Funko in discarica: valgono oltre 30 milioni di dollari

Sembra proprio che l'azienda delle Funko Pop sia in una situazione che non trova altra soluzione al di fuori della discarica.

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a cura di Nicholas Massa

In base a quanto recentemente riferito da Kotaku, pare che la Funko, nota compagnia, specialmente nell’ambito nerd per i suoi Funko Pop, abbia deciso di mandare in discarica un ammontare di gadget che equivale a circa 30 milioni di dollari. Una scelta del genere è stata dettata da un sovraccarico di rimanenze nel magazzino che necessitava assolutamente di essere eliminato al più presto.

Funko: gli esuberi costringono l'azienda a mandare in discarica 30 milioni di dollari di prodotti

Dice Funko:

L'inventario alla fine dell'anno è arrivato a 246,4 milioni di dollari, con un incremento del 48% rispetto all’anno precedente. Questo include quello che la compagnia vuole eliminare nella prima metà del 2023 per ridurre i costi attraverso una gestione dei livelli al suo interno, in modo da allinearli con la capacità operativa dei centri distribuzioni

Le informazioni riguardo a questa particolare manovra di Funko sono state riferite durante un incontro con gli azionisti, sempre in base al sito che abbiamo nominato prima, rivelando che nei vari magazzini stazionano tantissimi prodotti invenduti che necessitano un’azione risolutiva una volta per tutte. Anche se mandare tutto in discarica significa buttare milioni, probabilmente la situazione è così critica da non trovare altre vie d’uscita.

Sembra proprio che  l’enorme produzione dei tanto amati Funko Pop (se interessati ad acquistare quelli dei vostri personaggi preferiti, li trovate su Amazon), con altri gadget di vario genere annessi, abbia spinto la compagnia verso una sovrapproduzione piuttosto inaspettata e ingestibile, con l'unica opzione della discarica. Brian Mariotti, il CEO della famosa compagnia ha detto, sempre nel corso di questo incontro con gli azionisti, che un centro distribuzioni si è ritrovato  gestire così tanti gadget e prodotti tutti insieme che ha dovuto noleggiare dei container da spedizione per poter coordinare gli stock in eccesso.

Questa non è affatto la prima volta in cui un’azienda si ritrova costretta a gestire i propri esuberi in questo modo, trovandosi obbligata a uno spreco enorme non soltanto in termini monetari, ma anche in quelli delle materie prime e dell’impatto che hanno movimenti del genere sul pianeta. Nell’era del consumismo si tende sempre a sovrapprodurre, e una dinamica come questa, fin troppo consolidata, spinge da sempre i grandi del commercio a preferire la strada delle discariche/inceneritori a qualsiasi altra opzione che potrebbe impattare negativamente sugli equilibri del mercato.