Dr. Cyclops, punto fermo nella storia del Cinema Sci-Fi

Diretto da Ernest B. Schoedsack, che qualche anno prima aveva fatto King Kong, questo film ripropone un passaggio dell'Odissea. Ma soprattutto si può considerare il primo della storia per molte tecniche che oggi sono pane quotidiano.

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a cura di Valerio Porcu

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Torkel: Tutti coloro che nel passato hanno cercato qui l'oro sono morti senza sapere che avevano scoperto qualche cosa di valore assai maggiore: il piuÌ€ ricco giacimento di minerale d'uranio che esista al mondo... Finora non ho estratto altro che le proprietàÌ€ che ha il radio. Quel tubo eÌ€ il condotto che me lo porta. Il collettore eÌ€ situato nel pozzo in prossimitàÌ€ del giacimento. Con esso io raccolgo e conduco, sotto il mio controllo, l'immensa energia atomica del sottosuolo.

Bulfinch: Impossibile!

Torkel: Impossibile? Beniamino Franklin, con un aquilone, trasse elettricitàÌ€ da una nuvola. Con il mio metodo invece io traggo la forza cosmica dal profondo della Terra."

Trama e ambientazione

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Il Dott. Alexander Torkel si occupa di energia atomica in un recondito laboratorio in America del Sud. Viene raggiunto dal Dott. Sockton, il Dott. Bulfinch e la Dott.ssa Robinson. Con loro anche Steve Baker in qualità di accompagnatore. Dopo pochissimo tempo Torkel assume un atteggiamento insolito e chiede agli ospiti di andarsene. Offesi e insospettiti, si sistemano in una tenda nelle vicinanze.

Scoprono così che Torkel ha scoperto un giacimento di uraninite, e successivamente che sta usando le radiazioni per rimpicciolire esseri viventi. Lo scienziato ­- in questo caso un tipico scienziato pazzo - usa la sua invenzione sui visitatori sgraditi, riducendone l'altezza a 30 cm circa.

Comincia così l'avventurosa trama del film, senza il quale forse non avremmo avuto un gioiello come Destinazione ... Terra! Le vittime di Torkel dovranno scampare diversi pericoli, compreso il suo gatto Satanus e gli animali della foresta peruviana. Un pericolo dopo l'altro, i personaggi saranno traghettati verso il finale.  C'è un momento in cui si rompe una lente degli occhiali di Torkel, che diventa così un gigante con un occhio solo - il Ciclope del titolo appunto. E in un certo senso il film ci ripropone la famosa scena dell'Odissea.

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Tutto il film in effetti ripropone l'avventura di Ulisse e i suoi uomini, e la relativa simbologia. L'Uomo, piccolo o rimpicciolito, si trova circondato da un mondo più grande, gigantesco, titanico. Dovrà affrontare più di un mostro, e dimostrare alla fine che è in grado di superare gli ostacoli. E tornare alla fine nel suo ruolo, dopo essere "cresciuto" tanto fisicamente quanto simbolicamente.  Il film riesce a rinfrescare con efficacia un classico, senza snaturarlo. Il fatto che nel rimpicciolirsi restano senza vestiti li rende ancora più somiglianti allo stereotipo degli antichi greci.

Abbiamo una simbologia che non è quella tipica della Sci-Fi, come per esempio quella di Ultimatum alla Terra del 1951. È comunque una visione stimolante, seppure i più grandi pregi di questo film siano più che altro tecnici.

Il valore storico di Dr. Cyclops

Dr. Cyclops fu il primo lungometraggio di fantascienza girato in Technicolor Process 5. Questa tecnica, il Technicolor, andava evolvendosi dall'inizio del XX secolo, e rappresenta ancora oggi uno dei momenti più importanti nella storia del cinema. Il Dr. Cyclops, dunque, diventa per questo una pietra miliare del cinema di fantascienza.

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Altro aspetto fondamentale in questo film sono gli effetti speciali curati da Farciot Edouart e Gordon Jennings, che ottennero una nomination al premio Oscar nel 1940 per Dr. Cyclops. Premio che poi fu vinto da Il Ladro di Bagdad.

Anche in questo è una prima volta, nella combinazione tra FX e colore. Nel film possiamo ammirare sovrapposizioni praticamente perfette; la scena in cui Torkel afferra un minuscolo Bulfinch per esempio ha dell'incredibile. La cinepresa è posizionata spalle di quest'ultimo, e davanti aveva uno schermo su cui era proiettata una versione gigantesca di Torkel. Fu poi aggiunta la mano di Torkel, perfettamente sincronizzata con il resto.

La stessa attenzione si ritrova nelle scenografie, create in proporzione con cura per i dettagli e poi fotografate - così da far sembrare gli attori più piccoli. Sono eccezionali e il colore le rende ancora più belle, impreziosendo molto il film di Ernest B. Schoedsack. Un'opera che non esitiamo a definire un capolavoro del cinema fantastico, valido ancora oggi, a distanza di anni. Se metafore e simbologia hanno retto male al passare degli anni, Dr. Cyclops resta un punto fermo nella storia della Sci-Fi proprio per le molte innovazioni tecnologiche che portò a schermo.

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Coincidentalmente, come spettacolo cinematografico, "Dr. Cyclops" è il miglior brutto film dell'anno. Con un'epicità stupida e, più importante ancora, un trionfo visivo e di effetti speciali tutto amalgamato con gusto - che importa se è quasi tutto cattivo gusto? - grazie al Technicolor.

New York Times, 1940

Edizione italiana

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Dr. Cyclops uscì in Italia nel 1950, con molto ritardo. Nel 1956 sarebbe uscito L'invasione degli ultracorpi. Però fu mantenuto il titolo originale, un evento piuttosto insolito. Era la versione in bianco e nero. Nella versione italiana la Dott.ssa Mary Robinson diventa Mary Mitchel, degradata da biologa ad assistente di Bullfinch. Inoltre i traduttori nostrani si presero qualche altra libertà, per esempio inserendo nei dialoghi passaggi sulla bomba atomica - di cui nessuno sapeva niente nel 1939.

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Omar Serafini

Classe 1965, è laureato in Ingegneria Elettronica e in Scienze della Comunicazione, con una tesi sulla Storia e critica della filmografia di Godzilla del periodo Showa. Ha curato molti prodotti dedicati al genere kaiju eiga, e ha collaborato con Fantascienza.com, e Università dell'Insubria di Varese nell'ambito dei seminari Scienza & Fantascienza. Nel 2011 crea il podcast FantascientifiCast (Facebook - Twitter), già vincitore di diversi riconoscimenti. Potete seguire Omar su Twitter.


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