Festa del Papà: le migliori figure paterne Marvel

Celebriamo la festa del Papà ricordando alcune delle principali figure paterne tratte dal mondo Marvel.

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a cura di Manuel Enrico

Quanto può essere complicato essere padre, quando ogni giorno sei costretto ad affrontare minacce cosmiche o evitare che mutanti feroci schiavizzino i poveri homo sapiens? Come spesso accade nei fumetti della Casa delle Idee, il lato più umano degli eroi Marvel è quello più emozionante, un aspetto delle vite di questi eroi di carta che, in occasione della Festa del Papà, merita di essere celebrato con tutti gli onori del caso. Non è solo la genetica a caratterizzare il ruolo paterno, in questo universo narrativo dalle forti tinte drammatiche. All’interno delle storie del Marvel Universe, infatti, sono presenti dei rapporti padre-figlio che nascono dalla condivisione di momenti drammatici o sono frutto di un affetto genuino che trascende il sangue, grazie a quelle che sono le migliori figure paterne Marvel.

Festa del Papà: le migliori figure paterne Marvel

Jack Murdock

Difficilmente possiamo trovare nel Marvel Universe una dinamica padre-figlio più formativa di quella che lega Matt Murdock, alias Daredevil, al padre Jack. Nel corso della lunga storia editoriale del Cornetto, la figura di Battlin’ Jack è stata più volta riscritta e adatta alle varie origin stories che hanno voluto dare nuovo carisma al Diavolo Custode, ma un tratto essenziale di questo uomo non è mai mancato: l’aver scelto l’amore del figlio sopra la sua stessa vita.

Costretto a scendere a patti con la piccola criminalità di Hell’s Kitchen, Jack Murdock, dopo aver assitito impotente alla tragedia che privò il figlio della vita, cercò in ogni modo di proteggere il giovane Matt dalla bruttura del loro quartierie, spingendolo a studiare per diventare ‘qualcuno’. Ritratto spesso come burbero, a tratti violento, Jack è una figura drammatica, spaventato dal suo ruolo genitoriale che cerca di svolgere al meglio ma sentendosi altamente inadeguato. Eppure, è proprio la sua complessità emotiva a essere formativa per Matt, è il suo gesto d’amore e di ricerca di approvazione del figlio che ci ha consegnato una delle migliori figure paterne Marvel.

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La famiglia Summers

Se si parla di rapporti paterni, a farla da padrone è il clan Summers, centrale all’interno del complesso mondo mutante. Dopo l’apparizione di Scott ‘Ciclope’ Summers nella formazione originale degli X-Men, seguito a breve dall’arrivo del fratello Alex ‘Havoc’, la complessa dinamica famigliare dei Summers è divenuta una delle trame più intense della vita dei mutanti Marvel.

Dopo aver vissuto da orfani in seguito a un incidente aereo, Scott e Alex sono cresciuti divenendo X-Men, ruolo che ha consentito loro di affrontare avventure incredibili, arrivando anche nello spazio. Durante una di queste missioni tra le stelle, i mutanti incontrano il predone stellare Corsaro, che si rivela essere nientemeno che Christopher Summers! Sopravvissuto all’incidente aereo grazie all’intervento degli Shi’ar, Christopher diede per morti i due figli, concentrandosi sulla mogli Katherine, anch’essa salvata dagli alieni, e incinta del terzo figlio, Gabriel. Quando gli alieni indussero il parte alla moglie per avere un esemplare mutante umano da trasformare in un soldato, Christopher cercò di opporsi, ma si scontrò che le forze Shi’ar, che affrontò disperato dopo la morte della moglie.

Dopo esser divenuto un pirata stellare, Corsaro scopre infine che i due figli dati per morti sono ancora vivi. Una rivelazione che lo spinge a cercare di riallacciare i rapporti, conscio di come anche per Scott e Alex si riveli una rivelazione sconvolgente, che porta a una complessa dinamica familiare fatta di timidi approcci e rimpianti. Una costruzione emotiva intensa che ha avuto luogo nelle storie degli X-Men degli anni ‘80, sotto la guida mai banale di Chris Claremont.

Una simile complessità con la figura paterna non poteva che segnare profondamente Scott. Leader di mutanti, insegnante per future generazioni, Ciclope è anche padre biologico di alcuni dei più potenti mutanti, sia della linea temporale tradizionale (Terra-616) che di altri dimensioni. Il suo senso di responsabilità e la consapevolezza del peso dell’assenza di una figura paterna lo hanno portato a viaggiare nel tempo per crescere Nathan Christopher Charles ‘Cable’ Summers o accogliere nella sua famiglia Rachel Summers, figlia di un Ciclope alternativo. A guidarlo in questo suo ruolo paterno sono la volontà di esser un buon padre unita alla sua figura autorevole di guida per i mutanti, portandolo anche a contrasti con i suoi figli, ma rendendolo uno dei padri più amorevoli ed emozionati del panorama marveliano.

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Luke Cage

L’uomo dalla pelle impenetrabile, colui che ha militato nei Difensori e negli Avengers, figura granitica all’interno degli urban heroes Marvel non aveva affrontato ancora la sua sfida più importante sino a quando Luke Cage non è divenuto padre della piccola Danielle. Nata da una notte di passione con l’eroina Jessica Jones, Danielle è divenuto il punto di svolta per i due metaumani, che finalmente consci dei propri sentimenti sono riusciti a crearsi una propria famigli.

Cage ha saputo adeguare la propria esistenza supereroistica senza privare la figlioletta della propria presenza, dando anche vita a divertenti siparietti in cui lo si vedeva entrare in scena alla guida di una vettura per famiglie. La presenza di Danielle ha spinto Cage a rivedere il proprio ruolo di eroe, anche in un’ottica paritaria con la compagna Jessica, donna dal carattere forte, ma che prende origine anche dal rapporto di Cage con il Dr. Burnstein, lo scienziato che diede a Luke i suoi poteri e lo aiutò nella sua nuova vita con l'affetto di un padre.

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Ben Parker

Non si può parlare di figure paterne Marvel senza ricordare la più iconica di queste presenza: Benjamin Parker. Lo zio che divenne padre, visto che zio Ben si prese cura assieme all’amata May del piccolo Peter quando i suoi genitori morirono, crescendolo come se fosse un figlio. Il rapporto tra zio Ben e Peter è da sempre uno dei più emozionanti del Marvel Universe, l’elemento fondante della nascita di Spider-Man.

Non è un caso che Spidey sia uno dei personaggi Marvel più vicino alla sua dimensione umana e dall’emotività più marcata, in cui il senso del giusto e del dovere sono estremamente presenti. Le radici di questa caratteristica dell’Arrampicamuri sono da ricercarsi negli insegnamenti di zio Ben, nel modo in cui ha cercato di dare a Peter i giusti riferimenti morali impedendo alla rabbia della perdita dei genitori di avvelenare il suo animo, preservandolo e rendendolo l’uomo giusto dietro la maschera del Tessiragnatele. Una crescita morale che si è completamente, poeticamente, proprio con la sua morte, l’elemento scatenante della nascita di Spider-Man.

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Charles Xavier

Quando fondò i suoi X-Men, Charles Xavier si prese inconsciamente il ruolo di padre putativo dei giovani mutanti. Non solo insegnante e mentore, quindi, ma riferimento nei momenti bui, un compito arduo che il potente telepate ha cercato di svolgere al suo meglio, creando un legame speciale in particolare con il suo pupillo, Scott Summers, che identificò a lungo nel Professor X il perfetto sostituto per il padre perduto (anche se sappiamo che le cose stanno diversamente).

Nel corso degli anni, Xavier ha anche dovuto affrontare il pericolo rappresentato dal suo vero figlio, David Charles ‘Legione’ Haller, nato dalla relazione piuttosto ambigua con Gabrielle Haller e cresciuto senza la sua guida che lo aiutasse a controllare i propri poteri, un’assenza che ha profondamente segnato David, incapace di gestire le personalità multiple che albergano nella sua mente, portando allo scatenarsi di alcuni dei più tragici nella vita degli X-Men, come la nascita della realtà parallela nota come L’Era di Apocalisse.

Xavier, pur animato dalle migliori intenzioni e spinto da un forte affetto verso i propri X-Men, ha cercato di esser un punto di riferimento per i giovani mutanti, ma specialmente negli ultimi anni ha perso parte di questa sua aura da mentore assumendo un tono più disilluso verso il ruolo dei mutanti, all’interno di un processo evolutivo del personaggio iniziato con Grant Morrison e che ha visto nella recente X-saga Swords of X di Hickman un approccio meno paterno nei rapporti con i primi X-Men.

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Stan Lee

Vogliamo parlare di padri Marvel evitando di citare il padre del Marvel Universe? Senza la lungimiranza del Sorridente Stan, oggi non avremmo questo incredibile mondo di supereroi dallo spiccato lato umano, non avremmo avuto piccole rivoluzioni come l’infrangere il Comics Code e non esisterebbe il Marvel Cinematic Universe che sta appassionando da un decennio nuovi fan degli eroi della Casa delle Idee.

Si può discutere su quanto sia legittima la paternità che il Generalissimo avanzava su gran parte dei personaggi Marvel nati nei primi anni ‘60, da Iron Man a Spidey passando per Vendicatori e Dottor Strange, ma è innegabile che la sua presenza ai vertici della Marvel nel suo periodo di rinascita agli albori della Silver Age gli frutti la paternità del Marvel Universe iniziato con i Fantastici Quattro e della concezione umana del supererore, con il motto ‘supereroi con superproblemi’.

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