Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale, recensione

Fanucci pubblica Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale, un tomo curato da Lavie Tidhar che ospita gli autori più noti del genere.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Sono tante le operazioni editoriali che si pongono l’obiettivo di una pubblicazione unica e omnicomprensiva di uno specifico genere. Spesso, ci si avvale della presenza di alcuni “soliti noti”, autori che non necessitano di alcuna presentazione, ma come possono tali volumi presentare qualcosa di veramente inclusivo e, soprattutto, “nuovo” per il suo pubblico? In occasione del cinquantesimo anniversario di Fanucci Editore (mezzo secolo di narrativa di fantascienza, horror e fantastica!), la casa editrice pubblica Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale, un tomo che racchiude una selezione di racconti di fantascienza a cura del grande Lavie Tidhar, e possiamo assicurarvi e anticiparvi che si tratta di un’opera che va ben oltre il semplice “Best of”. Vediamo di capirne i motivi.

Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale, fuori dagli schemi

Negli anni dove abbiamo assistito al boom della sci-fi, principalmente negli anni ’70 e ’80, le opere più famose e le altre da esse derivate sembravano provenire esclusivamente dalla culla angloamericana. Ci basterà ricordare alcuni giganti come Frank Herbert e il suo ciclo di Dune, oppure Isaac Asimov con il Ciclo delle Fondazioni e l’irriverente Douglas Adams con La Guida Galattica per Autostoppisti. Sì, lo abbiamo fatto di proposito a menzionare questi capisaldi della letteratura sci-fi, ma solo per meglio chiarire l’evidenza. Ma siamo sicuri che la science fiction sia una specificità esclusiva di USA e Regno Unito?

Ovviamente no.

La world science fiction, non necessariamente anglofona, dal 2008 in avanti ha conquistato sempre più consensi ridefinendo radicalmente il mondo dell’editoria di genere, proprio grazie a pilastri come Lavie Tidhar convinti che i protagonisti di questa narrativa non erano solo “bianchi, uomini e statunitensi”. Nossignore.

Tidhar, qui in veste di curatore e “Virgilio” dell’opera (tra poco vedremo come), oltre ad essere israeliano, è un autentico cittadino del mondo. Ha riportato l’esperienza maturata nel corso dei suoi viaggi sui suoi lavori, opere che hanno vinto numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali come il World Fantasy Award (con il romanzo Osama, 2011), il Jerwood Fiction Uncovered (A Man Lies Dreaming nel 2014) e il Chinese Nebula (Central Station, 2016), oltre a molti altri premi e nomination.

In questo volume de Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale Tidhar raccoglie ben ventisei racconti di fantascienza provenienti da ventuno Paesi (Cina, Francia, Singapore, Botswana, Nigeria, India, Giappone, Italia, Cuba, Inghilterra, Brasile, Trinidad e Tobago, Spagna, Messico, Finlandia, Israele, Islanda, Russia, Ghana, Sud Africa, Svezia, e Malesia) e quattro continenti. Andando ancor più nel dettaglio, quattordici donne e dodici uomini: Aliette de Bodard, Chen Qiufan, Vina Jie-Min Prasad, Tlotlo Tsamaase, Chinelo Onwualu, Vandana Singh, Han Song, Ng Yi-Sheng, Taiyo Fujii, Francesco Verso, Malena Salazar Maciá, Tade Thompson, Fabio Fernandes, R.S.A. Garcia, Cristina Jurado, Gerardo Horacio Porcayo, Hannu Rajaniemi, Nir Yaniv, Emil Hjörvar Petersen, Ekaterina Sedia, Kuzhali Manickavel, Kofi Nyameye, Lauren Beukes, Karin Tidbeck, Silvia Moreno-Garcia e Zen Cho.

Lieti della nostra rappresentanza italiana con Francesco Verso, che con la sua casa editrice Future Fiction da anni promuove la sci-fi mondiale, e in particolar modo quella cinese. Qui invece lo vediamo in veste di autore con il racconto La Nave Verde, che rende giustizia a precedenti e più corposi lavori come E-doll (Premio Urania Mondadori 2008) che abbiamo letto e apprezzato moltissimo (E-doll, IV Edizione Future Fiction, 2017).

Con la diversità di tali rappresentanze e con l’intento di rompere gli schemi, l’opera de Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale vuole assolvere prima di tutto il compito della divulgazione. Una premessa che permetterà ai suoi lettori di ampliare (finalmente) gli orizzonti e di iniziare un autentico viaggio.

Il Giro del Mondo in ventisei racconti

Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale ancor prima di voler offrire una rassegna narrativa al lettore, vuole essere un viaggio compiuto attorno al globo, facendo la conoscenza dei suoi autori grazie a Lavie Tidhar, che all’inizio di ogni racconto ci introduce alla conoscenza del singolo autore e delle circostanze che lo legano al curatore. Un vero e proprio Giro del Mondo in ventisei racconti.

Inizieremo a conoscere il Premio Nebula Aliette de Bodard (Francia), di come Tidhar l’ha incrociata a Toronto, Parigi e Londra, per poi immergerci nella lettura di “Immersione” (scusate il voluto gioco di parole) avente protagonista Quy e il tema degli avatar dell’universo di Xuya. Si prosegue con Chen Qiufan (Cina), incontrato dal curatore a Hong Kong e con la sua storia Senza Debiti, la storia di debiti, asteroidi e minatori. Non mancano racconti più pungenti come quello di Chinelo Onwualu (Nigeria), Cosa ha detto il morto, che racconta di una famiglia e di una “Catastrofe” che l’ha segnata per sempre.

Alcuni davvero memorabili come Xingzhou di Yi-Sheng che riscrive praticamente la storia di Singapore, in una chiave molto fantascientifica, Instantanee Virtuali di Tlotlo Tsamaase (Botsawana) sul cambiamento climatico e, alcune, davvero spassose come Fandom per robot di Vina Jie-Min Prasad che con il suo cartone animato “Dimensione Distorta” e il suo Computron, un robot dotato di un’incredibile IA che scrive appunto dei racconti fandom, ci hanno divertito non poco.

Non mancano quindi robot, astronavi e viaggi nel tempo, racconti decisamente weird, e tutto ciò che un buon appassionato di fantascienza può desiderare. La qualità dei racconti è molto alta, con alcune preferenze soggettive denotate dallo stile certamente assai diverso tra i vari autori. La selezione di Lavie Tidhar ha incluso autori noti già al pubblico e alla critica (molti di essi vincitori di premi a vario titolo), ma anche molti esordienti mai sentiti prima e, soprattutto, raccontando la sci-fi con l’ottica della loro cultura e del loro Paese, varcando nuovi confini e prospettive. Un lavoro di divulgazione, quello di Tidhar, a dir poco superlativo.

Il Grande Libro della Fantascienza Mondiale è un volume rilegato di ben 480 pagine che farà la gioia di tutti gli appassionati di genere, che si pone e centra in pieno l’obiettivo di far conoscere una “nuova fantascienza” per il nostro Paese.