Le mura di York: recensione, quando alzare un muro può essere divertente!

Le mura di York, edito in italiano da Cranio Creation testerà le capacità dei giocatori di creare un progetto, rispettando i vincoli di costruzione determinati da un tiro di dado, realizzandolo direttamente sulla plancia di gioco.

Avatar di Alessandro Pabis

a cura di Alessandro Pabis

Le mura di York è un gioco in cui i partecipanti dovranno destreggiarsi fra le richieste del re e l'urgenza di dover chiudere le mura attorno alla città, nel più breve tempo possibile. Tutto si baserà sulle capacità dei giocatori di creare un progetto, rispettando i vincoli di costruzione determinati da un tiro di dado, realizzandolo direttamente sulla plancia di gioco.

La partita si giocherà in due epoche dove all'inizio di ognuna verrà resa nota la quantità di chiese, pozzi e mercati da includere obbligatoriamente nel proprio progetto. Seguiranno poi la fase di costruzione della città in cui tutti i giocatori dovranno costruire le mura fino a chiuderne il perimetro, una fase punteggio e in fine la fase invasione.

Le richieste del re in "Le mura di York" saranno determinate puramente dal fato, "guidato" dal lancio di dadi effettuato nella Torre del Re. In base all'esito del tiro ad inizio epoca i giocatori dovranno costruire le mura, facendo attenzione a racchiudere al proprio interno tutte le richieste. Ad ogni turno si provvederà a tirare un dado rosso e in base al risultato ottenuto, seguendo lo stesso disegno raffigurato, i giocatori dovranno piazzare sulla plancia di gioco le mura in plastica.

Il piazzamento potrà essere speculare o ruotato rispetto al disegno sul dado come meglio si crede, oppure si avrà la possibilità di ignorare il dado e piazzare un solo muro. Ovviamente quest'ultima sarà meno "remunerativa" come scelta, ma indispensabile per fare aggiustamenti e ottimizzare la propria città.

Sarà permesso anche di piazzare muretti lungo i bordi della plancia, senza però tuttavia uscire mai da essi. Inoltre sarà consentito piazzare muretti in qualsiasi zona della città, non obbligatoriamente adiacenti ad altri precedentemente piazzati.

Non appena uno dei giocatori avrà chiuso le proprie mura, rispettando i vincoli richiesti, inizierà a guadagnare denaro a discapito degli avversari. Infatti sul dado rosso, oltre alle stanghette rappresentanti i muretti, sono presenti dei pallini. Mentre gli altri cercheranno di chiudere le proprie città, chi lo avrà già fatto guadagnerà tante monete quanti saranno i pallini rivelati ad ogni successivo tiro del dado.

Quando anche l'ultimo giocatore avrà terminato la fase di costruzione della città, si potrà procedere con la fase di punteggio. Semplicemente ogni giocatore prenderà tante monete, quanto il corrispettivo racchiuso all'interno della propria città. Oltre alle monete verranno conteggiati anche il numero di vichinghi presenti nelle mura, a cui corrisponderà un gettone per ognuno.

Si passerà dunque alla fase invasione, dove colui che avrà il maggior numero di gettoni vichingo al termine dell'epoca, verrà invaso. In caso di più giocatori con lo stesso numero di gettoni vichingo, l'invasione avverrà per entrambi. Quando un giocatore verrà invaso dovrà scartare tutti i propri gettoni vichingo tranne uno, che dovrà essere girato sul lato invasione.

Ogni invasione subita comporterà una penalità di 5 monete sul conteggio finale. Gli altri giocatori che non avranno subito invasioni, manterranno i loro gettoni vichingo per l'epoca successiva. Finita la prima era, la seconda si ripeterà nella stessa identica modalità. Sì provvederà dunque a togliere tutte le mura dalla plancia di gioco, si riformuleranno le richieste del Re, e si ricomincerà con la costruzione delle mura. La fase punteggio sarà identica, mentre invece nella fase invasione, verrà inoltre assegnato lo Scudo Del Re al giocatore con meno vichinghi, una tesserina del valore di 3 monete.

La partita a "Le mura di York" terminerà dopo l'invasione della seconda epoca, tutti perderanno 5 monete per ogni gettone invasione in loro possesso, chi avrà ottenuto lo Scudo Del Re riceverà le 3 monete bonus. Il giocatore con più monete vincerà la partita.

Aggiungere un po' di sale

In fase di setup verrà garantita una buona variabilità, grazie alle quattro tessere fronte retro date in dotazione ad ogni giocatore. Approfittando delle diverse combinazioni a disposizione, si potranno avere sempre città diverse ad ogni partita. Sarà comunque necessario che tutte le città in gioco siano uguali fra loro, componendo le quattro tessere allo stesso modo, affinché si possa giocare in maniera equa.

La varietà nel posizionamento delle tessere è soltanto una delle particolarità di questo gioco, la presenza dei tre dadi blu per la richiesta del re, sono l'effettivo elemento che maggiormente influisce sul risultato di ogni partita. Partiamo col dire che i dadi non sono dei semplici D6, ma in realtà sono dei dadi tutti diversi fra loro. Uno dei dadi ad esempio ha quattro facce utili su sei, le due facce mancanti hanno valore zero, mentre le altre hanno valore uno o due. Un altro dado ha soltanto coppie di valori da tre, quattro e cinque. L'ultimo dado rimasto ha coppie di valori da due, tre e quattro. Questa composizione atipica dei dadi aggiunge incertezza, mantenendo tuttavia sotto controllo gli esiti dei risultati con dei valori non eccessivamente alti. Il gioco già così è chiaramente molto vario, ma qualora non bastasse, ci sono delle regole opzionali aggiuntive per aggiungere un po' di sale.

Queste regole prevedono un corrispettivo in monete come bonus, al raggiungimento di determinati traguardi come la costruzione delle mura più lunghe, oppure la realizzazione del progetto perfetto, ovvero una città in cui non vi siano state mura in eccesso da rimuovere. Ultima nota di merito, questo gioco è da due a quattro giocatori, ma approfittando di un'eventuale seconda scatola, può allargarsi fino ad otto giocatori. Eventualità forse rara, ma possibile in ambiti ludici quali ludoteche ed eventi del settore.

Alzare diverse mura per abbatterne uno più grande

Le mura di York è un titolo che riesce a distinguersi dalla massa, con elementi di unicità quali possono essere le mura 3d in plastica e la torre lancia dadi. Un'ambientazione in un contesto medioevale accattivante capace di risvegliare la curiosità di ogni giocatore, soprattutto dei più giovani. Il gioco è rivolto a chiunque abbia voglia di giocare velocemente ad un gioco intelligente e per nulla banale, ma senza dover dedicare troppo tempo al ripasso delle regole e a spremersi le meningi. Questo non significa che il gioco sia facile o poco stimolante, il contrario, bisogna dedicarsi con una strategia chiara e intuire fin da subito cosa sia meglio fare, d'altronde come scritto anche nel manuale, nessun architetto degno di questo nome inizierebbe una grande opera senza un minimo di progettazione.

Le mura di York è gioco consigliato per avvicinare nuovi appassionati, costruendo diverse mura per abbatterne uno più grande. Un muro che divide giocatori e non giocatori, cementato da pregiudizi e diffidenza, spesso a causa di difficoltà oggettive riscontrate da chi si approccia per la prima volta al mondo dei giochi da tavolo, con titoli non adeguati, scappando a gambe levate. Questo gioco è la risposta a chi cerca di avvicinare nuovi potenziali giocatori in questo fantastico mondo, senza rischiare di deludere le aspettative.

Le mura di York è adatto ai giovanissimi dagli otto anni, un'età in cui si inizia a  scoprire l'importanza della programmazione a breve termine e si possono apprezzare i risultati delle proprie azioni. Forse la mancanza di interazione fra i giocatori può non essere apprezzata da tutti quanti, ma difficilmente ci si potrà alzare dal tavolo non soddisfatti.

Meglio muri in pietra o in plastica?

Per quanto riguarda i materiali presenti in "Le mura di York" possiamo sicuramente definirli adeguati al prodotto e sopra la media. Il cartoncino è di buona qualità, dal taglio preciso e facile da defustellare, ma il pezzo forte sono indubbiamente i piccoli componenti delle mura. La scelta di utilizzare la plastica, anziché altri tipi di materiali, pare ottimale e il risultato che si ottiene a colpo d'occhio è esteticamente piacevole e ben si lega alla grafica del gioco.

Il manuale all'interno della scatola è breve e molto chiaro, corredato di immagini a chiarimento di qualsiasi eventuale dubbio. Per quanto riguarda la torre, dovendo montarla da zero, necessita del supporto da parte di un adulto. Non è semplicissima come operazione, ma nulla di eccessivamente complesso e il risultato è indubbiamente apprezzabile.

Conclusioni

York è una delle più importanti e famose città del Regno Unito, situata a nord nello Yorkshire, famosa in tutto il mondo per la propria cattedrale e per le longeve mura che ancora oggi è possibile visitare. Erette in epoca romana, le mura assunsero il compito di proteggere la città dagli attacchi delle varie tribù germaniche provenienti dalla vicina Danimarca. Otto secoli più tardi, quando i Vichinghi ne presero il controllo, decisero di abbattere la maggior parte delle mura e ricostruirne di nuove.

La scelta dell'autore in Le mura di York di ambientare il gioco nella famosa città inglese trova dunque un riscontro storico che, per quanto non necessario, aggiunge indubbiamente valore al titolo, ambientandolo in una situazione storica ben precisa. Anche il ricorso alla parola "epoca" è dunque ben ponderata e aiuta nell'immedesimazione. La variabilità data dai dadi assicura una notevole longevità al titolo, lasciando ampio spazio alla fantasia dei giocatori. La durata contenuta delle partite è sicuramente apprezzabile e assicura la possibilità di proporre il gioco a giovani e neofiti. Il livello di sfida è medio basso e questo potrebbe non renderlo appetibile verso player più esigenti, ma una volta chiara la tipologia di gioco, si rivelerà essere un ottimo titolo apri pista.