La regista Kat Coiro difende gli effetti visivi di She-Hulk: Attorney at Law

Dopo le polemiche delle prime immagini, la regista Kat Coiro difende gli effetti visivi di She-Hulk

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a cura di Manuel Enrico

Sin dalla prima apparizione del trailer della nuova serie del Marvel Cinematic Universe, She-Hulk: Attorney at Law, una delle prime critiche mosse dai fan del franchise alla nuova produzione era stata mirata alla scarsa qualità agli effetti visivi di She-Hulk. L’accusa era soprattutto rivolta all’apparente scarsa qualità della CGI, che aveva presentato una Jennifer Walters versione Hulk poco convincente, preoccupando non poco gli appassionati del Marvel Cinematic Universe, già abbastanza perplessi sul complessivo andamento della Fase Quattro del franchise.

Dopo le polemiche delle prime immagini, la regista Kat Coiro difende gli effetti visivi di She-Hulk

I trailer mostrati al San Diego Comic-Con hanno convinto maggiormente sotto questo aspetto, ma il timore che la nuova serie possa non mantenere un livello qualitativo alto, come ci ha abituati il Marvel Cinematic Universe in questi anni, non è stato del tutto dissipato.

A voler tranquillizzare definitivamente i fan sulla qualità degli effetti visivi di She-Hulk è stata Kat Coiro, regista e produttrice della serie, che in durante il press panel tenuto con la Television Critics Association non ha aggirato questo spinoso argomento:

“Parlando delle critiche mosse alla CGI, credo che questo abbia a che fare con la nostra tendenza cultura a concepire il possesso del corpo femminile. Penso che molta della critica arrivi dal fatto che in molti si sono sentiti come se potessero fare a pezzi una donna in CGI. Si è parlato molto della forma del suo corpo, abbiamo preso come esempio un fisico da atleta olimpico come quello di Misty Copeland e non una bodybuilder, volevamo creare una sua fisionomia che non fosse una versione in miniatura di Huilk. Ma credo che se fossimo andati nell’altra direzione, avremmo affrontato le stesse critiche. A mio avviso, è davvero difficile vincere quando si realizzano corpi femminili.  Lo sviluppo del fisico di She-Hulk è frutto di mesi di lavoro, dove abbiamo ragionato maggiormente sulla forza che non sull'estetica. Jennifer è una donna reale che va ad appuntamenti, va in ufficio, ha amici e una famiglia con cui cenare, era quindi necessario avesse proporzioni umane. Abbiamo chiesto alla nostra attrice, e alla sua controfigura, di camminare nelle stanze per capire quale fosse il suo passo, per modellare tutto su di lei. 

Non meno lucida nel suo giudizio sulle critiche mosse agli effetti visivi di She-Hulk è Jessica Gao, sceneggiatrice della serie, che non manca di sostenere le idee della Coiro:

“Realizzare una serie dove il protagonista principale è in CGI viene incredibilmente sminuito. È tremendo che tanti artisti si siano sentiti pressati e abbiano percepito un così opprimente carico di lavoro, sono sicura che tutti coloro che sono presenti in questo panel siano solidali con questi lavoratori.”

A difendere il lavoro degli addetti alla CGI di She-Hulk, è Tatiana Maslany, alias Jennifer Walters, la protagonista che proprio grazie a questi artisti del digitale riesce a passare dai panni della donna di legge a quelli di superoina:

“Mi sento profondamente ammirata da quanto siano dotati questi artisti e quando abbiano dovuto lavorare rapidamente. Ovviamente, molto più rapidamente di quanto avrebbe dovuto esser garantito loro, soprattutto pensando a come rifinire le ultime cose. Dobbiamo esser estremamente consapevoli che le condizioni di lavoro non sempre sono ottimali.”

Dovendo dare un giudizio su questo aspetto dopo avere visto l’anteprima di She-Hulk, si può affermare che i timori avuti durante le prime presentazioni della serie sono stati abbastanza ridimensionati. Gli screener visionati erano in una qualità non eccelsa (nemmeno a 1080p), ma la sensazione era che si fosse notevolmente migliorata la qualità della CGI, specialmente nei primi piani di Jennifer e Bruce.

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