L'importanza della Marsala Ship per Indiana Jones e la Ruota del Destino

Indiana Jones e la Ruota del Destino dovrebbe utilizzare la Marsala Ship come spunto archeologico

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a cura di Manuel Enrico

Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo
aveva lasciato i fan dell’archeologo più famoso del cinema non pienamente soddisfatti dalla deriva sci-fi presa dalla saga. La presenza degli alieni multidimensionali era stata vista come una forzatura all’interno di una serie in cui, per quanto presente una componente ultraterrena, l’elemento archeologico e concreto era sempre presente. Motivo per cui l’annuncio del ritorno di Indiana Jones con una nuova avventura spinge a sperare in una maggior attinenza alla tradizione della saga, tanto che si spera di poter vedere un ruolo della centrale della famosa Marsala Ship in Indiana Jones e la Ruota del Destino.

Indiana Jones e la Ruota del Destino dovrebbe utilizzare la Marsala Ship come spunto archeologico

Non è un mistero che il quinto capitolo della saga di Indiana Jones abbia visto la nostra Sicilia come uno degli scenari dell’impresa dell’archeologo interpretato da Harrison Ford. Nelle scene che abbiamo visto nel recente trailer, si nota come Indi e la sua figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) si ritrovino tra rovine dell’epoca greca e romana, alla ricerca di indizi sul misterioso oggetto al centro della loro missione. Pur non avendo chiari riferimenti sulla posizione di questo luogo in cui vediamo i due archeologi, la sensazione è che il film diretto da James Mangold miri a ristabilire una maggiore connessione con l’elemento storico della saga, e considerata l’ambientazione siciliana di Indiana Jones e la Ruota del Destino potrebbe sfruttare la Marsala Ship.

Questo nome è stato dato a un’antica nave da guerra di epoca romana, nota anche come nave punica di Marsala, il cui relitto è stato trovato al largo delle coste siciliane nel 1969, divenendo oggetto di un’operazione di riscoperta e valorizzazione due anni più tardi, ad opera dell’archeologa Honor Frost e della sua squadra. Secondo gli studi fatti, questo relitto sarebbe di origine cartaginese, datato tra il 264 a il 146 avanti Cristo, parte di una flotta utilizzata da Cartagine durante la guerra con l’Impero Romano. Questo ritrovamento è stato identificato come il più antico relitto mai trovato, un riconoscimento che potrebbe rivelarsi un elemento intrigante per la trama del quinto film di Indiana Jones.

Pur ammettendo che anche in capitoli precedenti della saga di Indiana Jones ci siano state concessioni ad aspetti meno concreti dell’archeologica, sia su un piano religioso (Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta, Indiana Jones e l’UItima Crociata) che di misticismo (Indiana Jones e il Tempio Maledetto), questi aspetti sono stati sempre legati a una serie di riferimenti storici e archeologici che hanno creato una precisa connotazione delle avventure di Indy. Se il misticismo è divenuto una delle peculiarità delle avventure di Indy, il radicale passaggio alla dimensione fantascientifica di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo è stato percepito come uno stravolgimento del canone del personaggio, una frattura tra personaggio e appassionati che ora si cercherà di sanare con questa quinta avventura.