Julie and The Phantoms, recensione in anteprima

Abbiamo visto in anteprima la nuova serie Netflix Julie and the Phantoms. Vi raccontiamo, senza spoiler, cosa ne pensiamo di questo teen drama musicale.

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a cura di Martina Mazzei

Il 10 Settembre, arriverà sugli schermi una nuova serie TV targata Netflix, Julie and the Phantoms. Abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima l’intera stagione, composta di 9 episodi di 30 minuti circa, e qui cerchiamo di recensirla per voi, senza farvi spoiler. Questo teen drama musicale, realizzato dal regista e coreografo Kenny Ortega, noto per il lavoro svolto con le saghe di High School Musical e Descendants, racconta, come suggerito da Netflix, come affrontare gli alti e bassi della vita, inseguire i propri sogni e scoprire il potere della propria voce. La serie, ispirata allo show brasiliano Julie e os Fantasmas, è stata creata dagli showrunner Dan Cross e Dave Hoge (I Thunderman), diretta da Kenny Ortega, Paul Becker (Descendants, Mirror Mirror), Kristin Hanggi e Kabir Akhtar, mentre le coreografie sono state curate da Kenny Ortega e Paul Becker.

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Julie and the Phantoms, storia di (più di) una band

Julie and the Phantoms racconta la storia, ambientata nel 2020, di Julie, interpretata da Madison Reyes, una ragazza appassionata di musica. Rimasta orfana di madre l’anno prima, Julie non riesce ad affrontare il dolore della perdita e si allontana quindi dalla musica, smettendo di cantare e comporre. Il lutto condiziona Julie al punto da non farla più esibire, nemmeno al corso di musica che frequenta a scuola, dal quale finirà per essere cacciata.

Turbata, la ragazza si rifugerà nel proprio garage, adibito a studio di composizione della madre, e, cercando conforto negli oggetti una volta appartenuti a lei, si imbatterà nel CD demo di una band chiamata Sunset Curves. Appena inserirà il disco nel lettore CD, si materializzeranno i fantasmi di tre ragazzi, membri della band, morti nel 1995: il chitarrista e compositore Luke, interpretato da Charlie Gillespie, il batterista Alex, interpretato da Owen Patrick Joyner, e il bassista Reggie, interpretato da Jeremy Shada. Grazie a questi improbabili alleati, Julie riuscirà a ritrovare il proprio amore per la musica e l’ispirazione necessaria per tornare a cantare. I quattro formeranno quindi una nuova band: Julie and the Phantoms.

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Il cast di Julie and the Phantoms include anche Booboo Stewart, co-star nella saga Disney Descendants, nel ruolo di Willie, Cheyenne Jackson, noto per American Horror Story, che veste i panni di Caleb, Carlos Ponce, nel ruolo del padre di Julie, Ray, Sonny Bustamante, nei panni del fratellino Carlos, Jadah Marie, nota per il ruolo in Descendants 3, che interpreta la migliore amica Flynn, Sacha Carlson, nei panni del bel Nick, e Savannah Lee May, che interpreta l’ape regina Carrie.

Il potere della musica

I fili conduttori di Julie and the Phantoms sono la musica e l’amicizia. Questa serie ci mostra, infatti, come la passione per la musica riesca a superare qualunque ostacolo e a unire le persone. È solo grazie alla musica, infatti, che i protagonisti riescono a elaborare gli avvenimenti della vita, trovare la forza per unirsi e andare avanti.

Sarà proprio grazie alla musica, inoltre, che i tre fantasmi musicisti riusciranno a rendersi visibili ai respiranti, coloro che sono ancora in vita, ma solo durante i concerti dei Julie and the Phantoms, lasciando a intendere che un legame speciale li leghi alla quindicenne. Sempre grazie alla musica, Julie riuscirà ad affrontare la morte della madre, a sentirsi vicina a lei durante le proprie performance e a percorrere il proprio cammino, tenendo vivo il suo ricordo.

Il potere della musica non pervade solo la trama, ma anche la colonna sonora. Scritta e prodotta dalla DJDTP la colonna sonora accompagna le scene dando forza alla narrazione. Durante tutta la serie vedremo contrapporsi due generi musicali, un pop rock commerciale, suonato da Julie e i suoi fantasmi, e la musica delle Dirty Candy, il gruppo di Carrie, l’ape regina della scuola, che ricorda una versione occidentalizzata del K-pop (pop coreano). I testi della band risultano essere pieni di gioia e speranza e le melodie sono costruite con maestria e molto orecchiabili, tanto da rimanere in testa per ore dopo aver spento la TV.

La vita è bella nell'aldilà di Hollywood

Altra tematica importante è, certamente, quella della vita dopo la morte. Cosa ci aspetta quando non saremo più sulla terra? Più che dare risposte, Julie and the Phantoms, aiuta a porsi delle domande. Nel corso delle puntate il pubblico scoprirà, infatti, che Luke, Alex e Reggie non sono gli unici fantasmi presenti a Los Angeles e che ogni spirito rimane sulla terra a causa di una questione lasciata in sospeso. Scoprire quale sia la propria questione in sospeso sembra essere, tuttavia, molto difficile e molti spiriti rimangono quindi bloccati sulla terra, senza la possibilità di trapassare (Ndr. come nella serie viene chiamato "l’andare oltre").

Molti fantasmi, tuttavia, non sembrano comunque intenzionati a intraprendere quel cammino. Nella serie, per lo meno in questa prima stagione, infatti, non viene data alcuna spiegazione su cosa succeda una volta che i fantasmi riescono a trapassare. Il regista ci propone, invece, tramite i tre fantasmi dei Sunset Curves, delle paure e dei dubbi molto umani.

Che cosa succederà quando i tre trapasseranno? Andranno in paradiso? Andranno all'inferno? E se smettessero, semplicemente, di esistere? I protagonisti non sanno darsi una risposta, tutto ciò che sanno è che la vita è bella nell'aldilà di Hollywood. Luke, Alex e Reggie dovranno tuttavia affrontare i propri timori, quando un inaspettato antagonista farà la propria comparsa. Posti davanti alla scelta tra lo scomparire per sempre o affrontare il trapasso, i tre fantasmi dovranno mettersi alla ricerca della propria questione in sospeso.

Conclusioni

Sebbene si tratti di un teen drama, con un target quindi molto giovane, Julie and the Phantoms riesce a intrattenere e coinvolgere spettatori di ogni età. La storia è semplice, divertente e godibile, con piccoli colpi di scena che fanno cliccare sul bottone “prossimo episodio” senza tentennamenti.

I personaggi sono ben caratterizzati, anche se poco approfonditi, e riescono a suscitare un sorriso e, in alcuni casi, anche a commuovere lo spettatore. Le tematiche affrontate dalla serie, in maniera più o meno marginale, sono molteplici. Julie and the Phantoms riesce a parlare di vita dopo la morte, amore, amicizia, passioni e dinamiche familiari con delicatezza, portando a riflettere sulla propria vita, ma senza causare angoscia. Musiche e testi sono coinvolgenti, estremamente orecchiabili, e fanno di questa serie TV un prodotto ben costruito per spettatori di ogni età.

Per vedere alcuni dei lavori che hanno reso celebre Kenny Ortega potete acquistare il cofanetto dei tre film di Descendants.