Eclettico e funambolico: buon compleanno John Malkovich!

Il 9 dicembre 1953 nasceva John Malkovich, interprete eclettico, camaleontico, che vanta una presenza scenica invidiabile.

Avatar di Rossana Barbagallo

a cura di Rossana Barbagallo

Buon compleanno a uno degli interpreti del cinema più assidui ed eclettici, attore che ha indossato così tanti volti da aver interpretato persino sé stesso in un lungometraggio che porta il suo nome. Auguri a John Malkovich per i suoi 69 anni e la sua carriera invidiabile, fatta di teatro, moda, cinema e TV, che lo hanno visto impegnato nei ruoli più impensabili: dal protagonista assoluto al cameo inatteso, buono o cattivo, criminale o eroe. Ma com’è iniziata la carriera di John Malkovich? E quali sono le produzioni future che lo vedranno presente in scena?

Si apre il sipario

Non è un mistero che molti degli attori più celebri che conosciamo oggi hanno avviato la loro carriera partendo da lavori o obiettivi diametralmente diversi da quelli cinematografici. Lo stesso si potrebbe dire di John Malkovich, 69 anni oggi, che benché abbia indossato i panni dell’attore fin da giovane, si è dedicato inizialmente a studi e interessi piuttosto differenti. Malkovich nasce il 9 dicembre 1953 a Christopher, in Illinois: il padre è di origini croate e lavora come editor, la madre dirige il quotidiano locale, il Benton Evening News. Dopo una drastica perdita di peso indotta dal sovrappeso che lo ha segnato per quasi tutta l’infanzia, Malkovich si dedica soprattutto alla musica durante gli anni del liceo, ma il suo percorso di studi lo conduce alla Eastern Illinois University dove studia Scienze Ambientali, spinto da un retaggio familiare fortemente ambientalista. Sembra, insomma, che il giovane John Malkovich sia destinato a seguire le orme dei genitori, fondatori del movimento ambientalista in Illinois, ma qualcosa cambia durante gli anni del college.

È in questo periodo infatti che si avvicina alla recitazione, partecipando alle attività che si svolgono al dipartimento di teatro e prendendo parte a diversi spettacoli in qualità di attore, percorso che lo spinge a compiere il passo successivo. Nel 1976 John Malkovich abbandona gli studi e, forte di questo nuovo amore, fonda una propria compagnia teatrale chiamata Steppenwolf Theater Company insieme a quello che sarebbe diventato un altro grande nome del cinema e suo fidato amico, Gary Sinise, e altri attori oggi di fama certa, come Jeff Perry e Terry Kinney. La carriera di Malkovich è piuttosto prolifica, ma il bello deve ancora venire. La sua carriera da attore è infatti appena iniziata ed è nel 1983 che fa il suo debutto vero e proprio sui grandi palchi teatrali, dapprima a New York e poi a Broadway. Proprio sui palcoscenici della città patria del teatro per eccellenza, John Malkovich recita nell’opera che lo consacra: Morte di un Commesso Viaggiatore, al fianco di Dustin Hoffman.

L’anno dopo, Malkovich riprende il ruolo di Biff Loman nella trasposizione televisiva dell’opera, diretta da Volker Schlöndorff, che vale all’attore un Emmy. È però a partire dal 1984 che John Malkovich inizia a intraprendere il percorso che lo condurrà a un’assidua presenza sul grande schermo: il suo esordio al cinema avviene con Le Stagioni del Cuore, di Robert Brenton, titolo per il quale colui che diventerà uno dei più camaleontici attori di Hollywood guadagna una candidatura agli Oscar. In un’altra occasione Malkovich non porterà a casa la statuetta, nel 1994, con Nel Centro del Mirino e, anche se può sembrare sorprendente, ancora oggi questo poliedrico attore non ha nessun Premio Oscar sul suo curriculum. Intanto, comunque, dal palcoscenico teatrale ai set cinematografici, Malkovich guadagna terreno lavorando per il resto degli anni ’80 in pellicole di un certo spessore come Urla del Silenzio di Roland Joffè, L’Impero del Sole di Steven Spielberg o Le Relazioni Pericolose di Stephen Frears (accanto a Glenn Close e Michelle Pfeiffer e, proprio con quest’ultima, avvia una relazione durata pochi anni).

Essere John Malkovich

Il percorso è stato tracciato e, per tutti gli anni ’90, John Malkovich presta il proprio volto a un considerevole numero di personaggi indimenticabili. Già nel 1990 è protagonista nel film di Bernardo Bertolucci Il Tè Nel Deserto (dove tra l’altro l’attore incontra Nicoletta Peryan, sua seconda moglie); l’ascesa cinematografica tuttavia prosegue imperterrita, ad esempio con Ombre nella Nebbia di Woody Allen (1992); Uomini e Topi (1992) che vede alla regia l’amico Gary Sinise dopo un piuttosto deludente Gli Irriducibili (1988); la pellicola italiana Al di là delle Nuvole di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders (1995); o Ritratto di Signora di Jane Campion (1996). Come dimenticare poi il suo ruolo da cattivissimo in Con Air (1997) in contrapposizione a Nicolas Cage, o quello del moschettiere Athos ne La Maschera di Ferro (1998) insieme a Jeremy Irons, Gabriel Byrne e Gérard Depardieu?

Quanti possono vantare, tuttavia, un film che porta il proprio nome e che conduce tutti (spettatori e interpreti compresi) nella propria testa? È questa Essere John Malkovich, geniale pellicola del 1999 diretta da Spike Jonze dietro la sceneggiatura di Charlie Kaufman. Oltre, ovviamente, a John Malkovich, il film di Jonze vede protagonisti John Cusack e Cameron Diaz e racconta una trama piuttosto singolare: Craig è un burattinaio che, per guadagnarsi da vivere, trova lavoro in un ufficio situato al settimo piano e mezzo di un grattacielo di New York. Qui, dietro un archivio, scopre una piccola porticina che conduce nientemeno che dentro la mente di John Malkovich e permette di rimanervi per 15 minuti. Così Craig e la moglie, Lotte, fondano la J.M. Inc., una società che vende "l'esperienza" di essere John Malkovich per 15 minuti alla volta, al costo di 200 dollari a ingresso. Ironico, surreale, visionario, nel film di Spike Jonze compaiono rapidamente anche Charlie Sheen, Sean Penn e Brad Pitt, tutti nei ruoli di sé stessi.

Cambia il decennio e cambiano anche gli innumerevoli volti che John Malkovich riesce a indossare, dimostrando sempre un talento fuori scala e una rara capacità di sapersi adattare a molteplici ruoli. Il 2000 è l'anno de L'Ombra del Vampiro, film di E. Elias Merhige che mette in scena la realizzazione del film Nosferatu di Friedrich Whilelm Murnau: qui Malkovich interpreta proprio il regista tedesco, al fianco di Willem Dafoe che invece veste i panni di Max Schreck (vero vampiro, secondo la leggenda). Malkovich si dedica tuttavia anche alla regia, dirigendo la pellicola Danza di Sangue (2002) thriller che segna il suo debutto dietro alla macchina da presa. Sempre nel 2002 l'attore torna su un set di Spike Jonze con Il Ladro di Orchidee, ma l'anno dopo dimostra di saper calcare anche le scene più comiche con Johnny English al fianco di Rowan Atkinson.

Ma non si ferma qui: lo vediamo infatti tra i protagonisti di The Libertine (film drammatico di Laurence Dunmore del 2004), ma anche dell'adattamento cinematografico di Guida Galattica per Autostoppisti (Garth Jennings, 2005). Due però sono le collaborazioni più significative di questi anni. Quella con il Clint Eastwood regista, che dirige Changeling (2008), pellicola con protagonisti Angelina Jolie e John Malkovich; e quella con i fratelli Coen, in Burn After Reading (2008), film spionistico dove vediamo Malkovich impegnato nel ruolo di un ex agente della CIA in un film dai toni tanto ironici quanto grotteschi e surreali tipici dei due celebri registi.

L'ultimo decennio, tra cinema e serie TV

Rispettivamente nel 2010 e nel 2013 John Malkovich prende parte anche alla messa in scena di Red e del sequel Red 2, adattamenti dell'omonimo fumetto firmato da Warren Ellis: tra i protagonisti, anche Bruce Willis, Morgan Freeman, Karl Urban, Helen Mirren e Anthony Hopkins. Dopo l'azione, però, Malkovich torna al dramma con la pellicola di Gabriele Salvatores Educazione Siberiana, film del 2013 dall'impatto considerevole. Non tutti forse sanno, però, che John Malkovich è anche fashion designer: collaborando con stilisti e imprenditori italiani, nel 2009 firma i capi della linea denominata Technobohemian, collaborando anche con yoox.com per la realizzazione di una collezione maschile. Un emblema di eclettismo, insomma, che non si limita esclusivamente all'ambito cinematografico.

Oltre ai numerosi titoli cui l'attore prende parte (si pensi che ad oggi John Malkovich ha recitato in un numero spropositato di film, quasi 80 in totale), tra cui Bird Box (2018) o Ted Bundy (2019), questi sono per lui gli anni che lo vedono protagonista anche di diverse serie TV: d'altra parte un interprete tanto funambolico e cangiante riesce ad adattarsi anche ai cambiamenti dei prodotti mediali, che vedono una costante crescita di titoli seriali attraverso tutte le diverse piattaforme streaming in espansione.

È così che John Malkovich è presente ad esempio nella serie Crossbones della NBC, nei panni del pirata protagonista Barbanera; ma anche in The New Pope di Paolo Sorrentino, dove interpreta proprio il papa che da il titolo alla serie TV; o in Space Force, commedia Netflix in 2 stagioni che vede Malkovich affiancare Steve Carrell. Nell'attesa di vederlo protagonista in 100 Anni, il film diretto da Robert Rodriguez che sarà proiettato nel 2115 (esattamente a 100 anni dall'inizio delle riprese, insomma), possiamo ritrovare comunque John Malkovich in TV grazie a titoli più vicini a noi temporalmente: ad esempio, The New Look, drama di Apple TV+ ambientato nel secondo dopoguerra che si addentrerà nelle storie di due stilisti che hanno fatto la storia della moda, ovvero Coco Chanel e Christian Dior. Non è ancora stata ufficializzata una data d'uscita, ma accanto a Malkovich vedremo Juliette Binoche, Ben Mendelsohn e Maisie Williams. Con una carriera così ammirevole e ancora ricca di sorprese, non possiamo che rinnovare il nostro buon compleanno a John Malkovich!