La vera potenza del robot

L'Uomo Bicentenario fu il primo film hollywoodiano ad adattare l'opera di Isaac Asimov. Mostrò che era possibile portare su schermo il lavoro di questo scrittore, e seppe toccare con successo alcuni temi fondamentali della narrativa sia scritta sia filmata.

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a cura di Tom's Hardware

Il robot asimoviano si conferma dunque prezioso luogo della fantascienza che dischiude controversi risvolti identitari e sorprendenti antropologie. Ci ricorda inoltre che, ormai da diversi anni, il lancio sul mercato di un'importante innovazione tecnologica passa sempre puntualmente per il filtro dell'immaginario. Tanto più vero quanto più la tecnologia si presenta come potenzialmente invasiva sul piano sociale.

Bicentennial man3[1]

Gli stabilimenti asimoviani della Northern Robotics sfornano il mirabolante maggiordomo-cuoco-babysitter per rispondere a una forte domanda economica. Se è vero che oggi, a proposito dell'introduzione dei robot nella nostra società, possiamo solo immaginare implicazioni industriali e ingegneristiche, la sceneggiatura di Nick Kazan cerca di spingersi oltre. La famiglia trasforma la macchina a seconda delle proprie esigenze e abitudini, ma questa, a sua volta, si ritaglia uno spazio importante nelle fasi della socializzazione primaria dei bambini.

Visioni di nuovi equilibri psicologici e nuovi cuscinetti emotivi. Mentre l'uomo gioca a fare Dio creando un essere a sua immagine e somiglianza, non dovrebbe dimenticare che quest'essere potrebbe diventare a sua volta un punto di riferimento per gli umani, per i cuccioli degli umani in particolare.

Valerio Pellegrini è docente di Organizzazione d'impresa in rete presso il Dipartimento di Scienze sociali dell'Università di Napoli Federico II. Consulente alla comunicazione digitale e audiovisiva. Si occupa di interaction design, mediologia e innovazione digitale nelle imprese.   Il suo sito è www.valeriopellegrini.it.

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Retrocult è la rubrica di Tom's Hardware dedicato alla Fantascienza e al Fantastico del passato. C'è un'opera precedente al 2010 che vorresti vedere in questa serie di articoli? Faccelo sapere nei commenti oppure scrivi a retrocult@tomshw.it.