La pianura del Kanto, recensione: quando la poesia incontra il fumetto

La pianura del Kanto è un'opera densa di emozioni, di fascino, di paura, di sogni e di illusioni sul Giappone del secondo dopo guerra.

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a cura di Fabio Fagnani

Delicato e potente, cinico e sentimentale, freddo e caloroso. La Pianura del Kanto è un’opera completa che regala emozioni differenti nello stesso momento.
Kamimura Kazuo ha una penna raffinatissima, riesce a toccare delle corde curiosamente nascoste in ognuno di noi eppure sempre ben evidenti. La poesia presente all’interno del primo dei tre volumi dell'opera è intrisa di significato.  La paura, l’amore, la tenerezza.
Un album di ricordi d’infanzia con la grande capacità di stupire e di emozionare che solo un grande mangaka come Kazuo è in grado di tratteggiare. Le pagine volano una dopo l'altra e la trama scorre via in un attimo. E quindi, di cosa parla? Si tratta di un’opera semi autobiografica che ricorda alcuni episodi dell’infanzia dell’autore giapponese.

La narrazione è scorrevole nonostante il peso del contesto - stiamo parlando del secondo dopo guerra, un periodo davvero complicato per il Giappone che usciva sconfitto e con il problema delle scorie nucleari sul suo territorio - la capacità di Kamimura di rendere vivi i suoi personaggi è davvero meravigliosa e a chiudere la capacità registica delle tavole del mangaka rende la lettura di questo fumetto un piccolo gioiello. In alcune sequenza sembra di avere a che fare con un film da schermo cinematografico, un affresco in movimento che racconta anni di fatiche, sacrifici, lacrime, sangue, fame, ma di grande speranza. 

La pianura del Kanto: tre volumi cartonati per un'opera ricca di emozioni

La Pianura del Kanto è diviso in tre volumoni, realizzati benissimo, editi dalla Coconino Press al prezzo di 24 euro da quasi 400 pagine l'uno, in bianco e nero e a colori, in un formato decisamente importante da 15 x 21 centimetri. Inoltre, è realizzato in cartonato, un’edizione che acquisisce ancora più prestigio e considerando il numero di volumi potrebbe essere perfetto per regalarsi non solo una lettura interessante, basata su fatti realmente accaduti e che racconta un aspetto del Giappone, sicuramente già raccontato, ma molto affascinante, ma è inoltre un oggetto dall'ottima realizzazione e attenzione ai dettagli.

Kamimura Kazuo ha detto:

Quando mi chiedono perché disegno gekiga, mi piacerebbe rispondere: Perché voglio dipingere paesaggi. Sono convinto che a esercitare una forte influenza su una persona non siano le esperienze del suo passato, quanto i paesaggi in cui ha vissuto. Durante lo sfollamento, ho trascorso la mia adolescenza in un angolo remoto della pianura del Kantô, La mia quotidianità era racchiusa nella linea di quell’orizzonte…. 

La citazione qui sopra risponde anche alla domanda, ma che "genere" è questo manga? È un gekiga, che per chi di voi lettori non lo sapesse è un termine utilizzato per etichettare quelle opere che sono indirizzate per un pubblico adulto e consapevole. Il gekiga, come le altre "etichette", è quindi un target di lettori individuato dalla casa editrice per quella particolare opere e in questo caso, non si intende adulto come un contenuto erotico, come per gli hentai, ad esempio, ma si intende qualcosa di più emotivamente profondo rispetto ai classici shonen che sono letture per ragazzi, solitamente adolescenti, come One Piece, Dragon Ball, Naruto.

Il paesaggio è la più grande dicotomia raccontata da Kamimura Kazuo

All'interno del primo volumone Coconino Press, lo sguardo dell'autore si concentra sui momenti di serenità e piacevole quotidianità di un bambino che affronta con tristezza l'inesorabile scorrere del tempo, lasciandosi alle spalle l'odio e le paure che hanno portato le battaglie belliche dello scontro mondiale, cercando di guardare avanti con la candida spensieratezza di un infante. La pianura del Kanto è il paesaggio dominante, come da titolo, nella rappresentazione dell'opera di Kamimura. Un luogo, quello delle pianure, che permette di far incontrare la dicotomia tra la sensazione di tranquillità dell'orizzonte circostante alle fatiche aritmiche dei cuori di chi ha subito, vissuto e perduto qualcosa con la Seconda Guerra Mondiale.

La presunta spensieratezza del Kazuo bambino, però, si scontra contro la realtà: degrado sociale, solitudine, economicamente in ginocchio e la presenza della minaccia statunitense sul territorio. C'è la prostituzione, la fame, la miseria, la ricerca della sopravvivenza. Il Giappone è in uno stato catatonico dal quale deve cercare di riprendersi e lo può fare solo attraverso le nuove generazioni, attraversi i sogni e le speranze, ma anche attraverso il lavoro e la fatica. Kazuo ci racconta come gli occhi di un bambino raccontino solo una porzione della verità perché la vita ti permette di nascondere sotto il tappeto dell'innocenza della polvere che da adulto non avresti la possibilità di sotterrare.

Conclusioni

Uno dei commenti più potenti su La Pianura dekl Kanto è di Jiro Taniguchi che disse:

Il suo disegno si distingueva per un’eleganza mai vista prima di allora Kamimura Kazuo ha attraversato il suo tempo consumandosi velocemente, lasciando dietro di sé molte opere che rimarranno nella storia del manga.

Prima del 2022, in Italia, La pianura del Kanto non era mai stato pubblicato. Ci è voluta la competenza e la visione di Coconino Press per portare sui nostri scaffali un'opera pubblicata a puntate sulla rivista Young Comic dal 1976 fino al 1978.

Un'opera come quella di Kamizura Kazuo è consigliata a tutti coloro che amano la storia del Giappone, a chi ama leggere un manga di rilievo culturale, ma anche dalla grande poetica, dalla delicatezza con cui racconto un periodo storico tutt'altro che delicato per i Paesi usciti sconfitti dal conflitto più violento e inumano che la storia recente dell'umanità ricordi. Tra le altre opere edite del maestro Kamizara Kazuo ci sono Tredici notti di Rancore, Il parco dei cervi e Il fiume Shinano tutte edite da Coconino Press.