Leonardo da Vinci di Walter Isaacson, recensione

Leonardo da Vinci di Walter Isaacson è un’eccellente biografia, scritta con uno stile giornalistico preciso e puntuale, ricca di dettagli e approfondita.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Chi era Leonardo da Vinci?
Perché tante vie e piazze in Italia portano il suo nome? Quello che ci raccontano a scuola è tutto ciò che c’è da sapere su di lui? E perché è amato in tutto il mondo, preso come simbolo universale del genio umano?

Rispondere a tutte queste domande, e alle molte altre che suscita Leonardo, non è semplice. E soprattutto non sono risposte che si possano dare in poche righe. Leonardo visse 67 anni (1452 - 1519) e la sua fu una vita incredibilmente colma di incontri, invenzioni, scoperte e arte.

Il libro di Walter Iaacson risponde alle domande su Leonardo raccontandoci la sua vita. In 520 pagine (edizione italiana, Mondadori) il giornalista, già biografo di Albert Einstein e di Steve Jobs tra gli altri, racconta la vita, le opere e i tormenti di Leonardo con dovizia di particolari.

Nota: le opinioni e le valutazioni si riferiscono al testo originale in inglese. La traduzione è tuttavia molto buona, e quanto affermato, riguardo allo stile dell’autore in particolare, si può ritenere valido anche per la versione italiana.

Isaacson dedica i primi, intensi capitoli, all’infanzia e all’apprendistato di Leonardo. Già dalle prime pagine emerge con chiarezza la profondità e la precisione delle ricerche svolte dall’autore, che a quanto pare non ha voluto lasciare nulla al caso. Isaacson ci racconta la vita del suo protagonista con passione, lasciandosi a volte trasportare dalla tentazione della metafora e dell’analogia, ma senza mai abbandonare lo stile asciutto e fedele ai fatti che ci si aspetta da un giornalista.

Ma come ogni cronaca di quel periodo (e non solo) insieme ai fatti noti ci sono parecchie lacune. L’effettiva paternità di un quadro, la reale comprensione di un’equazione, la concreta presenza in un certo luogo e in un dato giorno. In questi casi, Isaacson ricorre ad altre fonti, ad altri studi e ad altri biografi, tentando di offrire ipotesi il più concrete possibili - ma sempre lasciando intendere chiaramente la differenza tra il fatto appurato e, appunto, la speculazione.

Come ha fatto con le altre sue biografie, poi, Isaacson è andato oltre la semplice cronaca della vita - e nel caso di Leonardo ce ne sarebbe stato abbastanza per riempire un libro di dimensioni considerevoli.

Il biografo si è soffermato sulle singole opere, consultandosi e citando critici ed esperti di tutto il mondo per spiegare al lettore perché sono importanti, quali dettagli le rendono rilevanti, che cosa ha fatto Leonardo per diventare il simbolo del Rinascimento.

Leggendo questo libro, dunque, non saprete solo che cosa ha fatto Leonardo: imparerete come guardare i suoi quadri, a individuarne e amarne i dettagli. Questa biografia non farà di voi dei critici fatti e finiti, ma la prossima volta che vi troverete davanti La Vergine delle Rocce, L’Ultima Cena o un’altra opera leonardiana, non le guarderete più con gli stessi occhi.

Leonardo da Vinci di Walter Isaacson dedica poi molte pagine ai quaderni di Leonardo, la fonte primaria per capire chi fosse il geniale uomo nato alle porte di Firenze. Scriveva con la sinistra, con la scrittura a specchio su cui tanto si è speculato  - ma scoprirete che è un dettaglio meno misterioso di quanto alcuni vogliono credere.

E portava sempre con sé un quaderno, dove prendeva appunti su ciò che lo appassionava al momento: il volo degli uccelli, l’anatomia (con dissezione di cadaveri), l’ingegneria civile e militare, la costruzione di macchine, l’architettura, lo studio dei fossili. Questi quaderni oggi sono raccolti dei famosi codici, sparsi per il mondo, e Isaacson racconta con dovizia di dettagli quelli che a suo parere (non solo) sono i più rilevanti. Il racconto di Isaacson ci fa capire quanto siano importanti i codici, e come siano testimonianza del genio rinascimentale.

Letture consigliate

Nonostante il volume imponente, questo libro scorre con leggerezza. Isaacson mostra tutta la sua esperienza e la grande maestria nell’uso della penna (pardon, la tastiera) e ci regala frasi svelte, agili, ma troppo lunghe ma nemmeno strozzate in poche parole. Il suo fraseggio è ritmato, una marcetta che di tanto in tanto si tramuta in sinfonia, culmina in una metafora potente e si arresta con dolcezza, prima che si apra il capitolo successivo.

Un libro esemplare per lo stile di scrittura, eppure imperfetto. Alcuni passaggi sono in effetti troppo macchinosi, troppo arzigogolati per goderseli con la leggerezza che ci è permessa, come lettori, nelle altre pagine. Momenti di risacca in cui sembra che il vento non tornerà a gonfiare le vele, ma i lettori, si sa, sono cocciuti e sanno pazientare e affrontare anche molte pagine difficili, nella speranza di un premio.

Premio che puntualmente arriva. E alla fine, quando poserete Leonardo da Vinci di Walter Isaacson, ne sarete pienamente soddisfatti. Potrete raccontare di Leonardo agli altri, aggiungendo aneddoti tremendamente affascinanti. Potrete guardare e leggere i suoi quadri come non avete mai fatto prima. Potrete guardare al presente e ai vostri contemporanei con uno sguardo nuovo, scovando in loro qualità che forse non potevate nemmeno immaginare.

Se volete leggere una biografia di Leonardo, e siete certi che sarà una sola, questa è quella che dovreste scegliere.