Lo chiamavano Trinità..., l'anniversario di un cult

Il 22 Dicembre del 1970 esce nei cinema italiani Lo chiamavano Trinità..., il film che ha sancito definitivamente la nascita del duo Bud Spencer e Terence Hill.

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a cura di Lorenzo Ferrero

Il 22 Dicembre del 1970 esce nei cinema italiani Lo chiamavano Trinità..., il film che ha sancito definitivamente la nascita del duo Bud Spencer e Terence Hill, diventato, nel corso degli anni, una delle pellicole italiane più amate di sempre, anche all'estero. Un film che, inizialmente, non voleva produrre nessuno perchè "troppo strano", è presto diventato un cult, destinato a rimanere uno dei maggiori incassi della storia del cinema italiano.

Il film che nessuno voleva realizzare

Enzo Barboni era un direttore della fotografia e operatore di macchina che nel corso della sua carriera ebbe l'idea di scrivere e realizzare un film. La sua sceneggiatura era un qualcosa di mai visto e si ispirava principalmente agli spaghetti-western (film di produzione italiana, ma ambientati nel far west), che in quegli anni erano molto apprezzati, specialmente all'estero grazie soprattutto a quanto fatto da Sergio Leone con la sua Trilogia del Dollaro.

A differenza delle suddette pellicole, il concept di Barboni era però farcito di battute, gag, scazzottate e senza nessun morto, tanto che si vide chiuse diverse porte, visto che nessuno voleva investire in un'idea del genere. L'unico che decise di crederci fu Italo Zingarelli, già produttore di alcune pellicole sempre di genere western, incuriosito da questo progetto così strano e sicuro che sarebbe stato un successo.

Così, dopo aver suggerito al regista e sceneggiatore di cambiare nome (diventando E.B. Clucher per fare più presa sul mercato estero), si decise di ingaggiare il duo Bud Spencer e Terence Hill, sulla cresta dell'onda dopo la trilogia di film western di Giuseppe Colizzi (Dio perdona... io no!I quattro dell'Ave MariaLa collina degli stivali).

Inizialmente, però, il film doveva essere un po' diverso rispetto a come lo conosciamo: ad esempio, non era previsto il ruolo di Bambino e la parte di Trinità era stata proposta a Franco Nero, un attore molto celebre in quegli anni e già protagonista di diverse pellicole western come l'originale Django di Sergio Corbucci, che però rifiutò sia perchè il copione era troppo "strano" per l'epoca, sia perchè impegnato sul set di un'altra produzione americana (il celebre Camelot, dove interpretava Lancillotto); o ancora, i ruoli principali dovevano essere di Luigi Montefiori, in arte George Eastman, e Pietro Martellanza, in arte Peter Martell, ma fu lo stesso Zingarelli a spingere per l'ingaggio di Pedersoli e Girotti, che si proposero in autonomia ed erano in cerca di lavoro.

L'incredibile successo del duo Spencer e Hill

Nonostante nessuno credesse nella pellicola, questa ebbe un successo straordinario, diventando in breve il film italiano più visto al cinema dalla sua uscita fino al 1986, incassando oltre 3 miliardi di lire (al cambio attuale corrisponderebbero a circa 27 milioni di euro) e consacrando per sempre il duo Bud Spencer e Terence Hill per gli anni a venire e garantendo un seguito quasi obbligato intitolato ...continuavano a chiamarlo Trinità, diventato anch'esso un successo.

Si pensi che ottenne anche il record di share quando fu trasmesso vent'anni dopo, nel 1988, in prima serata, venendo visto da ben 11 milioni di spettatori e nonostante non fosse una prima TV; inoltre, la VHS del film è tutt'ora una delle 10 più vendute di sempre in Italia.

Ma la fama del mitico duo si espanse persino all'estero, specialmente in Germania (dove risiede anche il museo ufficiale di Bud Spencer) e negli Stati Uniti, nei quali il film di Trinità ebbe così tanto successo che i successivi film con Pedersoli e Girotti venivano pubblicizzati nominandoli sempre come pellicole con i "Trinity Boys", nonostante quei personaggi non venissero più rappresentati.

"Emiliano dice tutto, Gringo!"

Uno degli aneddoti sicuramente più interessanti è quello inerente alla mitica padella di fagioli: all'interno di entrambe le pellicole che raccontano le gesta di Trinità, viene consumata una gran quantità di fagioli (che ha poi coniato il genere "Fagioli Western"), rigorosamente cucinati in padella, con salsa di pomodoro e salsiccia a pezzi, sono diventati una vera e propria ricetta caratteristica da leccarsi i baffi. Pensate che la scena iniziale, dove Terence Hill ne divora una porzione intera tutta d'un fiato è stata girata una sola volta, ed è stata così convincente perchè l'attore è stato a digiuno per le 24 ore precedenti alle riprese (anche se qualcuno afferma siano addirittura 48 ore).

Sempre legato a quella scena, c'è il mito della grande quantità di vino versato in un unico bicchiere, secondo il quale molti fan sostengono vi fosse un qualche contenitore sotto al tavolo che potesse contenerlo; ma è lo stesso Girotti a sfatare il mito, dichiarando che all'interno della bottiglia c'era l'esatta quantità di liquido che sarebbe stata all'interno del contenitore, dando però l'idea che stia versando l'intero contenuto.

Terence Hill è sempre legato ad un altro episodio davvero curioso: mentre si preparava al ruolo di Trinità, decise di "allenarsi" prendendo a schiaffi una colonna in casa sua. La moglie, con la quale si era sposato da poco, era molto perplessa e pensava fosse impazzito. Tra questo e il digiuno prima della scena dei fagioli, non si può dire che l'attore non abbia preso sul serio l'ingaggio!

Un motivo diventato leggenda

Un capitolo a parte, va sicuramente fatto per il motivo musicale iniziale del film, diventato leggenda: Trinity, di Franco Micalizzi e Lally Stott è un brano semplice, ma molto evocativo, con l'inconfondibile sibilo del serpente a sonagli, seguito da celeberrimo fischiettare di Alessandro Alessandroni (chiamato "il fischiatore" e conosciuto già per la colonna sonora de "La Trilogia del Dollaro" di Sergio Leone) e la voce imponente di Annibale Giannarelli, cantante italo-australiano tornato nuovamente alla ribalta grazie allo show musicale The Voice Senior in onda sulla RAI.

https://www.youtube.com/watch?v=w_rkuWyjmr8

Trinity è stata un successo planetario, diventando anche la suoneria di molti cellulari e un episodio curioso lo racconta proprio Micalizzi in un'intervista:

“[...] La cosa più divertente è accaduta mentre stavo andando in Sardegna. La linea telefonica, in traghetto, a un certo punto del tragitto è assente e ritorna solo quando entri in porto. Quel giorno, mentre avvistiamo la terra, sento un tripudio di Trinity perché tutti i cellulari hanno cominciato a squillare. È un vero onore[...]”

Ma non solo suonerie, perchè anche Quentin Tarantino, da sempre fan degli spaghetti-western e di tutta la cinematografia italiana classica, ha deciso di utilizzare Trinity nella scena finale del suo Django Unchained, rendendo omaggio alla musica di Micalizzi e alla pellicola di Clucher.

L'influenza nella cultura pop

Un successo come quello di Lo chiamavano Trinità... non poteva non influenzare la cultura pop nei modi più disparati, a cominciare da omaggi più o meno velati in altri prodotti, siano essi sempre film o fumetti, videogiochi o anche cartoni animati.

Un esempio ne è l'avventura grafica Tequila & Boom Boom, sviluppato da Dynabyte e pubblicato da Sacis nel 1995, che racconta le avventure della lince Tequila (ovviamente parodia di Trinità) e dell'orso Boom Boom (parodia di Bambino) intenti a fermare i piani del malvagio signor Vyle, che controlla una cittadina di campagna in una classica atmosfera western.

O ancora un altro omaggio nella serie animata 44 gatti, ideata da Iginio Straffi (padre delle Winx): nell'episodio “Per un pugno di croccantini”, ambientato in un parco a tema western, veniamo a conoscenza di due felini che omaggiano Bud Spencer e Terence Hill sia nell'aspetto che nel carattere, chiamati rispettivamente Buddy e Derence.

Come non citare anche gli innumerevoli cosplay che molti hanno deciso di portare alle varie fiere del fumetto? O ancora la bellissima statua di Bambino in scala 1/6 di Infinite Statue, o ancora il videogioco dedicato al mitico duo Slap and Beans, insomma, chi più ne ha, più ne metta.

Lo chiamavano Trinità... è stato un film con un impatto enorme, che è rimasto nei cuori di molti appassionati, che hanno a loro volta trasmesso questa passione ai propri figli, creando probabilmente un precedente come nessuno mai prima d'ora. Tutti, almeno una volta nella vita, hanno visto l'entrata in scena di quella specie di slitta, preceduta dal sibilo di un serpente a sonagli e seguita dall'immancabile fischio e si sono fermati a riguardarlo per l'ennesima volta perchè, diciamocelo, come fai a vederne solo l'inizio?

He's the guy who's the talk of the townWith the restless gun.Don't shoot broad out to fool him aroundKeeps the varmints on the run, boy-Keeps the varmints on the run.