Un film figlio della bomba

Dove si parla di: anelli causali, immigrati ungheresi, streghe e futuri indesiderabili.

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a cura di Tom's Hardware

György Pál Marczincsak, cioè il nostro George Pal, era di origini ungheresi esattamente come Edward Teller, il celebre fisico che - dopo aver contribuito a crearla - difese con entusiasmo le virtù apocalittiche della Bomba H. La coincidenza è stuzzicante, perché se c'è un tratto che distingue e identifica come un'impronta digitale inconfondibile L'uomo che visse nel futuro è proprio il suo esser figlio del terrore nucleare che in quegli anni incombeva sulla cultura occidentale e, in fin dei conti, sul mondo intero.

Khrushchev and Kennedy Shaking Hands   NARA   193204

Certo, erano i tempi della Distensione Est-Ovest, il premier sovietico Nikita ChrušÄÑ‘v parlava di "coesistenza pacifica" delle superpotenze e i presidenti americani, Nixon prima e Kennedy poi, sembravano quasi disposti a dargli ascolto. Ma d'altro canto il Vietnam stava già prendendo una brutta piega, la Cina era alquanto incavolata e la Crisi dei missili di Cuba sarebbe arrivata di lì a poco (nell'ottobre del '62) a dire che la partita tra i due blocchi era più che mai aperta.

Il Doctor Strangelove di Kubrick e A prova di errore, di Sindey Lumet, capolavori imprescindibili del filone cine-atomico, arrivano entrambi sul grande schermo nel 1964, e Cronache del dopobomba di Philip K. Dick approda in libreria nel 1965, precedute profeticamente nel '59 dal romanzo Livello 7 di Mordecai Roshwald, mini-cult letterario dove la discesa di un soldato nelle profondità di un bunker missilistico è descritta (in forma di diario) come una specie di catabasi infernale. Insom­ma, l'aria che si respira è, metafo­ricamente parlando, carica di fall-out radioattivo.

Il centro gravitazionale del film di Pal, ciò intorno a cui tutto la narrazione ruota, in effetti è proprio l'olocausto termonucleare che il viaggiatore del tempo incontra dopo aver oltrepassato le due guerre mondiali, una visione lucidamente pessimista che senza dubbio Wells condivideva, ma che non avrebbe potuto descrivere in modo così vivido, così "graficamente" compiaciuto nel 1895.

dr strangelove or how i learned to stop worrying and love the bomb

Gli effetti speciali con i quali Gene Warren, Wha Chang e Tim Barr (della Project Unlimited) rappresentarono la distruzione di Londra oggi appaiono goffe miniature di cartone, imprigionate in una ripresa totalmente priva di profondità di campo, ma furono sufficienti a guadagnare un Oscar e ancora per noi conservano una suggestiva "concretezza" che li rende singolarmente inquie­tanti. La guerra e la morte di massa ad opera di crudeli e impersonali tecnocrazie sono temi ricorrenti dell'immaginazione fantascientifica, per certi versi ne costituiscono una delle anime creative più prolifiche e vitali. Chissà mai perché...

...Insomma, ci sono ancora molte cose che vorrei raccontarvi su L'uomo che visse nel futuro e su The Time Machine, ma quest'ultima osservazione mi spinge irresistibilmente verso un'altra stanza degli Archivi. Le daremo un'occhiata insieme, nella prossima puntata.

L'Archivista

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Retrocult è la rubrica di Tom's Hardware dedicata alla Fantascienza e al Fantastico del passato. C'è un'opera precedente al 2010 che vorresti vedere in questa serie di articoli? Faccelo sapere nei commenti oppure scrivi a retrocult@tomshw.it.

Retrocult torna la settimana prossima con un nuovo articolo dell'Archivista, parte della serie Gli Archivi Acronali.