Gli Oscar 2021 vengono spostati a data da definirsi

La dirigenza dell'Academy si riunisce per stabilire il destino della cerimonia di premiazione per gli Oscar 2021. Probabile lo slittamento in avanti.

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a cura di Walter Ferri

Il tavolo di consiglio dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha fissato per oggi, lunedì 15 giugno, una chiamata Zoom atta a stabilire la data in cui sarà spostata la cerimonia di premiazione per gli Oscar 2021, fino a oggi prevista per il 28 febbraio 2021.

La variazione della calendarizzazione dell'evento è da attribuirsi alle mille incognite sollevate dalla pandemia di Covid-19. I cinema si stanno preparando a ripartire, le grandi manifestazioni internazionali dovrebbero finalmente svolgersi senza intoppi e i numeri epidemici, almeno in Occidente, sembrano essere mantenuti sotto controllo, eppure la situazione resta innegabilmente imprevedibile. In California, lo Stato in cui vengono assegnati gli Oscar, la curva d'infezione è ancora in salita, inoltre il consenso scientifico dice che ci si debba aspettare una seconda ondata di virulenza nel periodo di fine autunno, sebbene nessuno riesca a prevederne portata e intensità.

La riunione di oggi potrebbe spostare l'evento molto in avanti nel tempo, gli informatori di The Hollywood Reporter stimano addirittura che possa slittare di otto settimane. Una tale scelta estrema sarebbe tuttavia giustificata anche da interessi paralleli a quelli delle mere preoccupazioni sanitarie: posticipare l'assegnazione degli Oscar si traduce anche nell'allungamento dei termini per candidare i lungometraggi al giudizio dell'Academy. La deadline di ammissibilità era originalmente fissata per il 31 dicembre 2020, ma è altamente probabile che venga estesa a sua volta. A causa del coronavirus, infatti, l'annata cinematografica si è dimostrata scevra di grandi uscite cinematografiche; ampliare il raggio di idoneità aiuterebbe non poco a compensare questa limitazione, permettendo agli Studios di debuttare con le proprie pellicole senza il rischio di contendersi in massa l'attenzione del pubblico.

Non è ancora dato sapere se la manifestazione si terrà come di consueto al Chinese Theatre o se l'Academy dovrà cedere alle pressioni pandemiche, convertendo la serata in un evento digitale, ma è certo che il 2020 stia imponendo all'amministrazione una serie di nuove sfide e di piccole rivoluzioni. Prima di tutto ha rinnegato una delle sue regole auree aprendo, almeno per il 2021, le porte ai lungometraggi usciti in streaming o come video-on-demand, quindi, sospinta dalla lunga controversia #OscarSoWhite e dalle manifestazioni Black Lives Matter, si è trovata a rivoluzionare i criteri di selezione delle pellicole in modo risultino maggiormente inclusivi. Considerando che la giuria degli Oscar sia ancora oggi composta prevalentemente da uomini bianchi, è difficile stabilire se quest'ultima mossa segua una strategia sincera o sia da considerarsi al pari di una manovra promozionale, in ogni caso l'Academy sta promuovendo la sua intenzione a impegnarsi in una lunga serie di riforme.

«Attraverso la dedizione, l'attenzione e lo sforzo corale del nostro tavolo di direttori e dei membri componenti il comitato esecutivo, l'Academy ha superato gli obiettivi della nostra iniziativa A2020. Ma per rispondere rispondere veramente ai nostri propositi dobbiamo riconoscere quanto ancora sia necessario fare e dobbiamo ascoltare, imparare, abbracciare le sfide e rispondere alle nostre responsabilità e a quelle della nostra comunità», ha dichiarato David Rubin, presidente dell'Academy. «I dirigenti dell'Academy e il nostro consiglio si impegnano ad assicurare che l'uguaglianza e l'inclusione siano continuamente intrecciati al tessuto di ogni iniziativa, commissione, programma ed evento dell'Academy».
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