Intervista a J.P. Ahonen: il creatore di Belzebubs

Abbiamo intervistato J.P. Ahonen il creatore di Belzebubs una sit-com sotto forma di strips che coniuga le tipiche situazioni della commedia familiare alle più note tematiche della musica black metal: orrori, oscurità, evocazioni infernali e satanassi vari.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Finalndese e con un animo incredibilmente metal, J.P. Ahonen è uno dei grandi fenomeni delle rete negli ultimi anni. Un successo strepitoso, consacratosi al pubblico social (e non solo), grazie alla sua opera più nota: Belzebubs, ovvero una sit-com sotto forma di strips che coniuga le tipiche situazioni della commedia familiare alle più note tematiche della musica black metal: orrori, oscurità, evocazioni infernali e satanassi vari. Il tutto vissuto con un piglio piacevole da commedia, senza però rinunciare ai fondamentali.

Del resto, se si pensa che Ahonen sia semplicemente un artista che ha deciso di marciare su di un tema abbordabile senza saperne granché all0ra vi sbagliate di grosso, perché l'artista non è semplicemente uno dotato di un grande umorismo e di sincera spigliatezza, ma è anche un musicista ed un compositore che partendo da quello che ama, il metal, è riuscito non solo a mettere in piedi una carriera di successo come fumettista ma anche come musicista. I suoi Belzebubs, infatti, sono già da tempo approdati anche su YouTube, grazie ad un progetto musicale ambizioso e per nulla modesto che dopo ben 3 album punta adesso al grande salto: un tour dal vivo ma per favore, non chiamateli "i Gorillaz del Metal"!

Grazie ad Edizioni BD, abbiamo conosciuto e incontrato J.P. in quel di Lucca e gli abbiamo chiesto di risolvere alcune delle nostre curiosità sul suo progetto, sulla band e sulla sua passione per la musica.

La prima volta che ho letto Belzebubs sono rimasto piacevolmente colpito dall'idea di fondere situazioni da sit-com molto tipiche ad un backgroud narrativo che mettesse in relazione situazioni “familiari” e stereotipi sul mondo della musica metal. Sarei molto curioso di capire come ti sia venuta l'idea di unire questi tre elementi.

Mi è sempre piaciuto divertirmi con concetti in contrasto, quindi immaginare la vita quotidiana di questa famiglia di persone “black metal” mi è sembrato interessante, ed è da qui che sono partito. Sono partito da situazioni molto normali ed ho cercato di rappresentarle da un punto di vista diverso, che è poi quello dei personaggi.

Questo è lo stesso motivo per cui hai dato al tutto un look così cartoonesco, palesemente in contrasto con quella che è l'idea comune della musica metal?

Esatto. Penso anche che l'utilizzo di questo forte contrasto abbia reso le storie più semplici da leggere. Se avessi adottato uno stile più “artistico” e serio, come quello che si potrebbe utilizzare per una illustrazione o per una graphic novel penso che le strisce non avrebbero avuto la stessa efficacia. Ho cercato di rendere tutto più digeribile per i lettori.

So che sei anche un musicista. Hai inserito alcune delle tue esperienze da musicista nelle tue strisce?

Le mie esperienze come musicista sono state molto diverse da quelle vissute dai personaggi. Penso che i miei personaggi si stiano scrivendo letteralmente da soli già da un po' di tempo, questo significa che stanno vivendo “le loro esperienze”, e non penso ci sia bisogno di inserire riferimenti a quelle che sono state le mie esperienze, cosa che invece non è successa per Perkeros.

Quindi mi stai dicendo che i tuoi personaggi hanno trovato la loro dimensione e fanno tutto per contro proprio?

Diciamo di sì.

E quando c'è stata questa svolta nel tuo processo creativo? Quand'è che sono diventati vivi?

Penso che sia una cosa successa senza un controllo preciso. All'inizio avevo un'idea su quello che volevo fare, sui dialoghi che volevo mettere in piedi e sulle situazioni che volevo creare. Poi, col tempo, mi sono reso conto che certe situazioni che volevo indirizzare in una direzione volgevano altrove ed è stato in quel momento che ho capito che i personaggi stavano procedendo per conto loro. A quel punto mi sono lasciato andare, ed ho lasciato che i personaggi prendessero le direzioni che preferivano secondo le loro inclinazioni, anche quando questo significava procedere con idee differenti da quelle che avevo concepito in origine e questo ha sorpreso sia me che i miei lettori.

Ed a proposito dei lettori, vorrei che risolvessi una mia curiosità: c'è mai stato qualcuno che ti ha chiesto come mai avessi fatto un fumetto sui Kiss?

No no, per fortuna non è mai successo!

Ovviamente scherzo, e so che le pitture facciali dei tuoi personaggi sono ispirate al gruppo degli Immortal.

Esatto, mi sono ispirato proprio a loro! Si tratta di un look iconico e facilmente riconoscibile, ma ci sono anche altre cose che mi hanno ispirato?

Stiamo parlando di qualche altro gruppo musicale?

Non proprio. Ci sono alcune strizzate d'occhio al mondo della musica metal, ma non c'è nessun riferimento specifico. Semplicemente: ho cercato di inserire alcuni easter eggs che potessero essere colti dagli amanti della musica metal, ma volevo comunque che le mie storie fossero universali e potessero essere lette da chiunque, ecco perché ho deciso di non abbondare con dei riferimenti che, eventualmente, potessero non essere colti dai lettori.

Ho letto di una intervista in cui hai dichiarato che, quanto meno all'inizio, tu non fossi poi un grande fan della musica black metal, quanto piuttosto un fan del progressive metal. Perché allora ti sei voluto ispirare ad un genere che, sostanzialmente, non ti interessava poi tanto?

È vero, le mie radici sono quelle di un fan del progressive metal, eppure sono sempre stato affascinato dall'immaginario della musica black metal. La passione per il cultismo e l'esoterismo mi colpivano molto ma non riuscivo a trovare una band che mi piacesse davvero e che potesse rendermi entusiasta del genere. Le cose sono cambiate lavorando su Perkeros nel 2012-2013. Quella è stata un'occasione per svolgere delle ricerche su questo genere di musica, ed ho scoperto dei gruppi che mi sono sembrati interessanti e che facevano un tipo di musica che mi ha davvero colpito.

A proposito di questo genere di musica: penso sia una convinzione abbastanza comune che il nord dell'Europa, e soprattutto paesi come la Finlandia, siano le odierne culle della musica metal europea. Come musicista e autore finlandese, perché pensi che questa passione per la musica metal si sia sviluppata in modo così forte proprio nel tuo paese e nel nord dell'Europa in generale?

Credo tu abbia ragione. Il nord dell'Europa è attualmente molto attivo nel campo della musica metal e io stesso ho un gruppo di musica black metal. Il perché non saprei dirtelo, ma credo che dipenda dalla natura che ci circonda, con i suoi paesaggi e i suoi inventi scuri e molto freddi. Penso che inoltre che alcuni paesi nordeuropei, come la Finlandia in particolare, siano molto timidi, almeno per quanto riguarda la mia generazione, e credo che la musica metal possa essere un buon modo per esprimere sé stessi.

Perché parli di timidezza?

Credo sia una questione strettamente culturale. Le persone sono tranquille ma ci sono alcuni stereotipi che impediscono di esprimere appieno sé stessi. Ti faccio un esempio: quando ero piccolo suonare la chitarra era una cosa che andava bene per i miei coetanei ma se volevi invece cantare questo era considerato poco virile e si veniva giudicati per questo. Ho vissuto questa situazione nella mia scuola ed ho sempre trovato la cosa molto strana.

Quindi mi stai dicendo che le band della tua scuola non avevano cantanti?

Strano vero? L'unica cosa che era accettata era che tu lo facessi gridando perché, sai, quello è ok ed è “virile”. Ovviamente è una cosa davvero stupida ma questa è stata un'esperienza della mia vita. Prendi me: io ero un ragazzo molto timido, ero un po' nerd. Facendo fumetti e suonando musica metal sono riuscito a bilanciare questi due aspetti della mia vita e sono stato accettato. Questo per dirti che penso che la musica sia semplicemente un modo eccellente per esprimere sé stessi, soprattutto in un paese come il mio dove le radici culturali possono essere talvolta opprimenti.

Potremmo dire che dopo queste esperienze infantili, fare fumetti in cui puoi inserire liberamente quello che ti piace sia una forma di catarsi?

Assolutamente sì, lo è. È esattamente per questo che ho cominciato a fare quello che faccio e sono stato felice di constatare che il mio lavoro sia piaciuto e sia diventato virale. Quando i miei lavori cominciarono a diventare famosi mi trovavo in una fase in cui ero pronto a lasciare i fumetti per dedicarmi solo alle illustrazioni come freelance. Ero stanco e molto depresso in quel periodo perché pensavo di non riuscire a realizzare quello che amavo. Quando però mi resi conto che il mio progetto, in cui ci avevo messo il cuore, stava andando bene ne fui rinvigorito.

Tornando a Belzebubs: la connessione con la musica metal ha creato certamente dei fraintendimenti nelle persone che non la ascoltano e non la capiscono. Non vorrei essere banale ma devo chiedertelo. Qualcuno ti ha mai dato del satanista dopo aver letto i tuoi fumetti?

Certo che si. Me lo domandano continuamente su Instagram e Facebook. Però sai, non è una cosa che mi interessa. Se le persone non capiscono quello che faccio non mi arrabbio perché so che non posso controllare quello che la gente pensa di me e del mio lavoro. Personalmente mi impegno solo a fare del mio meglio e se qualcuno ha un problema con il mio lavoro o non capisce il senso al punto da pensare che sia un satanista, beh è un problema loro.

Da quello che mi dici intuisco facilmente che i fumetti siano un qualcosa che ti ha cambiato la vita e ti rendono felice.

Sì è proprio così, e sono felice che tu lo abbia capito.

Immagino allora che quando Belzebubs sia passato dall'essere un fumetto all'essere una band vera e propria la tua soddisfazione sia salita alle stelle!

Si è così. Come ti ho detto, quando ero a scuola il mio tempo si divideva tra suonare musica e disegnare fumetti. Già allora cercavo di immaginare come sarebbe stato creare un progetto che potesse unire le due cose. Quando ho creato Perkeros, con l'uscita originale del libro nel 2013, pensavo che quello potesse essere un progetto che potesse evolvere in una band o comunque in un lavoro di tipo musicale, non importava cosa fosse: un video, un singolo o magari un album. Non funzionò. Con Belzebubs le cose sono andate in modo diverso: trattandosi di un prodotto diffuso in rete ho potuto sbizzarrirmi creando brevi clip e video musicali anche se ancora non si parlava di creare una vera e propria band.

Perchè?

Era tutta una questione di tempo. I miei amici mi chiedevano se la cosa si sarebbe mai evoluta con la creazione di una band vera e propria, ma ero concentrato su altro. Sono stati poi proprio questi amici a salire a bordo del progetto convincendomi del suo potenziale e unendo un po' di idee questa transizione da fumetto a band in carne ed ossa si è in qualche modo realizzata. Cose come realizzare brevi clip musicali sono sembrate un pensare troppo in piccolo ed è così che abbiamo sviluppato una vera e propria demo da inviare a delle etichette discografiche per vedere se la cosa potesse avere un seguito. Century Media ha apprezzato il lavoro ed oggi abbiamo già inciso 3 album con la prospettiva di portare la band su un vero e proprio palco.

Alcuni qui in Italia vi hanno definito “i Gorillaz del metal”. Che ne pensi di questa definizione?

Capisco perché possano averci definiti così ma mi piace pensare che Belzebubs sia qualcosa di completamente diverso. Le persone hanno sempre bisogno di avere un punto di riferimento comprensibile con cui fare un paragone.

In tutto il mondo c'è tanto vociare sui componenti della band. Parlo ovviamente della band in carne ed ossa. Su molti forum e sui social sono tanti i fan che stanno cercando di capire se tra i componenti ci siano membri di band famose che si sono prestati a dare voce e strumenti alle canzoni dei Belzebubs. Ovviamente non ti chiedo di fare nomi ma sarei curioso di sapere come stai affrontando tutta questa faccenda. State giocando implicitamente sul mistero che attornia i componenti del gruppo, o in qualche modo siete addirittura infastiditi dalla curiosità del pubblico?

Devo dire che è molto divertente che le persone stiano chiacchierando così tanto attorno a questa cosa. Ho anche notato che effettivamente le persone stanno cercando di identificare i membri del gruppo cercando di definire chi siano attraverso il loro modo di suonare. Alcuni sono convinti di aver indovinato ma voglio dire questo: non è così! La band è una creatura a sé e le uniche persone che posso confermare, ma del resto sono note, sono stati ICS Vortex e Lindsay Schoolcraft, tastierista dei Cradle Of Filth. Questo vi dà già un'idea: non c'è una singola band dietro a questo progetto, è una collaborazione di musicisti che si sono dimostrati entusiasti dei Belzebubs. In ogni caso, devo dire che a volte mi piace divertirmi su quest'argomento suggerendo falsi indizi, ma in linea di massima voglio che la gente si senta libera di parlarne. Per il resto: la ragione per cui vogliamo mantenere il segreto sui componenti della band è che temiamo che quando i nomi dei musicisti saranno noti, le persone cercheranno per forza di cose delle connessioni tra i personaggi e i musicisti stessi. Quello che invece voglio enfatizzare è il personaggio in sé, che può vivere la sua vita senza dover essere per forza comparato a qualche musicista.

Un ultima domanda: è vero che state pianificando un tour vero e proprio?

Sì, assolutamente sì! E posso anche dirti che partiremo la prossima estate!

Partirete con un tour europeo quindi?

State pianificando anche una data italiana?

Purtroppo non in questo momento.

E perché mai?!

Non ci abbiamo ancora pensato abbastanza seriamente, ma chissà...