Killing Eve 4, recensione in anteprima del primo episodio

L'anteprima di Killing Eve 4 ci mostra che sapore avrà questa stagione. Il primo episodio arriverà su TimVision dal 28 febbraio.

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a cura di Livia Soreca

Dopo due anni dalla terza stagione, Sandra oh e Jodie Comer tornano finalmente ad indossare i panni di Eve e Villanelle. Ecco quindi le nostre impressioni in anteprima di Killing Eve 4 legate al primo episodio intitolato Just Dunk Me.

La stagione precedente si era conclusa con un finale che non garantiva la certezza di nuovi capitoli. Ebbene, il primo teaser ufficiale  ha infuso speranza nei fan, i quali potranno godere della serie TV appena poche ore dopo la diretta americana della BBC. Il primo episodio sarà infatti disponibile su TimVision, anche doppiato in italiano, a partire dal 28 febbraio.

Cosa ci svela l'anteprima di Killing Eve?

Un breve recap ci mostra gli ultimi momenti significativi di Killing Eve 3. La caccia all'organizzazione segreta dei Dodici procede, Eve (Sandra Oh), ormai senza più l'affetto di suo marito, vuole indagare sulla morte di Kenny, suo collaboratore, e rintracciare Villanelle (Jodie Comer) che, dopo aver smesso di lavorare per i Dodici, accetta di unirsi all'M16 sotto proposta del capo Carolyn Martens. Le due protagoniste, alla fine di una lunga caccia del gatto al topo, si ritrovano finalmente spalla a spalla. Ben presto, tuttavia, le loro strade si dividono: Villanelle vuole rinunciare agli omicidi e cambiare vita ed Eve, avvicinatasi troppo alla mente della sua "nemica", non è più la stessa. Le due donne saranno dunque destinate ad incontrarsi ancora?

Un bizzarro inizio che conserva l'atmosfera originale

La nuova stagione si apre con l'incontro di un ambiguo personaggio, Konstantin, coinvolto nei Dodici e fin troppo fortunato nello scampare ogni cattiva sorte. Eve, fedele alla sua passione per le indagini, ha un caso sotto mano insieme ad un nuovo collaboratore. Carolyn è in pericolo per un crimine commesso e, nel frattempo, Villanelle si è unita ad una comunità cristiana e sta per ricevere il battesimo. Quest'ultimo particolare rende l'incipit di "Just Dunk Me" davvero bizzarro e straniante; non dimentichiamo che è palesemente trascorso un po' di tempo dalle ultime azioni dei personaggi, dunque è ancora difficile contestualizzare alcuni eventi. Ben presto ogni punto interrogativo sarà chiarito, con una serie di sorprese inaspettate.

Ciò che salta subito all'occhio in questa anteprima di Killing Eve, dopo quasi due anni di assenza, è il fatto che il suo tenore sia esattamente lo stesso delle stagioni precedenti, mantenendo uno stile narrativo omogeneo e una sceneggiatura dalle battute sagaci, degne delle nostre due protagoniste. Persiste la continua ironia sui dettagli più macabri, e i personaggi, pur magari attraversando una fase di trasformazione, riescono ad essere in qualche modo legati all'immagine che hanno trasmesso allo spettatore sin dal primissimo episodio della Stagione 1. Gli ultimi capitoli di Killing Eve 3 avevano dato più spazio al plot principale, distogliendo l'attenzione da alcuni aspetti che caratterizzano il genere crime, come le sottotrame, le singole indagini sui singoli omicidi, elementi tipici della narrativa poliziesca. Questo è un aspetto che sembra essere tornato in "Just Dunk Me", pur non perdendo di vista il vero fulcro del racconto.

La caratterizzazione e l'evoluzione dei personaggi

Se l'atmosfera di Killing Eve non ha subito particolari trasformazioni, non si può negare che le due protagoniste siano reduci di un percorso evolutivo molto intenso. La serie TV ha sempre potuto godere di una efficace caratterizzazione dei singoli personaggi. Basti pensare a Carolyn: schiva, pungente, caratteristiche visibili nel suo volto truce come anche nelle sue sarcastiche e ciniche parole.

Aria di cambiamenti per le protagoniste

Eve e Villanelle sono sempre state due poli opposti: la prima riservata, discreta, la seconda esuberante, eccessiva, espansiva. Entrambe dedite al proprio lavoro, anzi ossessionate da esso. Il loro ultimo incontro è stato decisivo per un punto di svolta molto importante: entrambe, anche se in maniera diversa, sono persone stanche e bisognose di qualcosa di nuovo.

In un certo senso, sappiamo già che i loro ruoli si erano quasi invertiti, e questa anteprima di Killing Eve può confermarlo. La vulnerabile Polastri ora è più forte, mentre siamo di fronte ad una dimessa e fragile Villanelle. Questi cambiamenti, però, sono reali? Ognuna di loro sembra pronta a negare la trasformazione dell'altra, ostacolando la voglia individuale di dimostrare esattamente l'opposto. In fin dei conti, siamo ancora di fronte a due donne ossessionate l'una dall'altra e dalla voglia quasi spasmodica di dimostrare di essere diverse, anzi migliori.

La necessità di rinascita

Il personaggio di Villanelle è quello che forse ha sempre destato più curiosità. Fredda killer senza scrupoli, nel corso della serie ha avuto modo di rivelare pian piano i piccoli dettagli del suo tormentato background. Una giovane omicida la cui infanzia era a noi sconosciuta; la sua vita da Oksana, il suo vero nome, viene a galla solo nel quinto episodio della terza stagione, momento in cui conosciamo la sua vera famiglia. Villanelle prova con tutta se stessa a vivere la vita che ha sempre sognato, ma capisce di non esserne in grado e si allontana ancora una volta nel modo più disastroso possibile. È una donna che, anno dopo anno, ha sempre cercato qualcuno per cui provare un attaccamento morboso, fino all'arrivo di Eve.

L'anteprima di Killing Eve 4 ci mostra l'ennesimo tentativo di lasciarsi la vecchia vita alle spalle, agognando una rinascita che Polastri deve assolutamente vedere. Emerge la necessità di dimostrarsi finalmente migliore, ma la vera domanda è "A chi è destinato questo cambiamento?" o meglio "È una vera volontà o un mero autoconvincimento spinto dall'ossessione per Eve?". La speranza è quella di trovare finalmente una risposta nel corso dei nuovi episodi della quarta stagione.

Centralità e simmetria

L'estetica di Killing Eve non sembra affatto cambiata nel corso del tempo. Questo nuovo episodio mostra una particolare attenzione per alcune inquadrature. Innanzitutto abbiamo notato la presenza di uno schema simmetrico nella fotografia. Molte scene significative vedono i personaggi esattamente al centro del frame, espediente che allude alla focalizzazione totale su di essi da un punto di vista narrativo.

A questa simmetria si aggiunge poi un simbolismo molto preciso, riferito al mondo sacrale e chiaramente legato alla rinascita di Villanelle. Qui la macchina da presa gioca con le illusioni ottiche, mostrando la donna come un essere sacro e divino. Si sfruttano le profondità di campo per creare immagini illusorie: la protagonista davanti alla statua di un angelo come se le ali appartenessero a lei o sotto uno specchio pieno di raggi concentrici, con una ripresa dal basso che riproduce una sorta di aureola dietro la sua testa. Questi virtuosismi possiedono un valore simbolico e, al tempo stesso, arricchiscono l'estetica dell'episodio, evidenziando un'attenzione per i dettagli che forse nelle stagioni precedenti non avevamo quasi mai incontrato.