Friends - Quella sitcom che dovete proprio recuperare

Natale è alle porte, quindi fatevi un grosso favore durante le feste: recuperate al più presto una delle sitcom più riuscite e influenti della storia della televisione, capace ancora oggi di strappare un mucchio di risate.

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a cura di Andrea Balena

Ogni appassionato di serie televisive tiene nella propria lista uno o più titoli maledetti, ovvero delle serie amate da tutti e che saltano fuori in ogni conversazione ma che personalmente snobbiamo o non troviamo grossi incentivi per recuperarle. Ammettetelo, abbiamo tutti quelle serie nell'armadio ad attenderci. Ormai siamo sotto Natale, e quasi sicuramente passerete gran parte delle feste in casa ad evitare il freddo e a rimpinzarvi di cibo - da soli o in compagnia - quindi perché non approfittarne per affrontare i vostri personali demoni seriali?

Una delle mie più grandi lacune fino a poco tempo fa è stata, con grande stupore dei miei interlocutori, Friends. Dopo alcune amicizie rovinate per sempre, mi sono rimboccato le maniche e aggiunto alla mia lista di Netflix la sitcom più venerata nella storia, inizialmente spaventato dalla sua durata di dieci stagioni. Eppure, una volta cominciata, è stato difficilissimo smettere. Come fa una situation comedy vecchia di ventitré anni ad essere tanto fresca e divertente ancora oggi, risultando persino più godibile di molti titoli moderni?

Lo fa grazie alla sua idea di partenza semplice ma perfetta per costruirci tanta comicità: invece di rappresentare la quotidianità di un nucleo familiare - un soggetto che già verso la fine degli anni '80 era diventato trito e ritrito - lo show prende come protagonisti un gruppo di amici trentenni di New York. Abitano vicini, si ritrovano al solito bar (il Central Perk) e fanno cose quotidiane che un gruppo fa sempre, senza la presenza di genitori a far loro la paternale. Come in ogni comedy che si rispetti ognuno dei sei protagonisti ha un diverso carattere, immediatamente riconoscibile anche per gli spettatori occasionali

friends cast

La mossa vincente di Friends risiede proprio nel saper mescolare in continuazione le carte a propria disposizione, mettendo in situazioni sempre irriverenti e nuove i suoi personaggi senza mai raggiungere una ripetitività di fondo. Che siano gli apprezzamenti inopportuni di Joey o le frecciatine al noioso lavoro da paleontologo di Ross o le strane collezioni di Phoebe, gli sceneggiatori sono sempre riusciti a creare sketch che funzionano e continuano a far ridere, anche estrapolati dal contesto storico originale.

L'umorismo risulta ancora oggi graffiante e molto apprezzabile nonostante gli anni sul groppone, giocando principalmente sulle tensioni sessuali nel gruppo e i continui tira e molla fra di loro. Messa nel contesto degli anni '90, la serie vuole principalmente sfruttare tutta la cultura yuppie e la continua ricerca dell'equilibrio nella vita fra lavoro, famiglia e passioni. Mentre alcuni del gruppo si concentrano sulla carriera, altri lottano con le loro situazioni più precarie e allo stesso tempo sentono il peso del volersi sistemare il prima possibile.

friends central perk

Gli anni '90 si fanno sentire anche nella grande presenza di guest star nello show, tutti nomi famosi o che successivamente lo diventeranno. Il tutto è una specie di grande gioco interno allo show e per gli spettatori, specialmente quelli nuovi, che rideranno di gusto nel trovarsi un Bruce Willis per qualche puntata oppure la fugace apparizione di un futuro Dr. House (Hugh Laurie) in una scena.

Non tutte le sottotrame hanno la stessa forza comica, e con il proseguire delle stagioni è evidente che alcune siano state eccessivamente tirate per mandare avanti lo show. Ma sono solo dei piccoli nei che non intaccano la vitalità dello show, la cui cifra stilistica ha influenzato tutto il genere comedy moderno. Scrubs, How I met your mother, persino The Big Bang Theory hanno nel loro DNA qualcosa di Friends, e molto probabilmente nei prossimi anni continueremo a vederlo riapparire dentro ogni nuova sitcom che verrà.

original studio

Quindi insomma, se eravate come il sottoscritto, approfittate del periodo di vacanze per recuperare una serie importantissima per la cultura televisiva, e poi magari al prossimo Natale vorrete anche voi l'Armadillo delle Feste al posto del classico Babbo Natale.


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