L'importanza delle cicatrici di Gorr in Thor: Love and Thunder

Le cicatrici di Gorr in Thor: Love and Thunder sono un tratto essenziale della caratterizzazione del personaggio di Christian Bale

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a cura di Manuel Enrico

Sin dalle prime immagini mostrate, l’aspetto della versione del Marvel Cinematic Universe di Gorr il Macellatore di Dei, il villain di Thor: Love and Thunder, aveva riscosso una certa ostilità da parte degli estimatori dell’originale cartaceo. Nei comics di Jason Aaron in cui compariva, Gorr aveva aspetto decisamente alieno, mentre la versione interpretata da Christian Bale ha una fisicità molto umana, ma che non ha minimamente inficiato la sua caratterizzazione. A trasmettere la sua personale ostilità nei confronti degli dei, fulcro della sua crociata mortale, sono stati altri aspetti, una scelta che ha portato alla comparsa di inedite cicatrici sul corpo di Gorr.

ATTENZIONE: quanto segue contiene spoiler su Thor: Love and Thunder

Le cicatrici di Gorr in Thor: Love and Thunder, un tratto essenziale del personaggio

Queste cicatrici sono uno dei punti salienti della resa emotiva di Gorr in Thor: Love and Thunder. All’inizio del film assistiamo alla tragedia che spinge Gorr a intraprendere la sua crociata contro gli dei: la morte della figlioletta, conseguenza dell’indifferenza del proprio dio, Rapu. Questi era noto come la divinità dell’abbondanza, un contrasto con un mondo desertico e arido in cui la civilità di Gorr si è ritrovato a vivere. Quando il disperato padre infine incontro il proprio dio, e ancora venerandolo manifesta la propria incapacità di accettare la sua indifferenza, Gorr scopre come in realtà il dio a cui aveva sacrificato tutto, compresa l’adorata figlia, sia in realtà un essere meschino ed egoista. Una scoperta che fa germogliare una sete di vendetta che gli consente di impugnare la Necrospada, arma che utilizzerà per portare la morte ai presunti dei.

Il suo utilizzo della Necrospada ha però un prezzo, che vediamo immediatamente nel repentino cambio del colore della pella di Gorr, che passa da un roseo colorito a uno cinereo, in cui ancora sono evidenti i tatuaggi rituali del suo culto. Contrariamente ad altri mutamenti imposti dalla Necrospada, come la colorazione giallastra degli occhi o i suoi denti che si fanno sempre più appuntiti, le cicatrici di Gorr sono una scelta cosciente del personaggio, un’intenzionale rimozione di ogni legame al culto di un dio traditore, come ha tenuto a precisare l’interprete di Gorr, Christian Bale, in un’intervista con IGN:

“All’inizio del film, Gorr è un personaggio pio, che sfoggia con devozione i propri tatuaggi, ma quando perde la propria fede, non esita a mutilarsi pur di rimuoverli. Avevamo anche girato delle scene in cui assistevamo a questo aspetto, ma forse era un po’ troppo estreme per venire inserite nel film, ma ci sono un sacco di scene girate che sono state tagliate. Ma è una cosa che, come attore, sai, sei conscio che è sempre un esperimento, alcune cose funzionano altre meno, e noi volevamo che questo fosse un film per la famiglia. I miei figli lo adorano”

La presenza delle cicatrici sul corpo di Gorr, unita alla mutazione imposta dalla Necrospada, contribuisce a mostrare il percorso di allontanamento dalla sua figura di uomo di fede. Per quanto profondamente diverso dalla sua controparte cartacea, il Gorr di Bale interpreta in modo differente questa presa di coscienza, non limitandosi a meritare il titolo di Macellatore di Dei tramite lo sterminio degli dei (aspetto visivamente poco trattato in Thor: Love and Thunder), ma puntando maggiormente alla transizione emotiva di questo distacco dal divino. La presenza delle cicatrici di Gorr, in tal senso, assume un aspetto fondamentale, è la ferma affermazione della sua profonda delusione nella figura degli dei e un metaforico segno delle profonde ferita lasciate dal tradimento dei propri dei. Un tratto che, a ben vedere, riconferma come prima di essere un villain, Gorr sia soprattutto una vittima, che ha visto la perdita del proprio mondo e dell’amata figlia come l’amara ricompensa di una venerazione assoluta verso dei indegni della sua venerazione.

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