Lucca Changes: M¥SS KETA e Fumettibrutti parlano di Gender Power

Durante un incontro di Lucca Changes Miss Keta e Fumettibrutti hanno parlato di Gender Power, un confronto su questo tema tra le due artiste.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Nella seconda giornata di Lucca Changes si è tenuto un incontro tra due artiste molto importanti legato al Gender Power, come da titolo della conferenza. Le due sono M¥SS KETA, rapper milanese diventata ormai un’icona pop per molte sue canzoni molto sopra le righe, come ad esempio Le ragazze di Porta Venezia, e Josephin e Yole Signorelli in arte Fumettibrutti, fumettista italiana che ha ottenuto diversi grandi successi negli ultimi anni, specialmente con il suo ultimo volume P. La mia adolescenza trans con cui l’artista ha fatto coming out. Nonostante la provenienza da mondi dell’intrattenimento diversi, ossia la musica e il fumetto, c’è stata subito sintonia sia nelle argomentazioni che nei pareri delle due artiste, al loro primo incontro faccia a faccia.

M¥SS KETA ha raccontato di come il suo singolo, Le ragazze di Porta Venezia rappresenti uno stato mentale più che geografico, che omaggia chi pensa con la propria testa e segue la propria strada non curante dei commenti negativi della società. Proprio per questo la cantante è convinta che Fumettibrutti possa essere perfettamente adatta al ruolo di ragazza di Porta Venezia. Dal canto suo Fumettibrutti ha invece detto che vedrebbe bene M¥SS KETA in un suo fumetto, tanto che potrebbe essere addirittura uno spirito guida per lei.

La discussione è continuata con un discorso legato al personaggio pubblico formato dalle due artiste, che sfruttano a volte la loro immagine e un metodo a volte estremo di comunicazione, sia con le canzoni che con i fumetti, per veicolare dei messaggi ritenuti veri da entrambe. Le due hanno poi parlato del loro rapporto con il web, come ad esempio M¥SS KETA che ha detto di come questo mezzo sia stato fondamentale per far nascere il suo personaggio, e che è ormai importantissimo per il suo lavoro. Il discorso è poi finito anche sull’aspetto più tossico di internet, dove entrambe hanno parlato degli hater e della violenza verbale che spesso si trova sul web e di come certi commenti, anche arrivati a entrambe le artiste, siano davvero pieni di cattiveria e difficili da credere che qualcuno li scriva realmente.

Nonostante questo entrambe sostengono che il web è anche un mezzo che può essere utilizzato in modo molto positivo, come ad esempio con la possibilità di far sentire molte persone, convinte di essere sbagliate nel profondo dalla società che le circonda, accettate dal semplice confronto con persone lontane che soffrono degli stessi problemi e che si sentono sole. Con le loro opere entrambe le artiste provano dunque a far sentire meno “sbagliate” molte altre persone, per fare in modo che ognuno sia libero di vivere la propria vita come vuole.

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