Intervista a Daniel Cuello

Nella suggestiva cornice del Circolo dei Lettori di Torino, abbiamo assistito alla presentazione di Mercedes, l'ultima opera di Daniel Cuello, autore tra l'altro di Residenza Arcadia e Guardati dal beluga magico, editi tutti da Bao Publishing.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Nella suggestiva cornice del Circolo dei Lettori di Torino, abbiamo assistito alla presentazione di Mercedes, l'ultima opera di Daniel Cuello, autore tra l'altro di Residenza Arcadia e Guardati dal beluga magico, editi tutti da Bao Publishing.

In occasione dell'ultima data del tour di presentazione della sua piu' recente opera, abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con l'autore argentino, sia sulla sua ultima opera, sia su come nascono le sue storie.

Come nasce un'idea per una storia di Daniel Cuello?

A volte parto da un “concetto”, una tematica che sento di voler affrontare. Può essere la paura per gli altri, o il desiderio di scappare dalle proprie responsabilità. Altre volte invece parto da un personaggio, da un dettaglio, e inizio a immaginare il mondo che gli sta intorno. Ma più di ogni altra cosa, quando lavoro ad un racconto lungo, parto dal finale: deve essere già chiaro e ben sicuro nella mia testa.Granitico! Solo quando ho il finale penso all’inizio della storia, ai personaggi e ai dialoghi, andando aritroso, fino ad avere tutta la storia al completa. E questo è la parte che richiede la maggior parte deltempo, solo quando ho questi elementi mi dedico allo storyboard e successivamente, molto dopo, alletavole definitive.

Quanta della tua quotidianità c'è nelle tue storie?

Direi che la quotidianità è il perno intorno al quale ruotano tutte le mie storie. Può essere qualcosa a cui ho assistito, o qualcosa che ho vissuto. Piccoli eventi che “rubo” al mondo e ripropongo nelle mie storie, anche quando devo fare una striscia breve.E per quanto riguarda “Mercedes”?

Mercedes è l’emblema di quello che dicevamo prima. Può sembrare la storia in assoluto più lontana da me: una donna potente, la più potente del pianeta, ricca, priva di scrupoli o empatia. Eppure è il personaggio a cui sono più legato, a lei ho delegato alcune delle mie caratteristiche, sono il primo a sentire un ingestibile desiderio di scappare, sensi di colpa e un certo cinismo che - non quanto lei, sia chiaro - in qualche modo, però, fa parte di me. Per non parlare di quelle cose che avrei voluto a delle persone che non ci sono più, senza riuscirci. E ora è troppo tardi.

Le tue opere sono in qualche modo collegate? Esiste un "Cuello-verse"?

Per quanto riguarda “Residenza Arcadia” e “Mercedes” sì, indubbiamente esiste un unico ecosistema all’interno del quale sono ambientate le due storie. Ed è un ecosistema molto grande, articolato efertile: sono molte le storie che ne verranno fuori. In realtà ho già un tragitto da percorrere, all’interno di quell’ecosistema.

Nel libro, Mercedes si porta con se molte valigie, contenenti i suoi beni più preziosi. Cosa c'è,però, nelle valigie di Daniel Cuello?

Tante, troppe cose per poterle elencare in una risposta. Ma sarei felice di perderne qualcuna per strada, come Mercedes.
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