Il film festival di Venezia si farà, lo dice Luca Zaia

Confermate le date per il festival di Venezia, Zaia stesso lo conferma a gran voce, pur ricordando che la sua portata sarà contenuta.

Avatar di Walter Ferri

a cura di Walter Ferri

Il Venezia Film Festival 2020 s'ha da fare, a sostenerlo è il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il quale aggiunge la propria voce al coro formato nelle settimane scorse dal direttore artistico della manifestazione, Alberto Barbera, e dal suo presidente, Roberto Cicutto.

«La Mostra del cinema di Venezia si farà a settembre come previsto», ha dichiarato trionfalmente Zaia, che è nel Cda del festival. «Gli esperti dicono che settembre è la finestra per le elezioni quindi si può fare la Mostra. Ho parlato con il Presidente Roberto Cicutto e sul problema Biennale Architettura è stato detto che la maggior parte degli espositori non se la sentiva di fare gli allestimenti dei padiglioni, sulla Mostra del cinema probabilmente non ci saranno tutte le produzioni che siamo abituati a vedere perché si sono fermate le lavorazioni ed anteprime dei film».

Le rassicurazioni di Zaia giungono in risposta al lungo periodo di crisi sanitaria che sta causando la cancellazione delle principali manifestazioni cinematografiche di tutto il mondo. Complice la calendarizzazione a inizio settembre, gli organizzatori del festival veneziano si erano tuttavia sempre mostrati cautamente ottimisti sul fatto di riuscire a preservare le date dell'evento, nonché di gestirne lo svolgerlo preservando la salute degli ospiti.

Le parole del Presidente di Regione sono tuttavia un melliflue: le produzioni che siamo abituati a vedere mancheranno, ma non tanto per la sospensioni delle lavorazioni, ma a causa dei medesimi timori che hanno frenato la Biennale di architettura. Nonostante le garanzie di rito, gli epidemiologi sono concordi nel suggerire che il coronavirus si rimanifesterá in una seconda ondata, sebbene sia difficile definirne portata e violenza. In un contesto di simile incertezza, molti Vip e diverse grandi produzioni internazionali preferiranno evitare preventivamente i viaggi all'estero, soprattutto in direzione di uno dei paesi che più si è mostrato vulnerabile alla pandemia.