo, infatti, in un lontano ed imprecisato futuro in cui l'umanità ha abbandonato la Terra facendola diventare una riserva naturale protetta. Le persone si sono, quindi, trasferite su una stazione spaziale che orbita attorno al pianeta alla distanza di 35mila metri. Fin da subito veniamo a conoscenza del protagonista della storia, ovvero Mitsu un ragazzino che appena diplomato decide di intraprendere la carriera di lavavetri per proseguire il lavoro del padre.

Quest'ultimo, conosciuto come Akitoshi, scomparve proprio mentre svolgeva uno degli incarichi per cui era riconosciuto come maestro. Il lavoro di un lavavetri è, infatti, tanto umile quanto pericoloso poiché consiste nel pulire i vetri delle finestre esterne della stazione spaziale all'altezza sopracitata. I lavavetri, però, hanno la possibilità di guardare la stazione spaziale e la stessa Terra da un altro punto di vista e di entrare in contatto con la vita di diverse persone anche con un semplice saluto tramite la finestra. In questo modo veniamo a conoscenza di una suddivisione della società sociale in livelli in base al ceto sociale: nei piani alti troviamo i più benestanti e acculturati mentre nei livelli inferiori troviamo i più umili e poveri come, appunto, Mitsu.

Nonostante il lavoro sia umile, a causa degli alti costi dell'attrezzatura e della difficoltà della mansione, le commissioni arrivano quasi esclusivamente da persone del livello più alto ed è proprio questa la caratteristica che rende unici i lavavetri: possono osservare sia dall'esterno che dall'interno tutti i livelli sociali che vivono nella stazione spaziale. Mitsu, però, è un ragazzino tanto dedito al lavoro, quanto generoso e gentile e a tratti distratto e fin troppo ingenuo. Il suo obiettivo primario è quello di scoprire che fine abbia fatto suo padre e per raggiungerlo si farà aiutare da amici e colleghi di lavoro.

Questo aspetto non viene gradito da alcuni e pertanto il ragazzino si ritrova a vivere nell'ombra del suo passato e di quello di suo padre. Per rafforzare ancora più la vita e le vicende di ogni singolo personaggio, l'autrice inserisce due espedienti non sempre riusciti, ma molto interessanti: il primo è quello classico del flashback che ripercorre vite e pensieri passati collegati ad un determinato evento del presente, il secondo invece è un flusso di pensiero esplicito come una sorta di "detto-non-detto". Quest'ultimo è forse l'aspetto più curioso ed intelligente dell'opera dal punto di vista dei dialoghi, della narrazione e della caratterizzazione psicologica dei personaggi poiché mostra ciò che i personaggi vorrebbero dire in un preciso momento, ma che non hanno il coraggio, la volontà o la forza di rendere esplicito. Entrambi gli espedienti, però, hanno dei piccoli problemi: a volte i flashback non sono espliciti e altre volte i flussi di pensieri sembrano delle vere e proprie risposte senza nuvoletta. In questi casi il lettore si trova un po' spaesato e senza punti di riferimento su cui appigliarsi.

Stile artistico che caratterizza fortemente la narrazione

Dosei Mansion è un manga di genere sci-fi, ma caratterizzato da un aspetto che emerge fin dalle prime pagine: il senso di serenità dell'intera storia. Questo è dovuto non solo alla storia che ci troviamo a vivere, ma soprattutto dallo stile artistico usato per rappresentarla. All'apertura del volumetto ci ritroviamo dinnanzi a dei disegni morbidi, estremamente dettagliati e caratterizzati nei luoghi e nei personaggi, ma allo stesso tempo semplici nei tratti. Le stesse ambientazioni si alternano tra spazi vuoti sapientemente riempiti con i retini e ambienti ricchi di curati dettagli. Nel complesso donano un colpo d'occhio incredibile e molto fresco, difficile da immaginare se si pensa che il primo volume in Giappone uscì ben tredici anni fa.

Lo stile artistico di Dosei Mansion caratterizza incredibilmente la storia che diviene intima e psicologica, più che dedita all'azione. L'autrice, Hisae Iwaoka, ne approfitta anche per affrontare temi sociali seri, importanti e sempre attuali quali la difficoltà di integrazione e il senso del "diverso" con la relativa problematica dell'accettazione. C'è anche spazio per una rapida critica al lavoro inteso come unico interesse e all'importanza della famiglia, degli amici e dei colleghi di lavoro. Ogni personaggio è ben caratterizzato e inserito all'interno di un contesto ottimamente delineato. Oltre a Mistu, infatti, facciamo conoscenza del goffo signor Kageyama la cui famiglia si è sempre occupata del ragazzino dopo essere rimasto orfano, dell'autorevole ed amorevole signor Jin amico del padre di Mitsu e collega di lavoro del ragazzino, del misterioso signor Tamachi anch'esso ex collega e amico del padre di Mitsu e del bizzarro signor Tanuki, il re dei prodotti dell’acquacoltura. Ognuno di loro ha delle sottotrame particolari ed intrigate capaci di coinvolgere il lettore nonostante la mancanza di grandi azioni o particolari colpi di scena.

Il punto di vista editoriale

Per quanto riguarda la componente editoriale, Dosei Mansion è un prodotto di ottima qualità. La copertina flessibile è arricchita con una sovraccoperta di pregevole fattura caratterizzata anch'essa dalla presenza di disegni eleganti e dolci con delle colorazioni calde e semplici. Bella l'idea di Bao Publishing di inserire anche il titolo originale giapponese (土星マンション) nel bordo laterale. La rilegatura è robusta e resistente e la qualità della carta è di ottima manifattura con una buona grammatura e ruvidità per esaltare i disegni.

Conclusioni

Dal primo volume di Dosei Mansion ci rendiamo conto che quello ideato da Hisae Iwaoka è un mondo fantascientifico distopico-ecologico in cui i protagonisti portano per mano il lettore in un viaggio delicato e dolce all'interno delle speranze, delle paure e dei sogni di un ragazzo che sta a poco a poco scoprendo il mondo che lo circonda e lo intrappola. Il protagonista sogna di poter uscire da questo mondo, ma deve combattere con l'oscurità del suo passato e con il misterioso silenzio che circonda la scomparsa del padre. Il tratto delicato e simil-kawaii non fa altro che rafforzare l'intera narrazione e pone delle basi solide per i capitoli successivi che scopriremo insieme nelle prossime recensioni.