Il Trono di Spade. Tutti i collegamenti dalla prima all’ultima stagione – Parte terza

Vi ricordate tutti gli elementi della terza stagione del Trono di Spade (Game of Thrones) che hanno portato agli eventi dell'ultima puntata? Ripercorriamoli insieme!

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a cura di Marco Violi

Dopo la fine di una delle serie di maggior successo di tutti i tempi: “Il Trono di Spade” (“Game of Thrones”) proseguiamo con la serie di articoli dedicati a ripercorrere tutte le tappe che hanno portato anno dopo anno, serie dopo serie alla conclusione di quest’epopea fantasy moderna. Dopo aver analizzato l’ormai storica prima stagione passiamo in esame il secondo anno di episodi trasmessi da HBO e da Sky sul mercato italiano.

La Sigla

Rispetto alle stagioni precedenti, l’apertura della terza diventa più veloce, per consentire gli spostamenti dell’inquadratura in più località senza aumentare troppo la durata.

Stavolta vediamo, nell’ordine: King’s Landing, Dragonstone, Harrenhal (della quale Lord Baelish è riconosciuto Lord da Joffrey, per ringraziarlo di aver favorito l’alleanza tra Lannister e Tyrell), Winterfell e la Barriera, mentre Essos è rappresentata dalla planata su Astapor (e che compare nella sigla in vece di Vaes Dothrak).

Il titolo del primo episodio è “Valar Dohaeris”, che in “The Climb” (st.3 ep.6) scopriremo essere una sorta di risposta a “Valar Morghulis”. Le due frasi hanno un significato complementare, costituiscono una sorta di proverbio di Braavos: “Valar Morghulis” significa infatti “Tutti gli uomini devono morire”, mentre “Valar Dohaeris” “Tutti gli uomini devono servire”. Se poi volete un’altra curiosità, è possibile che la parola “Valar” sia una sorta di omaggio di Martin a John R.R. Tolkien. Nel “Quaenya” (uno dei linguaggi della letteratura tolkeniana) “Valar” è il plurale di “Vala”, ovvero potentissime creature divine, sottoposte al dio Eru. Se siete interessati ad approfondire la mitologia creata da Tolkien potete dare una lettura qui dove abbiamo in parte affrontato l'argomento.

Jon Snow

L’episodio si apre sui rumori che segnano la sconfitta dei Guardiani della Notte al Pugno dei Primi Uomini (dove avevano iniziato una battaglia sul finire della Stagione 2). Mentre Jon Snow aga nel paesaggio innevato e burrascoso, Sam è assalito da un Estraneo e viene salvato da Ghost, il metalupo di Jon Snow. Visto che lo stesso Sam non è riuscito a mandare un corvo per avvisare della battaglia i Guardiani rimasti alla Barriera, Jeor Mormont ordina di tornare alla base.

Nel frattempo, Jon Snow viene portato all'accampamento del Popolo Libero (Free Folk) da Ygritte. Scopre che i Bruti non sono solo barbari, ma tra di loro ci sono anche molti bambini e alcuni giganti, ultimi della loro specie.

All’accampamento, Jon fa la conoscenza di Tormund Giantsbane (“Veleno dei Giganti”; inizialmente Jon pensa che Tormund sia Mance Rayder): interessante e divertente notare che, sin dal loro primo incontro, Giantsbane lo prenda in giro per la sua bassa statura.

Ricordiamo che, in “Valar Morghulis” (st2. Ep.10) Jon aveva ucciso Qhorin il Monco (apparso per la prima volta in “The Ghost of Harrenhal”, st.2 ep.5), un Guardiano della Notte che aveva ucciso molti Bruti. L’uccisione faceva parte di un piano ordito dallo stesso Qhorin per permettere a Jon di unirsi al Popolo Libero come spia, in quanto questo i Bruti non avrebbero mai accettato il Monco tra le loro fila perché aveva ucciso troppi di loro, mentre un novizio come Jon sarebbe stato più credibile.

Quando Mance arriva sul posto, chiede a Jon se voglia unirsi a loro perché innamorato di Ygritte, ma Snow risponde di voler essere libero. La risposta di Mance è: “I think what you want most of all is to be a hero”. Interessante notare come il Re-oltre-la-Barriera abbia inquadrato il destino di Jon dopo una sola occhiata: capendo di non poter combattere sia i Bruti sia gli Estranei, Jon unificherà i popoli a Nord e a Sud della Barriera (“Kill the Boy” st.5; ep.5) anche a costo di rimetterci la vita (“Mother’s Mercy” st5; ep.10), tornando dalla morte (“Home”; st.6 ep.2), uccidendo Ramsay Bolton (“Battle of the Bastards”; st.6 ep.9) e l’amata Daenerys (“The Iron Throne”; st.8 ep.6) e compiendo numerose gesta eroiche, Jon Snow è forse il personaggio del Trono di Spade che più di tutti si avvicina alla definizione cavalleresca di “eroe”, ma vi ritorneremo più in là.

Jon riferisce a Mance quello che ha visto nell’accampamento di Craster e di essersi indignato perché Jeor Mormont già sapeva tutto e non aveva intenzione di agire.

I wanna fight for the side that fights for the living” è questa la risposta che Jon Snow dà, infine, a Mance. Parole simili a quelle che dirà Jaime prima a Cersei (“The Dragon and the Wolf”; st.7 ep.7) e poi ai suoi giudici nel nord (“A Knight for the Seven Kingdoms”; st.8 ep.2), parole con le quali Jon riesce ad ingannare il Re-oltre-la-Barriera. Poco dopo, Jon incontra il primo metamorfo che vediamo noi spettatori: Orell, uno dei bruti, anch’egli innamorato di Ygritte, alla quale Jon si legherà emotivamente (“Kissed by Fire”), prima che di tradire i Bruti e tornare tra i Guardiani della Notte, avvertendoli dell’imminente attacco (“The Rains of Castamere”). Durante questa scena, Jon riesce a fuggire dai Bruti grazie all’aiuto di Bran, il quale prende per la prima volta il controllo di Summer, il suo metalupo, per aiutare l’inconsapevole fratellastro a fuggire.

L’aver abbandonato Ygritte per servire la causa dei Guardiani della Notte si deve, oltre che al concetto di onore e dovere insegnatogli da Ned Stark, anche a Maestro Aemon. In “Baelor” (st.1 ep.9), il Gran Maestro dei Guardiani della Notte aveva infatti convinto Jon a non unirsi alla guerra di Robb Stark contro il Re, spiegando al giovane il giuramento dei Guardiani della Notte con le parole ormai divenute celebri: “Love is the Death of Duty”. Aemon, nello stesso episodio, rivelava di essere un Targaryen, fratello minore di Re Aerys il Folle, e di non essersi unito a suo fratello durante la Ribellione di Robert proprio per tenere fede al giuramento prestato. Inconsapevolmente, Jon Snow applicherà sempre quanto gli verrà detto da Tyrion nell’ultimissimo episodio della serie: “Duty is the Death of Love”. Dopo aver tradito la fiducia di Ygritte per tenere fede al suo giuramento, Jon comprenderà la pericolosità dell’amata Daenerys, uccidendola per evitare ulteriori guerre dopo l’ultimo, belligerante, discorso pronunciato dalla Madre dei Draghi.

Stannis Baratheon

A Roccia del Drago, Stannis si lecca le ferite dopo la sconfitta nella battaglia delle Acque Nere (st.2 ep.9) e fa imprigionare Ser Davos Seaworth come traditore (“Valar Dohaeris”), nonostante questo abbia perso il figlio nella battaglia e sia ancora fedele al legittimo Re. Nella prigione, Davos riceve la visita di Shireen, figlia di Stannis affetta dal morbo grigio, una malattia incurabile e molto contagiosa, dal decorso lento e doloroso. Questa gli insegnerà a leggere (“Kissed by Fire” st.3 ep.5).

Melisandre inoltre lascerà Roccia del Drago per raggiungere le Terre dei Fiumi, dalle quali tornerà con Gendry dopo avergli rivelato le sue vere origini (“The Bear and the Maiden Fair” st.3 ep.7). Melisandre ha bisogno del sangue di Gendry per i suoi incantesimi, con i quali intende uccidere gli altri pretendenti al trono: Robb (che sarà ucciso da Roose Bolton durante le Nozze Rosse), Joffrey (che sarà ucciso da Ditocorto e Olenna Tyrell in “The Lion and the Rose”, st.4 ep.2) e Balon Greyjoy (che sarà ucciso da Euron Greyjoy in “Home”, st.6 ep.2).

Stannis attribuisce il successo della congiura contro Robb all’incantesimo di Melisandre e decide di sacrificare Gendry per avere un ulteriore vantaggio sui suoi avversari, al ché Sir Davos libererà il ragazzo, dicendogli di nascondersi sotto il naso dei Lannister a Fondo delle Pulci (“Mhysa” st.3 ep.10).

Robb Stark

Nel frattempo, Robb giunge ad Harrenhal con l’esercito del nord. La fortezza, che lui crede presidiata da Sir Gregor “La Montagna” Clegane, è in realtà abbandonata. Prima di lasciarla, però, i Lannister hanno trucidato tutti gli uomini Stark prigionieri, tra i quali vi è anche Qyburn che, miracolosamente salvo, fa qui la sua prima apparizione e viene salvato da Talisa. Nella fortezza, il Re nel Nord viene informato della morte di suo nonno, Hoster Tully, padre di Catelyn. Lord Bolton viene quindi lasciato ad Harrenhal con una guarnigione, mentre il resto dell’esercito si dirige verso quella che era la casa di Catelyn: Riverrun (Delta delle Acque), nel Tridente.

Durante il viaggio, Robb si ferma a parlare con un suo alfiere, Lord Karstark, e questi gli dice: “I think you’ve lost this war the day you married her” indicando Talisa. Nello stesso episodio Arya, Gendry e Hot Pie incontrano per la prima volta Thoros di Myr (nominato da Jaime in un dialogo con Jory Cassel in “Cripples, Bastards and broken things” st.1 ep.4) e questo sta cantando dei versi di “The Rains of Castamere”, cioè la canzone che farà da colonna sonora a uno degli eventi più traumatici per noi spettatori: le Nozze Rosse, che segneranno la morte di Robb, Catelyn, Talisa e il feto che porta in grembo, per mano dei traditori Frey e Bolton. In “Baelor” (st.1 ep.10) Robb aveva accettato di sposare una delle figlie o una delle nipoti di Walder Frey, per poi sposare invece Talisa in “Valar Morghulis”. Vista l’abilità strategica di Robb, Tywin decide di utilizzare tutta la sua furbizia, facendo in modo che siano i loro alleati a tradire e uccidere gli Stark.

The Rains of Castamere” è una canzone molto popolare nei Sette Regni e parla proprio della crudeltà di Tywin, raccontando un episodio avvenuto una quarantina di anni prima della serie e che riguarda la Casa Reyne. Questa era la famiglia più ricca di Westeros, dopo i Lannister. Anche gli stemmi delle casate erano simili: un leone dorato su campo rosso per i Lannister, un leone rosso su campo argentato per i loro rivali. Un tentativo di ribellione dei Reyne fu stroncato brutalmente da Tywin e questi furono costretti a rifugiarsi nelle miniere sotto Castamere, loro dimora ancestrale. Tywin allora sigillò gli ingressi della miniera e la allagò deviando il corso di un fiume, annegando tutti coloro che vi si erano rifugiati ed estinguendo la casata.

L’eccidio degli Stark è avvenuto subito dopo la celebrazione del matrimonio di Edmure Tully e Roslin Frey: Edmure verrà tenuto prigioniero e lo rivedremo soltanto in “Blood of my Blood” (st.6 ep.6), quando suo zio, Brynden, riprenderà Riverrun e la difenderà dalle forze dei Lannister e dei Frey. Sia Edmure che Brynden appaiono per la prima volta in “Walk of punishment” (st.3 ep.3) e possiamo subito notare come Edmure non valga la metà di suo zio.

In questa stagione, Robb commetterà diversi errori. Tra questi, uno dei più pesanti è la decapitazione di Rickard Karstark (“Kissed by Fire” st.3 ep.5), reo di aver ucciso due Lannister (Martyn e Willem) ostaggi delle armate del nord. In seguito a questa esecuzione (che Robb esegue lui stesso, tenendo a mente l’insegnamento di suo padre) le armate Karstark lasceranno l’esercito del Nord.

Approdo del Re

Vediamo per la prima volta Lady Olenna Tyrell (“Dark Wings, Dark Words” st.3 ep.2), nonna di Margaery e Loras e madre di Mace. Olenna si dimostra subito più scaltra di molti altri personaggi, nonché una delle poche donne di corte in grado di rivaleggiare (e spesso zittire) Cersei Lannister. Olenna non sarà seconda a nessuno neanche per quanto riguarda la propria abilità nel tessere intrighi, come testimonia il dialogo con Varys (“And now his watch is ended” st.3 ep.4). Nello stesso episodio, Maegaery propone a Sansa di sposare suo fratello, Ser Loras Tyrell. Tuttavia questo sconvolge i piani di Tywin, in quanto egli considera Sansa la chiave per tenere tranquillo il Nord. Per questo motivo, la figlia di Ned Stark viene combinata in matrimonio con Tyrion, mentre Cersei sposerà Ser Loras (“Kissed by Fire” st.3 ep.5). Si può considerare una sorta di versione invecchiata e giusta di Cersei (anche se, nel Trono di Spade, non c’è un vero e proprio “giusto”, ma soltanto una fazione che noi spettatori scegliamo di sostenere) tant’è vero che non ha paura di mostrare apertamente le proprie simpatie verso Sansa, nemmeno davanti a Joffrey.

La relazione fra Margaery Tyrell e Joffrey (iniziata con la richiesta, da parte di Margaery, della mano di Joffrey in “Valar Morghulis”) procede e possiamo ammirare il destreggiarsi della futura regina, che inizia ad ingraziarsi il popolo visitando un orfanotrofio a Fondo delle Pulci, il quartiere più povero della capitale. L’abilità della futura regina nel raggirare il Re infastidisce costantemente Cersei, che sarà anche rimproverata da Tywin per non essere riuscita a tenere a bada la cattiveria di suo figlio, come invece riesce a fare Margaery (st.3 ep.4).

Durante una cena alla quale partecipano Re Joffrey, la Regina Madre Cersei, Margaery e Loras Tyrell, Cersei fa riferimento a quando, nello stesso quartiere, furono attaccati (“The old Gods and the new” (st.2 ep.6), subito dopo la Regina Madre, provocata dal figlio, risponderà a tono, elogiando sarcasticamente il coraggio di Joffrey, che durante la battaglia delle acque nere (st.2 ep.9) fuggì a nascondersi.

Ros accompagna al porto Ditocorto, il quale dice a Sansa di tenersi pronta a fuggire insieme a lui. La ragazza è accompagnata da Shae, che, su richiesta di Tyrion, le fa da ancella. La compagna del folletto si avvicina a Ros e le due iniziano a parlare. Ricordiamo come, in “The Prince of Winterfell” (st.2 ep.8) Ros era stata presa prigioniera da Cersei perché scambiata proprio per Shae (la Regina Madre aveva intenzione di scambiare la sua vita per quella di Joffrey, poiché pensava che Tyrion complottasse per uccidere suo figlio durante l’imminente battaglia delle Acque Nere). Quando Ditocorto torna da lei, Ros (che in “Valar Morghulis” aveva accettato di lavorare per Varys, Maestro del Conio e rivale di Ditocorto) avvisa Shae di stare attenta a Lord Baelish.

Apprendiamo che Varys fu evirato da uno stregone presso Myr, nel continente di Essos, quando era ancora un bambino (“And now his watch is ended” st.3 ep.4). Il Ragno tiene ancora prigioniero lo stregone in un baule presso i suoi alloggi.

Arya e il Mastino

Nel secondo episodio della terza stagione torna anche il Mastino (non si vedeva dalla battaglia delle acque nere, st.2 ep.9) che viene catturato dalla Fratellanza senza Vessilli, con la quale si trova Arya, che lui subito riconosce.

Mentre Frittella decide di rimanere come cuoco alla locanda, Arya, Gendry e il Mastino vengono condotti dalla Fratellanza in una caverna, nella quale il Mastino deve affrontare un processo per i suoi crimini, in quanto la Fratellanza è ostile ai Lannister, per i quali Sandor Clegane ha sempre lavorato e ucciso. Non riuscendo a trovare un accusa migliore, il Mastino viene processato solamente per l’omicidio di Mycah, l’amico di Arya la cui testa fu chiesta da Joffrey (“The Kingsroad” st.1 ep.2). Il Mastino chiede e ottiene il processo per combattimento e si scontrerà contro Beric Dondarrion (che in “A Golden Crown” st.1 ep.6, fu mandato in nome di Re Robert da Ned Stark a combattere contro Ser Gregor Clegane) e rivelerà (per la seconda volta dopo “Blackwater” st.2 ep.9) la sua atavica paura per il fuoco: Dondarrion ha infatti una spada infuocata. Nonostante ciò, il Mastino vince il combattimento, provando la propria innocenza, ma Dondarrion, nello stupore di tutti, viene riportato in vita da Thoros di Myr.

In “The Climb” (st.3 ep.6) Melisandre raggiunge la Fratellanza con lo scopo di portare Gendry a Roccia del Drago, poiché per compiere i suoi riti la Donna Rossa ha bisogno di sangue reale e Gendry è l’unico figlio bastardo di Robert in vita.

Melisandre, dunque, compra Gendry e viene accusata da Arya di essere una strega. Allora la Donna Rossa si rivolge alla ragazza: “I see a darkness in you. And in that darkness eyes staring back at me. Brown eyes, blue eyes, green eyes. Eyes you’ll shut forever. We will meet again.” Stesse parole che le ripeterà in “The Long Night” (st.8 ep.3).

In seguito a questo, Arya aggiungerà Melisandre, Beric e Thoros alla sua lista. Poco dopo viene rapita dal Mastino, il quale, dopo che Arya non riesce ad ucciderlo, decide di portarla alle Torri Gemelle, dimora dei Frey (“Second Sons” st.3 ep.8). Tuttavia, i due arrivano solo quando le Nozze Rosse sono terminate (e qui Arya aggiungerà alla sua lista anche i Frey) e assistono allo sfregio del cadavere di Robb, sul cui busto è cucita la testa del suo metalupo, Vento Grigio.

In seguito all’uccisione di Robb, Catelyn, Talisa e degli alfieri fedeli agli Stark, Walder Frey viene nominato Lord Protettore delle Terre dei Fiumi e Roose Bolton Lord Protettore del Nord, mentre Ramsay Snow si insedia a Winterfell (“Mhysa” st.3 ep.10).

Theon, invece, subisce le crudeli torture di Ramsay Snow (apparso per la prima volta in “Dark Wings, Dark Words” st.3 ep.2), che arriverà ad evirarlo (“The Bear and the Maiden Fair” st.3 ep.7) e a mandare il suo membro al padre di Theon, Balon Greyjoy (“Mhysa” st.3 ep.10) nel frattempo autoproclamatosi Re delle Isole di Ferro (“The Night Lands” st.2 ep.2), intimandogli di ritirare i suoi uomini dal Nord e porre fine alla ribellione. Inoltre, Ramsay dà a Theon un nuovo umiliante soprannome, “Reek” (=Putrido). Da questo momento, Theon si sottomette completamente a Ramsay.

Daenerys

A Essos, durante il viaggio di Daenerys e il suo khalasar alla volta di Astapor e della Baia degli Schiavisti, possiamo osservare come i Draghi siano significativamente cresciuti. Poco dopo incontriamo per la prima volta Missandei, schiava di Krazny mo Nakloz: uno dei proprietari degli Immacolati (Unsullied). Sir Barristan Selmy (che avevamo visto per l’ultima volta in “The Pointy End” (st.1 ep.8), quando, disgustato, aveva lasciato Approdo del Re) salva la Madre dei Draghi da un tentativo di uccisione e chiede di unirsi al suo seguito.

Daenerys scambia 8.000 Immacolati con Drogon, sapendo che questo si ribellerà a Krazny mo Nakloz, che diventerà la seconda vittima dei draghi di Daenerys, che subito dopo libererà Astapor con la sua nuova armata, non più di schiavi, ma di uomini liberi. La città successiva nella quale arriverà sarà Yunkai e qui la Madre dei Draghi incontrerà Daario Naharis, che decapiterà i comandanti dell’esercito dei Secondi Figli, prendendone il comando e giurando fedeltà a Daenerys. Daario, Jorah e Verme Grigio (apparso per la prima volta in “Kissed by Fire” e subito nominato capo dell’esercito degli Immacolati) saranno fondamentali per la liberazione della città di Yunkai, i cui abitanti daranno a Daenerys il soprannome “Mhysa” (che dà il titolo all’ultimo episodio della stagione), parola che in Antico Ghiscari significa “Madre”.

Jaime Lannister e Brienne di Tarth

Nel frattempo, Brienne (dietro ordine di Catelyn) conduce in segreto Jaime ad Approdo del Re per scambiarlo con Sansa e Arya (gli Stark non sanno che la ragazza è fuggita), ma in “Dark wings, Dark words” (st.3 ep.2) vengono trovati e catturati da alcuni uomini dei Bolton. Nell’episodio successivo (“Walk of Punishment”), Jaime salva Brienne da un tentativo di stupro dei loro carcerieri, ma gli viene tagliata la mano destra. Da qui, per lo Sterminatore di Re si apre un nuovo arco narrativo e soltanto due episodi dopo (st.3 ep.5) egli confessa a Brienne per la prima volta il vero motivo per cui uccise il Re Folle: salvare l’intera popolazione di Approdo del Re, cui Aerys Targaryen intendeva dare fuoco. Nel frattempo, la mano dello Sterminatore di Re viene curata da Qyburn. Jaime viene liberato da Lord Bolton e rimandato ad Approdo del Re insieme a Qyburn, che durante il viaggio gli confessa di essere stato espulso dall’ordine dei Gran Maestri per via di alcuni esperimenti su cavie umane. Subito dopo, Jaime scopre che Brienne non è stata liberata, anzi: è stata costretta a combattere in una fossa contro un orso, con abiti da donna e una spada di legno (evento che dà il titolo all’episodio: “The bear and the Maiden Fair”; st.3 ep.7). Jaime porta quindi Brienne con sé ad Approdo del Re, impegnandosi inoltre a restituire Sansa e Arya a Catelyn (promessa che tuttavia non potrà mantenere, visto che Catelyn morirà poco dopo).

Bran Stark

Dopo aver visto Maestro Luwin morire (“Valar Morghulis” st.2 ep.10) Bran Stark si dirige verso la Barriera a seguito della conquista di Winterfell da parte di Theon Greyjoy (“The old Gods and the new” st.2 ep.6). Bran infatti non sa che la città è stata riconquistata per Robb da Ramsay Snow, figlio bastardo di Roose Bolton, uno degli alfieri di Casa Stark. Inoltre, siccome Theon ha dato fuoco alle carcasse di due bambini fingendo che questi fossero Bran e Rickon, Robb crede che questi siano morti. Quando rivediamo Bran per la prima volta in questa stagione, sta avendo l’ennesimo sogno in cui vede un misterioso Corvo dai tre occhi e cerca invano di inseguirlo. Durante questo sogno, Bran sente riecheggiare le voci degli Stark nell’ultimo vero dialogo cui ha partecipato quasi tutta la famiglia: nella scena del primissimo episodio, quando lui sta tirando con l’arco a Winterfell e non riesce a colpire il bersaglio. Nel sogno, inoltre, appare per la prima volta Jojen Reed, che Bran incontrerà poco dopo insieme alla sorella di questo, Meera.

I due ragazzi sono figli di Howland Reed, alfiere fedele a Ned Stark (che ritroveremo durante una delle più importanti visioni di Bran, in “The Oathbreaker” st.6 Ep.3). Jojen si autodefinisce un “Warg” (Metamorfo): può controllare la mente degli animali. I due fratelli Reed si uniscono dunque a Bran, Rickon, Osha e Hodor. Jojen dice a Bran che nel sogno non riesce a colpire il corvo, poiché il corvo è Bran stesso, dopo promette al ragazzo di aiutarlo a sviluppare e controllare le sue abilità. Durante una visione che i due ragazzi hanno insieme, Bran riascolta la promessa che fece a Catelyn nel primo episodio della prima stagione. Jojen sarà una sorta di mentore per Bran, finché questo non incontrerà il Corvo dai tre occhi. La loro destinazione si sposterà, quindi: non più il Castello Nero dei Guardiani della Notte, bensì la dimora del Corvo dai Tre Occhi, ben oltre la Barriera. Perciò, Bran ordinerà a Osha di prendere con sé suo fratello Rickon e Cagnaccio (il metalupo di Rickon) e portarli al sicuro da Greatjon Umber (“The Rains of Castamere”), alfiere fedele degli Stark che non si trova alle Nozze Rosse, tuttavia, Smalljon Umber (figlio di Greatjon) consegnerà Rickon a Ramsay in segno di sottomissione (“The Oathbreaker” st.6 ep.3).

Giunti alla Barriera Bran, Jojen, Meera, Summer e Hodor si accampano a Forte della Notte, dove incrociano Samwell Tarly e Gilly (“Mhysa”). Questi due sono in fuga dalla Fortezza di Craster, dove Gilly ha appena dato alla luce un maschio (che il padre/marito avrebbe sacrificato agli estranei), ma soprattutto, dove un gruppo di Guardiani della Notte sopravvissuto alla battaglia del Pugno dei Primi Uomini si è ammutinato, uccidendo Craster e Jeor Mormont (“And now his watch is ended” st.3 ep.4). Durante il viaggio fino a Forte della Notte, Sam ha ucciso un Estraneo (“Second Sons” st.3 ep.8) con il Vetro di Drago trovato in “The Prince of Winterfell” (st.2 ep.8). Samwell si offre di scortare Bran al Castello Nero, ma questo rifiuta dovendosi recare dal Corvo dai Tre Occhi, oltre la Barriera.

Una volta arrivato alla base dei Guardiani della Notte, Maestro Aemon gli ordina di spedire tutti i corvi della fortezza per informare i Sette Regni del ritorno degli Estranei. Inoltre, Aemon accetta di ospitare Gilly alla Barriera, in quanto i popoli a nord di questa non sono più al sicuro. La ragazza annuncia di aver finalmente deciso il nome da dare a suo figlio: Sam

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