Laser Chess, recensione. Un gioco di strategia per gli amanti della logica

Laser Chess di Ravensburger combina la tattica tipica degli scacchi con elementi d'appeal quali laser e specchi riflettenti. Un prodotto adatto a tutta la famiglia completo ed interessante.

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a cura di Fabio Paglianti

Laser Chess è un gioco ispirato alla formula degli scacchi ma di cui eredità veramente pochi elementi – in realtà. L’aspetto principale da cui attinge è  l’importanza tattico-strategica di ogni nostra mossa. Nella sua essenza elementare, questo ultima fatica di Thinkfun, mischia la meccanica ragionata degli scacchi con una veste high-tech e futuristica, legata alluso del laser per eliminare i pezzi.

Alternandosi, i giocatori devono muovere i propri pezzi sulla scacchiera, partendo da posizioni sempre rigorosamente simmetriche, e attivare il proprio laser per colpire le pedine avversarie per eliminarle. Per riuscirci, ogni giocatore deve sfruttare gli specchi disposti sulle varie pedine (amiche ed avversarie) e centrare il Re avversario!

Il Re è morto.

La condizione di vittoria è – infatti – esattamente quella degli scacchi: eliminare il Re avversario. Ma le attinenze con uno dei più antichi giochi di strategia della storia, si fermano davvero qui. Prima di tutto, ogni schieramento ha a disposizione tredici pezzi per fazione, suddivisi in un Re e un Laser, pezzi unici e dalla funziona molto chiara. Il primo è il pezzo da difendere, l’altro è l’unico vero attaccante. Il resto della formazione è composto da sette Deflector, pedina fornita di uno specchio (solo su un lato) per far rimbalzare il laser, lo Scudo, pedina “quadrata” ma fornita di una sola parete che permette di assorbire la luce del laser (e quindi non essere eliminata) e due Switch, uniche pedine dotate di doppio specchio (e quindi non eliminabili, visto che laser rimbalzerà sempre su di esse).

Precisiamo che la pedina Laser non è mai eliminabile, in nessun modo. Ogni fazione si distingue per il colore – come negli scacchi tradizionali – tranne che ogni squadra ha due colori per identificare i propri pezzi, il rosso/grigio e il blu/bianco. Oltretutto, la scacchiera di gioco è costruita su uno schema 8 x 10, con la particolare scelta di avere, sui bordi, diverse caselle con simboli elicoidali colorati, occupabili solo dai pezzi del giusto schieramento (in sostanza, le pedine rosso/grigie non potranno entrare negli spazi bianchi, e viceversa le blu/bianche negli spazi rossi). Inoltre, le posizioni di partenza dei vari pezzi – cinque quelle proposte dal gioco, in ordine crescente di complessità – sono molto arzigogolate e studiate proprio per incentivare lo studio del rimbalzo perfetto!

La meccanica principale, come abbiamo detto, è basata sul colpire con il laser le pedine e farle brillare per eliminare definitivamente dalla partita. Come abbiamo descritto, però, alcuni pezzi hanno uno o più lati con una parete a specchio – dove quindi il laser rimbalzerà a 90 gradi e proseguirà la sua corsa assassina – o pareti protettive, capaci di assorbire il laser e bloccarlo senza essere realmente colpite.

Viva il Re!

Per riuscire ad eliminare un pezzo, il giocatore deve riuscire a colpire direttamente o – molto più comunemente – indirettamente le pedine – si spera, avversarie – nei lati scoperti e illuminarle – eliminandole immediatamente. Questa caratteristica, molto apprezzata e apprezzabile di Laser Chess, è il cuore pulsante del gioco e – a tutti gli effetti – costituisce la possibilità – con il proprio laser – di eliminare i propri pezzi e (perfino) il proprio Re!

Nel proprio turno, il giocatore dovrà infatti obbligatoriamente sempre fare due azioni: muovere un pezzo (in modo legale) e attivare il proprio laser: il primo pezzo colpito – al di là dello schieramento di appartenenza – viene subito eliminato. Se, nel caso, venisse colpito il Re, lo schieramento senza più leader perde immediatamente la partita. Questa dinamica da o dentro o fuori è divertentissima, perché non potremo proprio mai stare veramente tranquilli e dovremo sempre soppesare molto bene ogni nostra mossa, non solo per cercare di colpire gli avversari, ma anche per evitare di non colpire i nostri stessi pezzi!

Oltre a questa meccanica, ricordiamoci che sparando con il nostro laser, potremo sfruttare anche tutti gli specchi dei pezzi avversari per cercare di colpire le loro pedine: il vero stratega sfrutta le pedine avversarie a suo vantaggio!

Laser Chess. Mi illumino d’immenso

Compreso quanto il laser sia letale e ineluttabile, l’altra unica regola da sapere è relativa al movimento delle pedine. Anche in questo caso, Laser Chess prende decisamente le distanze dagli scacchi tradizionali riducendo a solo tre tipi di opzioni di movimento, applicabili a quasi tutti i pezzi. Prima di sparare con il laser, ogni giocatore deve scegliere tra movimento, rotazione o scambio.

Il movimento è comune a tutte le pedine (tranne il laser): è consentito il singolo spostamento in una singola casella vuota in una qualunque delle otto direzioni attorno a quella di partenza – quindi in tutte le caselle adiacenti e in diagonale a quella di partenza. In alternativa al movimento, il giocatore può decidere di effettuare una rotazione di novanta gradi di un singolo pezzo – mossa molto utile per cambiare le sorti di un colpo della pedina Laser e – infatti – unica mossa disponibile per questo pezzo. Ultima opzione, lo scambio, è limitata alle pedine Switch, utili per scombinare parecchio le tattiche avversarie, e permettere di prendere una propria pedina di quella classe e scambiare la sua posizione con tutte le pedine Deflector o Scudo sulla scacchiera (avversarie incluse): una mossa potentissima!

Giocare d’anticipo e d’astuzia

La meccanica di Laser Game funziona veramente bene e offre una moltitudine di situazioni tattiche potenzialmente veramente esplosive. Dal giocatore che incastra sette rimbalzi per eliminare il Re avversario, alla mossa suicida senza volere, il passo è breve, brevissimo a volte.  Per quanto abbia veramente poco a spartire (a dispetto del nome) dagli scacchi tradizionali, Laser Chess presenta solide caratteristiche tattiche e strategiche. Sacrificare un pezzo per aprirsi il giusto corridoio, ruotare una singola pedina nel verso giusto, sono solo alcune delle decisioni da prendere in una qualunque partita di Laser Chess. L’impossibilità proprio di prevedere tutte le combinazioni innescabili tra rotazioni e spostamenti (senza contare lo scambio!), rendono lo svolgimento mai noioso e più giocoso dell’originale.

Nel complesso, siamo davanti a un gioco uno contro uno divertente, con una dinamica velocissima da imparare e che offre sicuramente scontri difficilmente ripetibili. I cinque schieramenti iniziali proposti sono tutti molto bellicosi e permettono di modificare fin dalla prima mossa l’andamento tattico della partita. L’aspetto sicuramente più piacevole è poter impostare la propria strategia non solo disponendo dei propri pezzi ma anche sfruttando quelli dell’avversario (ragione per cui è possibile scegliere di sacrificare una propria pedina senza pentimento se permette di salvare il proprio Re).

Materiali

I pezzi sono tutti molto plasticosi ma gli specchi (fortunatamente) non sembrano essere così fragili. La scatola ha le dimensioni standard di una scacchiera e non pesa granché, a dire il vero. La manifattura dei singoli pezzi è obiettivamente spartana e – in piena luce – non si individua sempre benissimo il pezzo colpito. Per attivare i laser servono quattro batterie da 1.5v AG13/LR44, già fornite nella scatola e sembrano poter assicurare parecchie ore di gioco (il consumo è minimo – nel caso le trovate online facilmente a prezzi contenuti).

Gioco indicato per

Appassionati della tattica e chi vuole divertirsi una sera in maniera diversa da solito, in uno scontro 1 contro 1, senza voler fare prigionieri. Una buona soluzione per avvicinare anche i giocatori più giovani al mondo dei prodotti strategici ma che magari guardando con "scetticismo" i grandi classici come gli scacchi e possono invece essere attirati dalla vena "tecnologica" e dall'impatto visivo diverso fornito da questo prodotto.

Conclusioni

Laser Chess funziona – non c’è dubbio. Appassionante, si deve stare attenti non solo alle mosse avversarie ma anche alle proprie, perché ogni distrazione è pagata carissima. Semplicità e tatticismo – cosa volete di più per un degno emulo – ma con un’anima tutta sua – degli scacchi?