Halloween Kills, recensione: l’infinita lotta contro Michael Myers

Abbiamo visto Halloween Kills, ultimo capitolo della saga horror diretta da David Gordon Green, con Jamie Lee Curtis e Nick Castle: leggi la recensione.

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a cura di Marcello Paolillo

Una saga come quella di Halloween non ha sicuramente bisogno di presentazioni, essendo di fatto una delle serie horror più acclamate e terrorizzanti di tutti i tempi, nonché capostipite del sottogenere slasher. Il primo film della saga, Halloween - La notte delle streghe (qui in offerta speciale), è infatti uscito nell'ormai lontano 1978 grazie alla regia del leggendario John Carpenter. Dopo 10 film, nel 2018 la saga ha visto un vero e proprio riavvio co-scritto e diretto da David Gordon Green, sequel diretto del primo film in grado quindi di ignorare tutti gli eventi narrati nei vari sequel, remake e reboot compresi.

Jamie Lee Curtis e Nick Castle, storici volti del franchise da generazioni, hanno deciso di tornare ad interpretare rispettivamente i panni di Laurie Strode e dell'assassino Michael Myers, l'uomo mascherato che ha dato la caccia alla donna da quando quest'ultima era sfuggita alla carneficina della notte di Halloween, a distanza di ben 40 anni. Halloween Kills è quindi il secondo capitolo del reboot diretto da Gordon Green, presentato nella sezione fuori concorso del Festival del cinema di Venezia 2021, il quale porta la lotta tra il bene e il male su un livello ancora superiore.

Halloween Kills: l’infinita lotta contro Michael Myers

La trama riprende le fila della storia da dove si era interrotta: la notte di Halloween per Laurie, sua figlia Karen (Judy Greer) e la nipote Allyson (Andy Matichak) non è ancora finita, nonostante tutti siano convinti che Michael Myers sia finalmente morto. Laurie, finita in ospedale a seguito delle ferite inflitte dal temibile uomo mascherato, non sa che l'incubo sta per ricominciare, in una maniera ancora più violenta e imprevedibile rispetto al passato. Myers è infatti sopravvissuto e decide di lasciare nuovamente una scia di sangue e morte a Haddonfield. Proprio in quel momento, però, l'intera popolazione della cittadina decide di farsi giustizia da sola, cercando così di mettere la parola fine alla terribile minaccia.

Il nuovo capitolo della saga riesce a mettere sul piatto tutto ciò che ha reso grande il franchise, specie i capitoli originali usciti a cavallo tra gli anni '70 e '80: sangue, suspense, violenza e una regia sempre pronta a enfatizzare il momento, sono infatti i punti di forza di Halloween Kills, una pellicola pensata sia per i fan storici che per coloro i quali hanno deciso solo ora di fare la conoscenza dell'uomo con la maschera. Il fatto che il film sposti la lotta da Laurie e la sua famiglia a quella dell'intera popolazione di Haddonfield non è in alcun modo un difetto, grazie anche alla presenza di alcuni flashback piazzati al punto giusto in grado di farci rivivere la notte delle streghe di 40 anni prima, svelando così dettagli che non conoscevamo.

Questo consente il ritorno di personaggi visti nel primo film del 1978, che - sebbene invecchiati - non hanno dimenticato tutta la paura e i traumi del loro passato. Halloweek Kills dimostra quindi la capacità di David Gordon Green di collegare la storia originale di Laurie Strode con quella di questo nuovo capitolo, tanto che l'intera pellicola è un lungo omaggio al cinema horror del secolo scorso. Michael Myers è lo stesso, implacabile demone che uccide senza motivo apparente e nella maniera più truce possibile, silenzioso e apparentemente immortale come da tradizione. Le interpretazioni della Curtis e di Castle sono inoltre così coinvolte e appassionate che riescono a dare un ulteriore spinta a un racconto horror davvero ben scritto e messo in scena con tutti i crismi.

Il male muore stanotte

La presenza di una folla inferocita e di un sistema sociale "inceppato" e incapace di funzionare come dovrebbe, sembra essere più di un velato riferimento alla nostra realtà di tutti i giorni, contraddistinta da lotte civili e ingiustizie. Il male rappresentato da Myers è in questo caso solo un tramite, verso una paura forse ancora più profonda e - in un certo qual senso - ancora più pericolosa e agghiacciante. Le ronde esagitate dei cittadini di Haddonfield perennemente alla caccia del serial killer raccontano la notte che segue al rogo con cui si chiudeva il film precedente diventano quindi in un certo qual senso un orrore ancora più pericoloso e imprevedibile dello stesso uomo mascherato, segno di una riflessione politica basata sulla violenza collettiva e sull’isteria di massa che, volente o nolente, riesce a toccare anche lo spettatore fuori dallo schermo.

La sceneggiatura scritta da Gordon Green assieme a Danny McBride e Scott Teems non usa mezzi termini né ci tiene a fare sconti quando si tratta di raccontare un disordine collettivo di grandi proporzioni, in cui la figura di Myers diventa quasi "vittima" degli eventi e non più vera causa scatenante. Un ribaltamento quasi totale, che porterà ai drammatici eventi conclusivi che vedremo nel già annunciato Halloween Ends (previsto nelle sale tra circa un anno) il quale metterà la parola fine a una saga apparentemente infinita ma che ha giustamente bisogno di una chiusura all'altezza delle aspettative.

Ciliegina sulla torta, una colonna sonora curata da John Carpenter in persona, in grado di accentuare ancora di più la lotta contro Michael Myers in Halloween Kills, un film che si scrolla di dosso l'etichetta di film di transizione, in grado sia di riassestare alcuni equilibri che scuoterne altri, grazie anche alla capacità di Gordon Green di replicare alla perfezione un universo di atrocità terrore, non negandosi neppure una punta di humor in grado di stemperare alcune scene particolarmente esplicite e sanguinolente in maniera insospettabilmente funzionale al contesto.

Rob Zombie con Halloween: The Beginning e Halloween II ha tentato la strada dell'introspezione psicologica, concentrandosi in un certo qual modo sulla psicologia di Michael, creando un vero e proprio background narrativo del mostro, che mal si sposava con l'essenza stessa del serial killer, ossia quella di essere una macchina seminatrice di morte senz'anima e rimorso. Se come slasher puro e semplice Halloween Kills è sicuramente un prodotto più che ottimo, il vero brivido lungo la schiena scenderà quando si avrà a che fare con alcuni dei personaggi che hanno letteralmente fatto la storia del franchise, "vecchi amici" con i quali sarà difficile non entrare in forte empatia. In definitiva, un sequel che piacerà quindi sia agli appassionati storici della serie horror, che a coloro i quali hanno deciso di avvicinarsi al franchise solo di recente. E che Myers abbia pietà di loro.