La Ballata dell'usignolo e del serpente: la recensione del prequel di Hunger Games

La Ballata dell'usignolo e del serpente (Ballad of songbirds and snakes) è il nuovo libro di Suzanne Collins, prequel della saga Hunger Games.

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a cura di Stefania Ricco

La Ballata dell'usignolo e del serpente (Ballad of songbirds and snakes) è il nuovo libro di Suzanne Collins, pubblicato da Mondadori e uscito in libreria il 19 Maggio 2020.

Si tratta di una distopia Young Adultprequel della celebre saga di Hunger Games, uscita sempre per Mondadori nel 2008, e racconta l'adolescenza di uno degli antagonisti: Coriolanus Snow.

Capitol City, la Gemma di Panem

“Gemma di Panem,trono di potenza,forza nella pace, scudo nel conflitto.La nazione difendi da violenzacon pugno di ferro, e il nemico è sconfitto.Nostra Capitol, nostra vita!”

Capitol City è la Gemma di Panem, la capitale di una nazione messa in ginocchio dalla guerra civile e da rivolte che hanno portato bombardamenti e innumerevoli morti. Tra questi ci sono entrambi i genitori del diciottenne Coriolanus Snow, erede della Casata Snow, una volta potente e ora sul lastrico. Corio vive con la signoranonna e sua cugina Tigris, apprendista sarta, nell'attico sul Corso che ben conosciamo, col giardino di rose sul tetto e la vista sull'intera Capitol City.

La vita di Corio è dura, pane e fagioli sono spesso l'unico pasto a disposizione. La famiglia, come molte altre in città, non è più ricca come un tempo, e anzi, ripone in lui le speranze in un futuro migliore. E queste speranze sono buone, perché Coriolanus è stato scelto insieme ad altri ventitré rampolli delle famiglie di Capitol City per fare da Mentore a uno dei Tributi dei Distretti, i ragazzi che si affronteranno nell'Arena nella decima edizione degli Hunger Games.

Quest'edizione, infatti, sarà piena di novità, perché col riaccendersi dei focolai della ribellione, i Giochi devono essere un evento mediatico più forte che mai, per ricordare a tutti i cittadini dei Distretti che senza Capitol City loro non sarebbero altro che polvere. Coriolanus spera di ottenere uno dei Tributi dei Distretti più ricchi: avere un esemplare più forte potrebbe condurre più facilmente alla vittoria: quello che non si aspetta è Lucy Gray Baird, la femmina del Distretto 12, la cosa più strana mai capitata nella storia degli Hunger Games.

L'Usignolo e il Serpente

“Non puoi rubare il mio fascino.Il mio spirito non puoi rubare.Non puoi prenderti i miei soldi,perché son solo un gran parlare.Quello che puoi toglierminon meritava di esser conservato.”

Lucy Gray Baird è una Covey, a detta sua una famiglia che risiedeva a Capitol City. Intrappolata con la sua famiglia nel Distretto 12 da qualche tipo di punizione, sostiene fermamente di non venire direttamente da lì. Allibiti, scopriamo che Katniss non è la prima ragazza del Distretto 12 a trascinare dalla sua parte il cuore degli spettatori negli Hunger Games. Bastano un serpente e una canzone per comprare l'amore di Capitol City per questa ragazza dalla voce limpida, e il vestito colorato che diventerà il suo simbolo.

Coriolanus sa di aver pescato la pagliuzza fortunata, e decide di comportarsi diversamente dagli altri Mentori e di accompagnare davvero quella ragazza alla vittoria, a dispetto delle probabilità di vittoria, che sembrano inconsistenti. In ogni caso, sfruttare al massimo il loro carisma è solo un punto d'inizio, perché Corio sa di dover lavorare sodo per arrivare al cuore dei suoi concittadini. Questa è solo l'ennesima sfida per gli Snow, che come tutti sanno, o forse hanno già dimenticato, “Si posano in cima”.

Cosa può avvicinare la ragazza povera che sta per morire e il ragazzo ricco che vuole solo vincere? La fame, ovviamente. Perché non importa chi tu creda di essere, davanti al richiamo più ancestrale della natura umana tutti si dimostrano egualmente meschini: questo è l'istinto di sopravvivenza, ciò che può macchiare di sangue il cuore più immacolato.

Caos, Contratto, Controllo

Da ciò, appare chiaramente che quando gli uomini vivono senza un potere comune che li tenga tutti in soggezione, essi si trovano in quella condizione chiamata guerra: guerra che è quella di ogni uomo contro ogni altro uomo.”Thomas Hobbes, Leviatano, 1651

La domanda che ci si pone durante la lettura (anzi, per chi ha letto la saga di Hunger Games la domanda sorge spontanea già dalla seconda di copertina) è: come sarà possibile empatizzare con quello che nei libri è concretamente la mente malvagia che sta dietro agli Hunger Games? No, peggio. Fosse solo l'organizzatore potremmo quasi giustificarlo, ma Coriolanus Snow è colui che accompagna passo passo le tragedie che si abbattono su Katniss, pensando punizioni sempre più crudeli, in modo così metodico da risultare spaventoso.

Uno dei personaggi più belli della Ballata dell'usignolo e del serpente è la dottoressa Gaul, la mente acuta (e criminale) che formerà l'intero percorso di Corio, prendendolo per mano (metaforicamente) e portandolo alla comprensione profonda del significato dei Giochi. La natura è Caos, che solo attraverso un contratto sociale – io non uccido te, tu non uccidi me – può essere controllato. Ma cosa regola davvero questo Contratto e fino a che punto deve spingersi il Controllo per garantire la sicurezza di tutti?

Ecco allora spiegato il punto di vista dei cittadini di Panem: famiglie che erano abituate alla ricchezza e che non hanno più nemmeno cibo a sufficienza o abbastanza soldi per mantenere la propria abitazione. Il terrore di diventare bestie proprio come gli abitanti dei Distretti, trattati come poco più che animali, responsabili di aver portato via il benessere da Capitol City e per questo puniti. È chiaro che la maggior parte degli abitanti di Capitol City viva nel terrore che una nuova guerra porti via quel poco che è rimasto.

Nelle gabbie dello zoo

Verrai, verrai,All'albero verraiCui hanno appeso un uomo che tre ne uccise, o pare?Strani eventi qui si sono verificatiMa nessuno mai verrebbe a curiosareSe ci incontrassimo a mezzanotteAll'albero degli Impiccati.

Dopo aver visto i banchetti offerti ai Tributi, i centri di addestramento e le parate della prima trilogia scopriamo che in origine i Tributi venivano tenuti nelle gabbie dello zoo di Capitol City, e che molti di loro morivano di fame prima ancora di entrare nell'Arena. All'inizio i Giochi non erano nient'altro che un massacro tra bambini, creaturine magre e affamate, malate e disperate la cui vita non aveva alcun valore. Questo è ciò che ci si aspetta dalle bestie, ma è davvero possibile che sia una lezione? Interessa a qualcuno guardare il massacro?

La risposta è no: serve qualcosa che riporti quelle creature sfortunate al livello degli esseri umani, che permetta a tutti i cittadini dei Distretti di affezionarsi ai concorrenti. Se solo ai loro genitori interessa la sorte dei Tributi, per chi sarà una lezione? Così i Mentori, dopo essersi attaccati al proprio Tributo diventano artefici e complici delle scommesse, dei Doni inviati all'interno dell'Arena da ignoti sponsor e anche delle punizioni esemplari inflitte all'interno e all'esterno di essa.

Gli spettatori entrano nell'Arena con le loro scommesse, ed ecco che improvvisamente sono tutti colpevoli, perché tutti sono lì, nell'Arena, a uccidere ragazzini innocenti. Ed ecco che la profezia della dottoressa Gaul si rivela esatta: nel profondo, tutti gli esseri Umani sono bestie.Tutti sono ugualmente colpevoli, sotto l'Albero degli Impiccati.

https://youtu.be/F3hTW9e20d8-Da Hunger Games, Il Canto della Rivolta - Parte 1, James Newton feat. Jennifer Lawrence

È ancora un libro per ragazzi?

Pensavi di essere un grande.Pensavi di prenderti le mie mutande.Pensavi di essere tu a comandare.Pensavi di potermi cambiare.Pensaci bene, se è quello che vuoi fare.Perchè...

Il protagonista è un ragazzino, certo. La protagonista è una ragazzina, o poco più. E questo è un libro per ragazzi? Parliamone.

Tra i dodici e i diciannove anni si studia Filosofia, almeno in Italia. Si studia la Storia, con tutti i morti ammazzati che ci sono stati. Tra i banchi, quella è proprio l'età in cui i professori dovrebbero spiegare il Contratto Sociale e i motivi per cui nel mondo civile non ci si ammazza a vicenda per prendere ciò che si vuole.

Suzanne Collins cerca di spiegare tutto questo dal punto di vista opposto: in cosa si trasforma una persona quando accetta di contravvenire ad ogni singola riga di questo contratto sociale? Cosa significa perdere l'innocenza e accettare di sopravvivere a dispetto di un'altra vita? E cosa significa volersi mettere al di sopra degli altri? È ancora possibile la Giustizia per chi pensa che le vite non siano tutte uguali? A guardarli bene sono tutti interrogativi che accendendo un telegiornale, oggi, ci si continua a porre. Ma la nostra società, nel 2020, dovrebbe aver superato gli Hunger Games, giusto?

Certo, la percezione del protagonista stavolta è sbilanciata nella direzione che generalmente si considera sbagliata, perché forti della crescita e della vita sappiamo a livello intimo che tutto questo non è accettabile. Ma è davvero così per tutti? Questo libro insegna che no, non lo è, e basta davvero guardare fuori casa per accorgersene. Quindi i ragazzi possono leggerlo?

Così come possono – e dovrebbero – guardare il telegiornale e chiedersi se quello che succede nel mondo sia giusto, allora sì, possono leggerlo.

L'autrice e il suo stile

Abbiamo conosciuto Suzanne Collins con Hunger Games, pubblicato nel 2008 da Mondadori, seguito a stretto giro da La Ragazza di Fuoco (2009) e Il Canto della Rivolta (2010). Il successo vero è arrivato con la trasposizione cinematografica della trilogia, che è diventata un cult in brevissimo tempo.

Prima di Hunger Games, nel 2003, l'autrice e sceneggiatrice americana era arrivata in libreria con la pentalogia di Gregor, romanzi per ragazzi tra gli undici e i tredici anni, che in Italia non hanno avuto certo il successo della trilogia di Hunger Games.

Conclusioni

La Ballata dell'usignolo e del serpente è una lettura stimolante. La curiosità di scoprire le origini di un antagonista si unisce a riflessioni profonde e a tratti disturbanti sulla natura umana, tema ricorrente nella distopia. Se il mondo cambiasse, gli uomini avrebbero la stessa morale?

La narrazione elegante si unisce a un ritmo quasi musicale, e lo svolgersi dei temi secondari tramite le canzoni di Lucy Gray non fa che accentuarne il fascino.Consigliato sia a chi aveva già apprezzato la trilogia sia a chi non ne era stato conquistato.