Inventing Anna, recensione: come Anna Delvey ha (quasi) ingannato tutta New York

Inventing Anna: la storia di come è nata l'identità della truffatrice Anna Delvey è disponibile su Netflix.

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a cura di Valentina Valzania

Vi avevamo parlato di Inventing Anna nella nostra anteprima dedicata, trattando con attenzione (ma senza spoiler) l'altissimo livello di intrattenimento della vera storia di una vera frode attuata da Anna Delvey. Chi è Anna Delvey? Una ragazza, all'epoca della truffa poco più che ventenne, in grado di costruire la sua identità da ricca ereditiera senza alcun documento o prova, capace di prendersi gioco dei "potenti" di New York. La serie tv Netflix è apparsa, fin dal primo trailer, davvero molto interessante, a partire dal cast artistico fino alla produzione gestita da Shonda Rhimes, unica e inimitabile.

Gli episodi ci raccontano le fantastiche (e inaspettate) scoperte sul conto della protagonista, attraverso l'enorme mole di lavoro attua dalla giornalista Vivien, alla ricerca di un reportage che possa riscattare la sua carriera, dopo un terribile errore giornalistico che l'aveva marchiata qualche periodo prima. La serie si ispira a un vero (chilometrico) articolo di Jessica Pressler, intitolato: How Anna Delvey Tricked New York’s Party People, pubblicato sul New York Magazine. La sua prospettiva, le testimonianze di ex amici ed ex vittime, diventeranno il nostro sguardo nel mondo costruito pezzo per pezzo da Anna Delvey, la socialite che ha quasi ingannato mezza New York dei piani alti.

La Rhimes, con Shondaland, ha deciso di seguire minuziosamente il percorso che ha portato la ventenne a un processo per frode fiscale ai danni di hotel, ristoranti, aziende e personaggi di grande spicco non solo nella Grande Mela ma anche nel resto degli Stati Uniti. E il suo tocco e il sguardo si percepiscono in maniera positiva, nella cura dei dettagli, del gossip, dell'hype continuo.  Il prodotto è uno scrigno aperto, anzi spalancato, sulla storia della Sorokin e del suo enorme mondo di cristallo, caduto davvero, solo, in extremis.

Come Anna Sorokin ha inventato Anna Delvey

Inventing Anna è impostato seguendo pedissequamente tutti gli step di un vero racconto seguendo il reportage del New York Magazine che ha a sua volta ricostruito per filo e per segno il passato di Anna, dal momento in cui è stata accusata di frode. Ed è così che, seguendo un ordine cronologico sfalsato ma attraverso flashback più che chiari, scopriamo come una ragazza di 25 anni sia riuscita a truffare un mare di persone, senza alcuna assicurazione reale.

Vivien, incinta da poco, sta tentando di ribaltare la propria reputazione professionale e perde giorno e notte alla ricerca di nuove informazioni, di documenti e contatti che possano chiarire il passato misterioso della ragazza, poco decisa a collaborare. L'unica cosa che interessa la Sorokin? Diventare famosa, fare scalpore sui giornali di tutti gli Stati Uniti. Dobbiamo dire che serie riesce a essere davvero entusiasmante, e dopo aver terminato l'intero prodotto non possiamo che ribadire ciò che avevamo affermato nell'anteprima: anche se gli episodi durano più di un'ora ciascuno, è un vero piacere godersi ogni minuto.

Di fianco alla giornalista, scopriamo l'intricato piano della giovane e le sue relazione con personaggi di spicco, di tutto il mondo artistico e imprenditoriale, ma anche le side stories che - quando arrivate alla conclusione - vi accorgerete aver apportato molto più di quanto vi sareste aspettati. Inventing Anna ci permette di vivere da vicino tutto lo sfarzo, i soldi, e i privilegi acquisiti dalla ragazza ma anche di vedere tutto il male causato dal suo enorme egoismo, anche nei confronti di amici e della sua famiglia. Il dolore, il sacrificio e l'ossessione di Anna abbiamo modo di scoprirlo in particolare modo nella fase finale, particolarmente concitata e drammatica.

Nei quattro episodi finali, non solo il mare di frodi attuate dalla ragazza vengono scoperte (ed è per questo che la serie comincia con la ragazza chiamata a processo) ma ci avviciniamo maggiormente alla sua storia. A quella vera, al suo trascorso da immigrata, alla sua famiglia dall'altra parte del mondo e molto altro che non vi riveleremo, in modo tale da vivere il prodotto senza alcuno spoiler da parte nostra. Inventing Anna è indubbiamente la storia di una manipolatrice dalle skill sociali senza precedenti, costante, decisa, in grado di sacrificare qualsiasi persona col fine di giungere alla vetta massima: la nascita del proprio club esclusivo. Re e fotografia funzionano perfettamente, al fianco della narrazione, non la sovrastano, piuttosto cercano di accompagnarla con grande stile, colori quasi sempre poco saturi e primi piani di una protagonista da spavento.

Inventing Anna: una serie che ha saputo fare informazione e intrattenimento

Inventing Anna è entrato immediatamente nella lista delle serie tv Netflix più viste della settimana, tra le top 10 che vengono mostrate direttamente dalla piattaforma, e di questo non ci siamo affatto sorpresi. Come avevamo specificato anche nel corso della precedente anteprima, si tratta di un prodotto che ispira, che crea curiosità, in grado di mantenere altissima l'attenzione nel corso degli episodi. Siamo stati entusiasti di vederla, fino all'ultima puntata, comprendendo la discesa e la via diretta verso il processo di Anna. Crediamo che da questo titolo, sia uscita molta della vera natura della protagonista, nella costruzione di se stessa e nella ricerca di un arricchimento sociale che riuscisse a portarla dove voleva: a realizzare i propri sogni in una New York che altrimenti non l'avrebbe mai accettata.

L'inchiesta si infittisce, entrai nei dettagli e nei meandri della vita della protagonista, studiando il perché di una frode così grande, alla ricerca di un passato in grado di spiegare una scelta di vita così singolare e indubbiamente pericolosa. La verità è che descritta una Anna profondamente determinata, convinta delle sue capacità e di quello che sarebbe riuscita a fare se gli altri non l'avessero "intralciata". Indubbiamente un punto di vista che potrebbe far storcere il naso a molti.  Stimolante, incredibilmente irriverente e di grande impatto: complimenti a Shondaland e Netflix per questo prodotto sopra le righe, di ottima qualità!