Josée, la Tigre e i Pesci, recensione: la ricerca del proprio posto nel mondo

Josée, la Tigre e i Pesci, edito da J-POP, è la trasposizione manga dell'omonimo romanzo di Seiko Tanabe arrivato recentemente al cinema come anime.

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a cura di Beatrice Villa

Chi ha visto l’adattamento anime di Josée, la Tigre e i Pesci (potete recuperare la nostra recensione) non potrà che trovare moltissime somiglianze con il manga, un’opera veramente superba, dai disegni dolci e delicati, con i quali l’autrice riesce, con grande destrezza, a catturare i sentimenti più profondi, talvolta celati nel cuore, dei protagonisti.

Josée, la Tigre e i Pesci: l’opera

Josée, la Tigre e i Pesci è un opera generazionale che, partendo dal romanzo si fa strada tra ben tre epoche diverse, evolvendosi insieme allo scorrere del tempo ma conservando il suo spirito.

Il manga di Josée, la Tigre e i Pesci è l’adattamento del romanzo originale di Seiko Tanabe, vincitore del premio Akutagawa, pubblicato in Giappone nel giugno del 1984 sulla rivista Gekkan Kadokawa. È stato trasposto anche in un film con attori in carne ed ossa uscito nelle sale giapponesi e in un film d’animazione portato nelle sale italiane da Anime Factory nelle giornate del 27-28-29 settembre, nominato come “Miglior film d’animazione” al Japan Academy Film Prize, ed ha aperto il Festival Internazionale del film d’animazione di Annecy e di chiusura del Festival internazionale del cinema di Busan. Ha visto il debutto di Kotaro Tamura (regista della serie Noragami e assistente alla regia di Wolf Children) alla regia cinematografica su una sceneggiatura scritta da Sayaka Kuwamura (Strobe Edge, Drive).

Proprio in concomitanza con l'arrivo dell'anime nelle sale italiane, J-POP porta in Italia il manga, pubblicato in Giappone da Kadokawa Corporation, disegnato da Nao Emoto, due volumi raccolti in un box da collezione decorato con le stupende immagini di Josée e Tsuneo.

“Sei sfacciato per essere un badante. Sì, da oggi sarai il mio badante.”

Josée, la Tigre e i Pesci: il confronto con sé stessi e con il mondo

Quella che Seiko Tanabe ci racconta è una struggente storia di amicizia che va oltre le differenze, destinata a trasformarsi in una storia d’amore dai toni caldi e dolci.

Tsuneo è un universitario di ventidue anni, laureando in biologia marina che svolge molti lavoretti part-time, tra cui uno in un negozio di articoli d’immersione, per racimolare abbastanza soldi per poter frequentare l’università messicana e realizzare così il suo sogno infantile di osservare da vicino un pesce leggendario che si trova solo in quel mare e che lo ha affascinato da bambino.

Josée è invece una ragazza di ventiquattro anni costretta su una sedia a rotelle fin dalla nascita. Il suo vero nome è Kumiko e Josée è il soprannome che usa per presentarsi a Tsuneo. Josée è la protagonista del libro Tra un mese, tra un anno della scrittrice francese Françoise Sagan, della quale la ragazza è appassionata e sarà proprio questa sua passione a portarla a fare amicizia con una bibliotecaria di nome Kana Kishimoto. Ma prima di questo, i nostri due giovani protagonisti devono ancora conoscersi. Come? Tsuneo salva Josée mentre la ragazza perde il controllo della sua sedia a rotelle su un pendio pericoloso.

La nonna di Josée decide di assumere il ragazzo come badante della nipote e Tsuneo decide di accettare visto che gli servono soldi. Il compito, a prima vista semplice, si rivela presto più arduo del previsto. Josée vive reclusa in casa e solo con la sua fervida immaginazione riesce a spiccare il volo. Agogna la libertà ma il mondo esterno sembra essere pieno di pericoli e di bestie spaventose, rappresentate dall’immagine della Tigre, come la nonna Chizu è solita dirle.

Eppure, grazie a Tsuneo, Josée inizia piano piano a uscire dalla zona sicura nella quale ha vissuto tutta la vita, scoprendo che il mondo, seppure talvolta spaventoso, racchiude una bellezza sconvolgente e mille possibilità che aspettano solo di essere colte. Josée inizia così a sentirsi veramente libera per la prima volta nella sua vita.

Ma incontrare altre persone significa anche confrontarsi con esse e Josée improvvisamente si sente di nuovo intrappolata. Quando sua nonna muore tutto sembra di nuovo tingersi di nero e quei traguardi che sembrava avere raggiunto sembrano così ridicoli da portarla persino a rinunciare al suo sogno: diventare un’illustratrice di libri.

Quando tutto sembra essere perduto, Tsuneo viene coinvolto in un incidente e sarà proprio questo a cambiare definitivamente le cose per entrambi. È infatti solo allora che Tsuneo riesce a comprendere veramente quanto Josée abbia sofferto ogni volta che si è vista costretta a rinunciare ai propri desideri.

“Io non ho mai capito niente. Non sapevo quanto potesse essere spaventoso tendere la mano verso ciò che si desidera.”

Ora tocca a Josée aiutare Tsuneo a non rinunciare al proprio sogno, così come il ragazzo aveva fatto con lei. Decide di diventare le sue ali, la sua ancora d’appoggio perché da soli è difficile superare le difficoltà ma insieme si diventa più forti. Poter contare su un’altra persona è la cosa più bella che può capitare nella vita ed è questo che scopriranno Josée e Tsuneo, due ragazzi che si completano a vicenda e che trovano nell’altro quella forza necessaria a spiegare le ali e affrontare il mondo.

Josée, la Tigre e i Pesci: tre simboli importanti

Tre sono i simboli che ritorneranno sempre nel corso della storia, in particolare la Tigre e i Pesci, metafore dei sentimenti, sogni e desideri dei due protagonisti.

Prima di tutto questa è la prima volta che il nome della protagonista compare nel titolo di un’opera, un segno che vuole mandare un chiaro messaggio: Josée rappresenta tutte le persone costrette sulla sedia a rotelle, è il simbolo del cambiamento, di una persona che decide di affrontare le proprie paure e di superare i propri limiti senza lasciarsi scoraggiare da ciò che la società impone e crede sia giusto per lei. Perché è lei stessa l’artefice del proprio destino e della sua storia personale.

La Tigre è il simbolo di ciò che più fa paura al mondo: le persone, con i loro giudizi ma anche con le loro attenzioni spesso non desiderate. Quando Josée ritornerà alla zoo per affrontare la tigre simbolo della sua paura è il segno che è pronta, non ha più intenzione di lasciare che gli altri trovino giustificazioni per lei.

I Pesci sono il simbolo della libertà, tanto agognata da Josée ma anche da Tsuneo. Entrambi i volumi si aprono con una magnifica scena degli abissi marini, nei quali Tsuneo nuota insieme ai suoi amici. Ma anche Josée, grazie al potere della sua immaginazione, si ritrova libera di nuotare in mezzo a coralli e pesci.

Il manga di Josée, la Tigre e i Pesci racconta l’avventura della crescita, il raggiungimento del coming of age e dell’indipendenza, il tutto rappresentato dagli stupendi disegni di Nao Emoto, profondi e ricchi di dettagli, poetici che, senza bisogno di parole, ci trasportano all’interno del mondo di Josée e della sua anima. Attraverso questa stupenda trasposizione la storia vuole riflettere ancora una volta su come la società tratta la disabilità perché, sebbene sia cambiata nel corso degli anni e, sia in Giappone che nel nostro Paese, hanno fatto passi in avanti rispetto al periodo storico in cui è ambientato il romanzo originale, ci sono ancora molti altri problemi, punti interrogativi che devono essere risolti.