Analisi e critica

Come sarebbe il mondo se i genitori potessero selezionare i geni per i propri figli? Se a poterlo fare fossero solo i più ricchi? Cosa succederebbe a un uomo nato senza selezione preventiva che volesse seguire una strada diversa da quella imposta dalla società. Gattaca prova a raccontarlo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

È abbastanza intutitivo: Gattaca è un tentativo di rappresentare quali siano i pericoli se le scienze genetiche venissero sviluppate e applicate senza controllo. Gattaca è anche un cinico ritratto dell'Umano - su cui Niccol tornerà - secondo il quale non possiamo liberarci dei pregiudizi, delle discriminazioni, dello scontro di classe tra ricchi e poveri.

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La ricerca della società perfetta è destinata alla frustrazione, e Niccol sembra dirci che possiamo solo rimodulare certi atteggiamenti e certi problemi, che possiamo solo cambiare il loro aspetto senza mai superarli.

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Il viaggio dell'Eroe si concretizza nel protagonista Vincent naturalmente, ma la sua collega Irene Cassini e Jerome non sono semplici aiutanti. Il loro è un ruolo che definisce l'umanità in questo mondo fittizio, anche se in fondo sembrano dirci che certe cose non cambieranno mai.

Quando il dottore sorridente dice ai genitori in attesa "è sempre il vostro bambino, ma è il meglio di voi", si riesce a sentire l'eco delle future conversazioni nei reparti di ginecologia e prenatalità.

Mick LaSalle, San Francisco Chronicle

Jerome è stato cresciuto per vincere tutto il possibile, persuaso profondamente di essere destinato alla gloria. Quando la profezia non si realizza, è del tutto incapace di gestire la frustrazione. Irene invece accetta la sua inadeguatezza in modo passivo, come una prigioniera che ha ormai rinunciato a ogni via di fuga. Tra  loro Vincent spicca ancora di più, lui che è uomo senza un sostegno genetico ma con l'incrollabile desiderio di coronare un sogno.

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Gattaca è sotto molti punti di vista la riproposizione dei classici greci, ma mette al centro un moderno antieroe. Vincent è un reietto che decide di sfidare il destino, di opporsi a un futuro che qualcun altro ha costruito per lui. E decide di farlo con il più tradizionale degli strumenti: si mette addosso una maschera e si mimetizza tra i suoi nemici, alla ricerca dalla loro accettazione e di un obiettivo che altrimenti gli sarebbe negato.

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Il primo passo che deve compiere Vincet è quello di maggiore valore simbolico: il protagonista deve crearsi una nuova identità, mettersi addosso una maschera fatta di materiale genetico. Solo a quel punto potrà affrontare un mondo inconsapevole della maschera stessa, un mondo che non potrebbe mai concedere a Vincent il diritto a una vera e propria esistenza, se non negli angoli più bui e isolati del mondo.

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Tutto questo fa di Gattaca uno tra i migliori film di fantascienza degli ultimi anni, proprio per questa revisione della Maschera e dell'Eroe, che fonde classico e moderno con un'eleganza vista di rado. Parte del pubblico e alcuni critici si sono concentrati su alcuni punti innegabilmente deboli della trama: la parte dell'indaginie in effetti lascia parecchio a desiderare, ma è solo un dettaglio, una sfumatura in un quadro che rappresenta qualcosa di molto più ampio. Questo film di certo non è un poliziesco, né un thriller, e non lo si può certo valutare come se lo fosse.

Può risultare insolito a quello spettatore che nella fantascienza cerca sempre e comunque la rappresentazone di tecnologie particolarmente avanzate, gadget, computer, auto volanti, raggi laser e tutto il resto. In Gattaca non c'è niente di tutto questo, il che ha portato qualcuno a chiamarlo "un film di fantascienza senza fantascienza". Ma parliamo di quello che forse è il genere narrativo più flessibile di tutti, e anche questa critica risulta abbastanza sterile.

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In generale la critica amò Gattaca, ma il successo commerciale di questo film fu limitato. Non che ci si possa sorprendere: Gattaca è un film lento che invita alla riflessione, con poca azione e una protagonista femminile, Uma Thurman, vestita per tutto il tempo. È una storia che potrebbe anche risultare difficile da capire, non certo un blockbuster che fa incassi da record.

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"Gattaca è tra i film di fantascienza più provocatori e intelligenti, un thriller con delle idee", ha scritto l'acclamato critico Roger Ebert, per poi aggiungere che "l'eroe è un uomo che sfida il sistema".  Un film intelligente ed emozionante le cui migliori scene riguardano la sua relazione con Jerome.

Molto positivo anche il giudizio di Emanuel Levy, che recensì Gattaca per Variety, pur senza trascurarne i difetti: "un thriller sci-fi intelligente e ben ritmato, con l'eccezione di alcune incongruenze nella trama, che riesce e emozionare fino alla fine. [...] Niccol libera la fantascienza da quegli elementi che l'hanno definita sin dal seminale 2001: Odissea nello spazio di Kubrick, (cioè) una forte dipendenza da tecnologia, gadget, navi spaziali, sofisticati effetti speciali e netti scontri tra Bene e Male alla Star Wars.

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Levy premia in particolare le dinamiche Vincent/Jerome e Vincent/Irene, e il modo in cui esse mettono in scena diversi modi di rispondere alle regole sociali e ai limiti personali. Ancora più importante, secondo Levy, è che il mondo messo in scena da Gattaca è credibile, una possibile evoluzione del nostro. La parte finale, la soluzione della trama poliziesca e della storia personale di Vincent, non è purtroppo altrettanto convincente.

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Ci sono anche voci negative, come quella di Lisa Alspector che definì Gattaca "una storia fantascientifica banale su un futuro molto prossimo" e che ridusse il ruolo di Irene a puramente estetico. Ma in generale sono di più quelli che la pensano come James Berardinelli, critico che elogia il "futuro opprimente" creato da Niccol, con una trama che riesce a mantenere alta la tensione senza compromettere la sceneggiatura di un film eseguito magistralmente da Niccol.  

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Il critico nota che Gattaca non è un film perfetto, per via ad esempio del debole sfondo politico, "ma in un momento in cui molti film di fantascienza sono semplicemente stupidi, rappresenta un cambio di ritmo rinfrescante".

Se non altro l'autore Andrew Niccol non prende la strada facile. Non fa mai ricorso ai fuochi artificiali degli action movie e Thurman si tiene la camicetta addosso.

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Micke LaSalle del San Francisco Chronicle è invece tra i critici che hanno amato di meno Gattaca. La prestazione di Hawke per esempio viene definita debole, ma il critico afferma anche che Jude Law è invece molto bravo nel ruolo di Jerome, tanto che avrebbe preferito che i due attori avessero i ruoli invertiti. LaSalle è invece infastidito dal fatto che l'ingegneria genetica in Gattaca è incentrata sugli attributi fisici, con una narrazione che tralascia le capacità cognitive.

Conclusioni

Mettendo sulla bilancia pregi e difetti, così ben evidenziati dai critici che abbiamo citato, non si può che premiare Gattaca. E infatti a 20 anni di distanza è ancora fresco e godibile, e rappresenta un punto fermo della fantascienza. Nel cinema di genere, c'è un Prima e un Dopo Gattaca.

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È un film che vi consigliamo senza la minima esitazione, tanto agli amanti della Sci-Fi quanto ai semplici curiosi. E naturalmente ai cinefili, che ne potranno apprezzare anche le scelte tecniche di Niccol - un regista delicato ma preciso nel taglio delle inquadrature e delle sequenze.

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Il film intrattiene senza sconvolgere e ti lascia la voglia di riflettere e discutere sui temi trattati. Di inserirsi in un dibattito che, come tutti sappiamo, è ancora nel vivo nonostante siano passate due decadi dall'uscita del film. Ancora ci interroghiamo sull'etica della genetica e se possibile il dibattito si è fatto ancora più complesso e difficile, di pari passo con il raffinarsi delle tecniche a nostra disposizione.

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Ai tempi di Gattaca CRISPR era solo una vaga idea, mentre oggi è una realtà. E domani potrebbe essere obsoleto. Le domande che ci si pone guardando il film, invece, sono ancora senza risposta.

retrocult

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