Legion, l'impero della mente

La nuova serie Marvel dedicata a uno dei più potenti mutanti si rivela un cocktail forte e frizzante, inedito per il genere supereroistico, da affrontare necessariamente a mente accesa.

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a cura di Andrea Balena

Dati alla mano, i brand legati ai supereroi sono ad oggi i più redditizi per l'industria dell'entertainment globale, con la sola Marvel che annualmente - fra film, serie Tv e merchandise - riesce a guadagnare quasi 4 miliardi di dollari. Come però gli appassionati della Casa delle Idee sanno, i diritti di sfruttamento di molti personaggi sono in mano a Fox, e in particolare quelli dei mutanti X-Men. Dopo i film principali della saga e gli spin-off del popolare Wolverine e Deadpool, il marchio è da poco entrato nel mondo delle serie televisive con Legion, che nonostante ruoti attorno a un personaggio che nei fumetti è quasi secondario, ha le carte in tavola per stupire e regalare un prodotto di qualità a fan e profani.

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Scritto e diretto da Noah Hawley (la mente dietro la serie di Fargo) e prodotto dal canale FX, Legion narra la storia di David Haller (Dan Stevens), un trentenne affetto da schizofrenia, condizione per cui ha tentato di togliersi la vita, e per questo motivo internato in un ospedale psichiatrico. Presto si renderà conto, fra salti temporali e allucinanti visioni, di essere in realtà un telepata, anzi probabilmente il più potente dei mutanti.

Per chi si avvicina per la prima volta al personaggio alcune spiegazioni sono dovute: nella continuity classica dei fumetti, David è il figlio del professor Charles Xavier, il noto fondatore degli X-Men. Oltre alla telepatia - manifestata dalle voci che sente nella mente - il nostro sfoggia una infinità di poteri, che però non riesce a controllare a causa della sua psiche labile e frammentata in più personalità, le quali vanno a comporre una "legione" nella sua testa, da cui il nome del personaggio e della serie.

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Questa informazione è fondamentale per disporre di una chiave di lettura dello show, ma non scalfisce minimamente il fascino e l'intricato gioco messo in piedi da Hawley nel pilot, che funziona molto bene, ma non per i motivi che potremmo immaginare. Se con le serie Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage abbiamo assistito a un'interpretazione inedita del racconto supereroistico, Legion si spinge più lontano e quasi si stacca dal genere di appartenenza. La vicenda di David inizia e si sviluppa come un thriller psicologico un po' schizzato, dove è la stessa mente del protagonista a dettare gli avvenimenti a cui assistiamo, con le modalità che lui decide. Questo approccio narrativo non è in assoluto innovativo per il settore televisivo, in quanto lo aveva già introdotto Mr. Robot un paio di anni fa, ma sotto le sapienti mani di Hawley si rivela una bomba pronta ad esplodere in ogni momento.

A giudicare dal primo episodio curato dallo stesso Hawley, la regia risulta il piatto forte della produzione: cambi di sequenza elaborati, scene incredibilmente cinematografiche - vedi quella della cucina o il piano sequenza finale - e una fotografia che passa con continuità da interni psichedelici anni '70 ad esterni grigi e freddi, per finire su oscure e inquietanti visioni della mente del protagonista. Se l'intera stagione conserverà anche solo metà della varietà vista nel pilot, avremo un sicuro capolavoro. Senza dialoghi eccessivamente didascalici, Legion non sembra proporsi come uno show facile da seguire, a mente spenta la sera sul divano. Per godere appieno della visione, lo spettatore dovrà rimanere attento ad ogni fotogramma, formulare ipotesi e verificarle man mano. È una scelta coraggiosa che sembra già dare dei frutti, visti gli ottimi esordi negli USA in termini di audience, con ben 3.27 milioni di spettatori.

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Il materiale fumettistico è abbastanza variegato da narrare le disavventure di questo squilibrato anti-eroe con efficacia, e la presenza del viaggio interdimensionale nella lista dei suoi poteri apre intriganti prospettive future non solo per la serie, ma anche per la continuity dei film degli X-Men. La prima stagione è composta da 8 episodi, e speriamo che non deluda le alte aspettative. In Italia lo show è trasmesso in contemporanea con gli Stati Uniti sul canale Fox di Sky, piazzato strategicamente il lunedì sera dopo le nuove puntate di The Walking Dead. Dategli un'occhiata, potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa del 2017 seriale.