Le accuse contro Jonathan Majors cambieranno i piani dei Marvel Studios?

Il destino del Marvel Cinematic Universe sarà colpito dalle accuse mosse a Jonathan Majors? Il futuro di Kang potrebbe essere a rischio

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a cura di Manuel Enrico

Lo aveva detto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania: non era lui la minaccia peggiore. A quanto pare non era solamente una battuta del suo personaggio, Jonathan Majors sembra esser diventato l’ennesimo personaggio scomodo per un franchise legato a Disney, che deve ora gestire le accuse a Jonathan Majors che lo vedono di reo di aggressione. Pur accettando che si è innocenti fino a prova contraria, non si può fare a meno di notare come l’ambiente hollywoodiano sia pronto a rendere rapidamente una stella in ascesa in un villain esecrabile. Nemmeno il tempo di lasciare che gli eventi di questi giorni abbiano una giusta definizione nelle apposite sedi, ossia un tribunale che non sia quello della sin troppo esagitata opinione pubblico, e il meccanismo di accuse e recriminazioni dell’establishment hollywoodiano si è messo rapidamente in moto.

Le accuse contro Jonathan Majors delle ultime ore, infatti, sembrano avere scoperchiato un vaso di Pandora che aspettava solo una minima occasione per gettare un’inquietante ombra su questo attore considerato una delle promesse della nuova generazione di Hollywood. Attualmente in sala con Creed III, Majors oltre ai suoi ruoli nel Marvel Cinematic Universe ha avuto modo di farsi notare negli ultimi anni come protagonista di Lovecraft Country e in Da 5 Bloods, accogliendo unanime consenso per la sua vis recitativa. Un predestinato, che però ora si trova ad affrontare un giudizio ben diverso, che non ha solo uno strascico legale ma che, inevitabilmente, potrebbe esser la rovina di una promettente carriera.

Il destino del Marvel Cinematic Universe sarà colpito dalle accuse mosse a Jonathan Majors? Il futuro di Kang potrebbe essere a rischio

I fatti sono oramai di dominio pubblico. La notte del 25 marzo scorso Majors è stata arrestato con l’accusa di violenza ai danni di una donna che era in sua compagnia, un gesto consumatosi a bordo di un taxi e causato apparentemente dalla gelosia. Nelle ore immediatamente successive, si è avviato il tradizionale circo mediatico, con accuse prontamente smentite, annunci di prove schiaccianti e ritrattazioni rese amare dallo spettro di un’innocenza comprata. Perché siamo onesti, in questi casi anche se innocenti rimane sempre un dubbio, una vena di sporco indelebile che avvelena i nomi coinvolti.

A rendere più complessa la posizione di Majors non è la situazione attuale, quanto le conseguenze mediatiche scatenate, soprattutto ora che vengono riprese dichiarazioni che, già espresse in passato, hanno gettato una luce diverse su uno dei volti centrali del futuro del Marvel Cinematic Universe. Ad aprire le danze è stato A.B. Allen, giovane cineasta, che in occasione delle debacle di Majors ha ripostato, introdotto da un onomatopeico Ding ding ding ding, un suo precedente tweet di febbraio:

C’è un particolare attore, relativamente nuovo sulla scena, che già spopola su Twitter. In realtà è un essere umano feroce, crudele e violento, sia professionalmente che nella sua via privata, ed ogni nuovo tweet su di lui che diventa virale mi fa impazzire.

Ora, riferirsi a questo attore in questi termini potrebbe esser sin troppo facile in questo momento, volendo esser perfidi qualcuno potrebbe anche vederci un attacco personale. Eppure, in seguito a questo tweet sono emerse altre voci che puntano il dito contro Jonathan Majors, tra cui un ex compagno di college e attore, Tim Nicolai, che non si fa problemi di dare voce alla sua personale visione su Majors:

Non dirò questo su Jonathan Majors per poi lavarmene le mani: gente di Yale e della comunità di Broadway lo conosce da anni. È un sociopatico e un abusatore ed è in questi termini che tutti parlano di lui. È una vergogna che ci sia voluto così tanto per esporlo pubblicamente. 

L’emergere di queste accuse contro Jonathan Majors ha un sapore particolarmente amaro specialmente in riferimento alla facilità con cui si stanno levando voci apparentemente informate sulle pecche caratteriali dell’attore. In anni recenti Hollywood è stata squassata da scandali e da una voglia di ripulirsi la coscienza da un ipocrita silenzio durato anni, da caso Weinstein al #metoo, e la lunga scia di voci che si stanno pronunciando contro Majors sembrano indicare come ci sia ancora un’omertosa tendenza al nascondere certi vizi, anziché denunciarli. Perché attendere un caso eclatante, anziché intervenire prima? Questo interrogativo, più che riferito al caso Majors, andrebbe però girato all’establishment hollywoodiano. Majors, ora, ha ben altri pensieri.

Sul piano legale, meglio lasciare che siano inquirenti e giudici a stabilire o meno la colpevolezza dell’attore, anche se la presenza di testimoni e di video dell’accaduto sembrano rendere complicata la posizione dell’attore. Concentrandoci sul suo profilo professionale, le accuse mosse contro Jonathan Majors rappresentano una pericolosa condanna per l’attore, ancora prima della decisione di un tribunale.

Lavorare all’interno di una zona protetta come il mondo disneyano richiede di avere una certa immagine pubblica, che deve esser conforme alle politiche aziendali, sempre attentamente cucite attorno a un public character impeccabile. Non ci siamo certo dimenticati di come Gina Carano sia stata rapidamente estromessa dal ruolo di Cara Dune in The Mandalorian, dopo che alcune sue esternazioni politiche hanno fatto insorgere il web. Conseguenza? Per quanto amata, Cara Dune non è più parte del mondo del Mando disneyano. Quella della Carano è stata a oggi la più nota delle punizioni disneyane, ma non sono mancati casi di censure più contenute, dai comportamenti da diva di Letitia Wright sul set di Black Panther: Wakanda Forever alle controverse opinioni di Evangeline Lily, alias Hope vanDyne, in merito a Covid-19 e vaccini. Lavorare con Disney, non è certo una novità, comporta non solo una performance professionale di alto livello (o almeno così sperano gli spettatori…), ma anche una dimensione pubblica inappuntabile. Meglio avere una storia di redenzione stile Robert Downey Jr che non un Kang violento in un taxi, insomma.

La reazione dei Marvel Studios: attesa o condanna?

Ed è qui che diventa interessante il discorso. Disney manterrà il suo approccio di rigida censura verso interpreti sgraditi, o cercherà una nuova strada? Innocente fino a prova contraria o attore moralmente compromesso? Per Majors si apre uno scenario professionale complesso, considerata come l’ipocrisia hollywoodiana sempre punire con maggior ferocia quando si viene platealmente scoperti, quasi che il silenzio complice veda in questi eventi una catarsi morale con cui ripulirsi la coscienza.

Il futuro di Kang, quindi, potrebbe non esser più così sicuro, un duro colpo per un franchise, il Marvel Cinematic Universe, che proprio su questo personaggio sta fondando il suo sviluppo dopo la deludente parentesi della Fase Quattro. Jonathan Majors è già stato presentato più volte come il volto di ogni variante di Kang, il personaggio gli è stato letteralmente cucito addosso a partire dalla sua apparizione nel finale di Loki. Per i Marvel Studios gestire questo delicato frangente rappresenta una sfida su più piani, considerato che dopo i recenti annunci di una maggior attenzione nella produzione dei propri contenuti, causando anche ritardi e nuove line up, dover ripensare a una completa riscrittura della Multiverse Saga potrebbe essere un duro colpo.

Annunciati capitoli come Avengers: Kang Dinasty sono chiari rimandi al personaggio di Majors, rivalutarne la presenza significherebbe imporre una drastica revisione a gran parte della Fase Cinque del Marvel Universe. Se esperienza pregresse hanno portato al cambio in corsa di attori, anche in ruoli centrali come Hulk (da Norton a Ruffalo) o James Rhodes (con Don Cheadle che sostituisce Terence Howard in Iron Man 2), imporre un recast su una figura come quella di Kang, reso il perno dell’attuale sviluppo del franchise sembra tutt’altro affare. Ragionevole supporre che i Marvel Studios e Disney stiano già prendendo le dovute precauzioni in attesa di sviluppi futuri, ma è inevitabile pensare a come ci si trovi davanti al primo grosso scandalo morale per il Marvel Cinematic Universe, a pochi mesi, ironicamente, dall’uscita di The Flash, film della Distinta Concorrenza a lungo a rischio proprio per le vicissitudini personali del suo attore protagonista, Ezra Miller.

Non ci resta che attendere lo sviluppo dell’affaire Majors per scoprire come le eventuali ripercussioni legali impatteranno anche sul Marvel Cinematic Universe. Di sicuro, al netto del suo proseguimento o meno all’interno del franchise disneyano, queste accuse mosse contro Jonathan Majors lasceranno un segno sulla carriera dell’attore, una cicatrice che anche in virtù delle voci alzatesi contro l’attore rischia di esser un segnale che l’establishment potrebbe interpretare come un cauto invito a non coinvolgere ulteriormente Majors all’interno di produzioni di spessore.

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