La storia misteriosa di Le Tops Stories, recensione

Panini Disney ripropone, in 4 volumi cartonati, Le Tops Stories: la serie in 12 episodi firmati dai grandi Giorgio Pezzin e Massimo De Vita.

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a cura di Domenico Bottalico

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Panini Disney attinge ancora una volta dalla profondissima libreria di serie e storie Made in Italy con protagonisti topi paperi e ripropone, in 4 volumi cartonati, Le Tops Stories. Si tratta di una serie in 12 episodi, tutti riproposti in ordine cronologico nei volumi, usciti fra il 1999 e il 2002, l'ultima fase della stagione delle grandi serie sperimentali disneyane italiane, a firma dai grandi Giorgio Pezzin (testi) e Massimo De Vita (disegni). Si tratta di una dozzine di storie leggermente diverse dallo standard Disney sia per struttura narrativa che per argomenti trattati, seppur sempre filtrati attraverso la lente della casa editrice, rifacendosi idealmente a certe serie francofone come Blake & Mortimer o al nostrano Martin Mystere.

La storia misteriosa di Le Tops Stories

Topolino e Pippo si stanno godendo delle meritate quando vengono raggiunti da un notaio londinese. L'uomo ha il compito di consegnare proprio a Topolino il lascito testamentario di un suo lontano parente, l'avventuriero Top De Tops. Il lascito però non consiste in denaro o proprietà bensì in un pensatissimo baule stracolmo di diari e resoconti delle incredibili avventure vissute da De Tops.

In Le Tops Stories 1, incuriosito Topolino si tuffa nella lettura scoprendo che il suo avo, vissuto agli inizi dello scorso secolo, si era messo alla ricerca delle tracce di contatti fra le popolazioni del Centro America e gli alieni in Topolino e la Pietra di Sbilenque oppure aveva deciso di svelare la leggenda legata ad un misterioso flauto ritenuto la chiave per un immenso tesoro nel deserto intorno a Baghdad in Topolino e il Flauto di Omar, ovvero: Il Ritorno degli Uomini Ombra. De Tops si era poi avventurato in Tibet per svelare i segreti di un misterioso tempio in  Topolino e il Segreto della Settima Meteora.

Non solo luoghi esotici. Le Tops Stories 2 inizia con Topolino e Il Popolo del Mare e De Tops intento ad investigare sulla scomparsa di una sua nave cargo venendo in contatto con una misteriosa civiltà subacquea. E poi in Scozia per dipanare il mistero di Stonehenge in Topolino e La Rivincita degli Highlander finendo infine in Topolino e la Caverna di Alì Babà nuovamente nel deserto nordafricano per scoprire il misterioso segreto del nascondiglio di uno dei predoni più famosi di sempre.

Semplicità e concretezza di Le Tops Stories: verso un taglio "adulto"

Il programma narrativo di Le Tops Stories è abbastanza semplice e lineare. Si tratta di una narrazione in analessi in cui Topolino interpreta il suo avo Top De Tops mentre Pippo è una spalla jolly mettendo in mostra le sue superlative capacità trasformistiche. È chiaro che, in questo senso, il termine di paragone più facile è con il filone delle parodie tuttavia Giorgio Pezzin ne rimischia il canovaccio in senso più avventuroso attingendo a piene mani da quel bacino fatto di fanta-archeologica, miti e leggende. De Tops in questo senso è archetipo dell'eroe pulp e avventuriero, un Indiana Jones più accademico ma non meno propenso all'azione e alla scoperta.

È interessante notare come questa scelta dello scrittore dia a Le Tops Stories un taglio decisamente diverso rispetto allo standard disneyano pur riprendendone tutti gli stilemi, dall'umorismo ai messaggi intrinsecamente positivi. Quello che risalta subito all'occhio è il carattere quasi divulgativo di certe trame che disvelano con rigore scientifico grandi leggende (vedasi l'apertura del nascondiglio di Alì Babà) oppure stuzzicano il lettore nell'interrogarsi sui grandi misteri non lesinando però mai sulla componente fantastica che diventa valvola di sfogo per una narrazione sempre dal ritmo sostenuto ed appassionante. In questo senso la grande differenza con le storie "classiche" Disney è la presenza di molti finali aperti o meglio il plot si risolve sempre ma spesso i misteri non vengono del tutto svelati o spiegati da De Tops.

Pezzin poi trova in Massimo De Vita una perfetta spalla per quello che concerne il comparto grafico. Lo stile di De Vita è scattante, la linea dinamica e la tavola è sempre ricca di dettagli. Il disegnatore sta al gioco dello sceneggiatore ora fungendo da impareggiabile costumista e scenografo riprendendo, in maniera più verosimile possibile, costumi e ambientazioni spesso diversissime fra loro oppure fungendo da addetto agli effetti speciali creando tecnologie aliene e improbabili visitatori da altri mondi.

Molto interessanti sono le scelte di De Vita per quanto riguarda la ripartizione e l'organizzazione degli spazi e della tavola. Il disegnatore gioca da un lato con i piani ravvicinati e medi, lascia ai piani lunghi e alle inquadrature più audaci il compito di spezzare il ritmo serratissimo, dall'altro la tavola mostra sì una gabbia dall'impostazione regolare ma i cui riquadri non sono mai allineati. Quasi come il levare musicale, De Vita lascia sempre i riquadri leggermente irregolari nella tavola dando un senso di urgenza alla consequenzialità e potendo così giocare talvolta anche con la loro forma fino a soluzioni più estreme con tagli trasversali o sbordature.

I volumi

Panini Disney ripropone Le Tops Stories nel già collaudato formato dimensioni 18x24 cm che unisce la praticità del formato "libretto" alla autorevolezza della copertina cartonata. Le dimensioni permettono una lettura agile e chiara grazie all'ottima resa di stampa, su carta patinata opaca, e alla precisa rifilatura delle pagine. Quello che impreziosisce la collana tuttavia è il corposo apparato redazionale e di extra. Oltre alle classiche prefazioni e contributo sulla nascita della serie, firmati rispettivamente da Alex Bertani e Giorgio Pezzin, i volumi sono arricchiti di curiosità e retroscena inediti sulle storie rivelati dallo stesso Pezzin. Scavando nei suoi archivi infatti lo scrittore presenta, in ogni volume per ogni storia, un contributo in cui rivela l'ispirazione per la storia, il soggetto originale integrale e note sulle modifiche effettuate in fase di pubblicazione e perché furono richieste.