Abbiamo incontrato Jon Landau, il produttore di Avatar: La Via dell'Acqua

Nel corso di un evento stampa per Avatar: La Via dell'Acqua, c'è stato modo di fare qualche domanda a Jon Landau sul film e sul futuro.

Avatar di Nicholas Massa

a cura di Nicholas Massa

Nel corso di un evento dedicato ad Avatar: La Via dell’Acqua la stampa ha avuto modo di porre qualche domanda al produttore del film Jon Landau, così da avere una visione più chiara in merito a quello che vedremo in sala nel corso di dicembre. Le questioni sono state molteplici, Landau ha aperto la conferenza parlando dei temi principali alla base della pellicola, sottolineando il peso e la presenza di tematiche “universali” come la famiglia, la quale, dal suo punto di vista, rappresenta il cuore dell’intera sequenza a delineare il film.

L’attesa nei confronti di Avatar: La Via dell’Acqua sta per terminare con la sua uscita nelle sale il 14 dicembre 2022. A distanza di 14 anni James Cameron è tornato a lavorare sul seguito di uno dei suoi film di maggior successo in assoluto, e fra le curiosità, i dubbi in merito al progetto, e tutta una serie di riflessioni in merito all’apporto che un lavoro del genere potrebbe avere nel settore e sul grande pubblico, emergono nuove considerazioni in merito. Fin dal primissimo annuncio del nuovo film le domande sono state molteplici e alimentate dalla rivelazione di un progetto che comprenderà 4 sequel, ad ampliare a dismisura la storia che abbiamo imparato a conoscere con il primo film. Non soltanto un tentativo di ripetere il successo del passato, quindi, ma una saga cinematografica in piena regola.

Il primo film di Avatar registrò cifre da capogiro, con 2,8 miliardi di dollari d'incasso al box office mondiale. Questo avvenne non soltanto per via della storia affascinante alla base del progetto, ma soprattutto per le tecnologie utilizzate da questo regista, e per il suo continuo cercare d’innovare le possibilità espressive del mezzo cinematografico. Il film, infatti, aprì la strada alle pellicole in 3D, generando un vero e proprio boom per questo formato, ad oggi finito parzialmente nel dimenticatoio. Con i nuovi sequel ci si aspetta quindi un lavoro non troppo dissimile ai suoi progetti passati, nella speranza che Avatar: La Via dell’Acqua non si limiti semplicemente ad ampliare il materiale narrativo di partenza, ma che arrivi a rivoluzionare le modalità stesse di fare cinema.

L'evento esclusivo con Jon Landau, il produttore di Avatar: La Via dell'Acqua

In Avatar: La Via dell’Acqua la famiglia non verrà rappresentata seguendo le dinamiche più classiche e naturali, anche in un contesto come quello di Pandora, dato che la coppia Sully-Neytiri è ben differente da tutte le altre del posto. L’incontro fra quest’ultima e un’essere umano ha ovviamente generato una progenie vista con curiosità dagli altri abitanti locali, fondendo al tema suddetto quello dell’accettazione e un particolare senso di appartenenza.

Da quello che sappiamo, in questa nuova narrazione, tutto si svilupperà partendo proprio da questo nucleo familiare del tutto differente dagli altri su Pandora, innescando una serie di eventi che travolgeranno i personaggi, mettendo a rischio i loro rapporti interpersonali. A tutto ciò bisognerà aggiungere punti di vista inediti provenienti proprio da questi giovani figli, come dice anche Landau, i quali si troveranno a doversi, con molta probabilità, confrontarsi con il passato dei loro genitori, fornendone una prospettiva inedita attraverso la loro personalissima ricerca della propria identità. In seguito il produttore ha aggiunto che ognuno dei sequel in lavorazione rappresenterà un frangente narrativo autonomo con una propria conclusione emotiva.

Seguendo le domande successive in merito ad Avatar: La Via dell’Acqua, l’attenzione si è spostata prima verso le tecnologie impiegate, con Landau che ha raccontato l’impegno sia tecnologico che fisico dietro alle riprese di questa nuova pellicola. Come riportato anche da lui stesso, è la creatività di James Cameron ad essere da sempre connessa all’innovazione tecnologica, con un cineasta che: “ha spinto i confini sempre più in là”.

Come all’epoca il primo Avatar impattò sui film successivi in 3D, c’è a speranza che anche questo nuovo suo lavoro faccia lo stesso, dato l’impegno. Il ritorno di questo formato, poi, avrà sicuramente molto da dire, come riportato anche da Landau stesso, il quale ha voluto sottolineare che: “Il 3D è una finestra sul mondo, non un mondo che viene fuori da una finestra”, ricordando che si tratta di un tipo di formato che si limita ad accentuare quello che già c’è, sia nel bene che nel male.

Avatar: La Via dell’Acqua parla chiaro come titolo, come parlano chiaro anche le dichiarazioni in merito al come siano state girate le scene ambientate in acqua e sott’acqua. Ancora una volta Cameron ha lavorato sul set, spingendo gli attori ad allenamenti legati all’apnea, tutto in funzione di un realismo di fondo maggiore. Oltre alle tematiche familiari, il produttore ha rassicurato che la nuova pellicola riflette anche riguardo alle attuali tematiche ambientali “sfruttando la fantascienza come metafora del mondo reale”. In funzione di ciò durante le riprese il set è stato estremamente attento e green, senza l’utilizzo di alcun tipo di plastica.

 

La pandemia ha sicuramente influito sulla realizzazione di Avatar: La Via dell’Acqua, con le riprese iniziate intorno al 2017. Parlando, però, dell’impatto che sta avendo sulla dimensione delle sale cinematografiche, Landau ha spiegato che dal suo punto di vista si tratta di una questione di qualità. In base alla qualità del prodotto che dai al pubblico lo attrai o meno in sala, convincendolo ad uscire di casa: “Dobbiamo assicurarci che i cinema diano un’esperienza migliore rispetto al resto”.

Nel costruire questo grande progetto, pronto a proseguire con le successive pellicole, l’ostacolo più grande sono state le sceneggiature e le riprese sott’acqua, ha poi rivelato, spiegando che l’idea di girarne uno dopo l’altro è stata vagliata sia per motivazioni d’efficienza, sia per non perdere le attuali età dei bambini noi loro ruoli. Per il momento i dettagli in merito alla trama di Avatar: La Via dell’Acqua sono ancora avvolti nel mistero mentre questo incontro ci ha rassicurato sulla cura dietro alla sua produzione.