La Trilogia di Nona Grey: Recensione

Una ragazzina sola viene accolta in un convento in cui imparerà a uccidere e sopravvivere. La Trilogia di Nona Grey, il nuovo fantasy di Mondadori

Avatar di Manuel Enrico

a cura di Manuel Enrico

Quando parliamo di fantasy, il primo pensiero vai ai grandi maestri del genere, come Tolkien o Brooks, nomi che hanno, in un certo senso, traghettato quello che era un universo fantastico nato dai racconti tradizionali in una forma di letteratura più organica e completa. Dalle loro opere, dove creature come elfi e nani sono divenuti patrimonio mondiale degli appassionati, è scaturito un filone letterario che, con il passare del tempo, si è evoluto, andando anche oltre i confini segnati da questi grandi nomi. Un percorso evolutivo che ha esplorato diverse modalità di intendere il fantasy, dando vita a volumi come La Trilogia di Nona Grey.

Edito da Mondadori all’interna della propria collana Titan Edition, La Trilogia di Nona Grey raccoglie i tre romanzi scritti da Mark Lawrence con protagonista una giovane donna che lascerà un segno in coloro che leggono le sue avventure. L’immaginario di Lawrence si colloca all’interno di una visione moderna del fantasy, capace di abbandonare assiomi del genere (esempio, le razze), per andare a creare universi che, arricchiti da suggestioni differenti, possano dare ai lettori una versione meno idilliaca della letterattura fantasy, pur rispettandone alcune tratti fondamentali.

La Trilogia di Nona Grey, un fantasy moderno

Una tendenza che negli anni recenti ha consentito la nascita di saghe letterarie divenute celebri, come Harry Potter, la Saga dell’Assassino di Robin Hobb o l’universo di Mistborn ideato da Brandon Sanderson. Ad accomunare queste opere è la volontà degli autori di interpretare il fantasy in una chiave nuova, declinandolo in dimensioni che spaziano dallo young adult sino alle crime story e agli intrighi di corte. Gli elementi considerati classici di questa letteratura sono quindi rielaborati in differenti visioni o addirittura rimossi, tutto all’insegna di un principio: raccontare diversamente il fantasy.

Mark Lawrence appartiene a questa nuova scuola di autori. Laureato in Fisica, ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale, Lawrence avrebbe avuto tutte le carte in tavola per essere un promettente scrittore di sci fi come Asimov o Clarke, invece questo ragazzo americano trapianto in Inghilterra sceglie di lasciarsi sedurre da magie e ambientazioni simil-medievali e realizzare una delle migliori trilogie fantasy degli ultimi anni.

Nona Grey è una bambina che vive nel Corridoio, una stretta landa desolata ai margini dell’impero, dove viene considerata poco più di una strega. Violenta, asociale, figlia di una famiglia arrivata in questa terra inospitale da lontano, viene vista come una pariah, sino a quando non viene venduta a un mercante di bambini, Giljohn. Questi è un venditore che raccoglie bambini non desiderati per tutta Asbeth, venendoli all’Accademia, dove sono educati nelle arti magiche, o a spietati maestri d’arme che li addestrano per diventare combattenti.

Il destino di Nona però è destinato a seguire un percorso differente. Dopo essere stata condannata per l’apparente omicidio di un rampollo di una delle famiglie più potenti dell’Impero, viene salvata dal patibolo da una Sorella, la Badessa Glass. Questo salvataggio coincide con un evento fondamentale della vita di Nona: entrare nel Convento della Dolce Misericordia.

All’interno di questa istituzione vengono formate le Sorelle, una casta di letali guerriere, spie e diplomatiche, che grazie ai particolari poteri di cui sono dotate possono cambiare le sorti di intere famiglie e segnare il percorso dell’Impero. A seconda dei poteri, le Sorelle sono addestrate per essere Suore Marziali (Sorelle Rosse, letali combattenti), Suore di Discrezione (Sorelle Grigie, spie e assassine) o Suore Mistiche (Streghe Religiose, maghe potenti e capaci di interpretare eventi futuri).

A segnare le allieve cresciute all’interno del convento della Dolce Misericordia, oltre agli insegnamenti delle Suore, è il sangue stesso delle giovani. Nel mondo creato da Lawrence, non esistono razze nel senso classico del fantasy, ma la civiltà che conosciamo è frutto dell’esodo di quattro tribù che arrivarono nel mondo di Alsbeth da un altro, a bordo di misteriose navi oramai perdute.

Queste tribù avevano poteri differenti, tramandati ai propri discendenti tramite il sangue. Le unioni tra membri di tribù differenti hanno portato a mescolanze di sangue, una pratica considerata quasi una forma di religione, che dovrebbe portare alla nascita di una Prescelta, una donna che porterà in sé il sangue di tutte le tribù e sarà considerata la salvatrice di Abeth.

Creare nuovi mondi

Lawrence parte da questo spunto per creare non solo il background di Nona, ma per dare una struttura unica al suo mondo. Il ruolo sociale del culto è fondamentale ne La Trilogia di Nona Grey, venendo utilizzato non solo come strumento di fede ma come un’arma, molto ambita dai potenti attraverso un utilizzo teocratico della politica ma anche dalla stessa Chiesa, che vede le proprie Sorelle, addestrate in diversi conventi, come una risorsa da non trascurare. Inevitabile, in una cultura divisa in caste e che vede nei poteri del sangue un elemento di discriminazione, che una ragazza atipica come Nona, dotata di poteri inusuali, sia considerata un’arma da alcuni e una minaccia da abbattere da altri.

La Trilogia di Nona Grey (Red Sister, Grey Sister e Holy Sister) è il racconto di come questa giovane orfana di una delle terre più remote dell’impero diventi una pedina fondamentale nel complesso gioco di potere che anima Asbeth. Il ruolo di Nona non è molto diverso da quello di altri personaggi moderni del fantasy (da Harry Potter a FitzChevalier Lungavista), ma contrariamente alla visione più pacata e a tratti romantica di questi eroi, Nona ha un’esistenza tutt’altro che gradevole.

La forza di questo personaggio è l’essere un elemento dissonante all’interno del suo stesso ambiente. Il suo esser cresciuta tra gente che non la considerava parte della propria comunità, l’aver affrontato sin dall’infanzia sofferenza e tragedia hanno reso la ragazzina astiosa, distaccata e poco propensa a dare fiducia agli altri. La vita nel convento, il doversi creare una nuova esistenza e la vicinanza ad altre adolescenti la porterà a confrontarsi con altre possibilità, conciliando il suo ruolo all’interno della Chiesa con ciò che il suo destino le presenta.

Lawrence, sotto questo aspetto, è un fine narratore. In Red Sister, primo arco narrativo del La Trilogia di Nona Grey, l’autore trova un delicato equilibrio tra presente e passato, avvincendo il lettore mostrando con flashback mirati e ottimamente inseriti nell’intreccio le origini dello spirito spigoloso della protagonista. Arriva quasi al punto di farcela detestare, prima di decidersi a mostrarci le ragioni di una personalità così scostante e irriverente.

Una prescelta differente

Questa spiccata personalità narrativa di Lawrence, però, non può esimerlo dal confrontarsi con altre opere che, in precedenza, hanno raccolto l’affetto del pubblico. Inserire Nona all’interno di una scuola (possiamo chiamarlo Convento, ma scuola sempre rimane vista la sua funzione) mette la giovane a diretto confronto con un altro prescelto ben più famoso: Harry Potter. Non tanto per la loro funzione all’interno della storia o per caratteristiche comuni, quando perché i loro mondi sono assai simili: una scuola, professori spiccatamente avversi al protagonista, e allievi di ricche famiglie che cercano di ostacolarli per pura perfidia.

Ma se Potter subiva in modo quasi passivo queste angherie o aveva qualcuno sempre pronto a sostenerlo, Nona, forte della sua indipendenza, sopravvive a questi soprusi, in un primo momento, da sola. Tollera gli scherni e reagisce, prima di aver delle amiche pronte ad affiancarla, personalità forti e ben definite che rendono onore alla creatività di Lawrence.

Se è vero che La Trilogia di Nona Grey presenta delle similitudini con altre saghe fantasy moderne, bisogna riconoscere a Lawrence di avere colto sfumature sinora mai valorizzate, che si tratti di come reagisce la protagonista o di creare un’ambientazione che pur mostrando punti di contatto con altre opere riesce a emanciparsi agilmente da scomodi paragoni rivelando una cosmogonia e una struttura sociale familiare per lettori avvezzi a questa letteratura, ma capace di riservare sorprese e appassionare per un’intelligente commistione tra sacro e potere sociale.

La bellezza de La Trilogia di Nona Grey si racchiude in questo delicato gioco di intrighi e rivelazioni, in cui Nona impara non solo a muoversi, ma soprattutto riesce a trovare una strada che la conduce a scoprire la propria essenza, andando oltre a limiti e convinzioni che sembrano essere gli unici freni alla rivelazione del suo pieno potenziale. Lawrence non crea una prescelta, ma riveste la sua protagonista di un ruolo ancora più scomodo e pericoloso: lo Scudo della Prescelta.

Nona quindi non deve convivere con la consapevolezza di essere una figura mistica e venerata, ma, inizialmente, deve accetare la delusione della rivelazione di non essere destinata a salvare il suo mondo, dovendo altresì accollarsi il ruolo di proteggere colei che dovrà portare questo fardello. Eppure, Lawrence mette la giovane di fronte a sfide incredibili, la spinge al limite e la rende il fulcro di eventi strepitosi e dolorosi, la piega senza spezzarla solo per farne emergere la vera forza. La Trilogia di Nona Grey è la storia di una donna che attraversa tutte le fasi della sua vita, tra perdite e rinunce, per scegliere infine quale sia il suo ruolo.

Volume resistente come la protagonista

Mondadori pubblica La Trilogia di Nona Grey in un volume estremamente curato, facente parte della sua collana Titan Edition. Meno massiccia dei Draghi, la Titan Editon è comunque un bel tomo, solitamente presentata con copertine leggere (come accaduto con la riedizione di Eymerich o La Trilogia del Radch), ma per La Trilogia di Nona Grey si è passati ad un’edizione solida, con copertina rigida e finemente decorate, protetta da una sovracopertina decorata da una bella illustrazione di Bastien Lecouffe, riprodotta in tutta la sua potenza all’interno della sovracopertina stessa.

La cura riposta nella pubblicazione de La Trilogia di Nona Grey è la riconferma di come Mondadori stia dando al nuovo fantasy un posto di primo piano nelle nostre librerie.