Mandala From Hell di Hideshi Hino, recensione: l'occhio del male

Mandala From Hell è il capolavoro dell'indiscusso maestro dell'orrore giapponese: l'autore di culto Hideshi Hino.

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a cura di Angelo Clementi

Hideshi Hino, fumettista e cineasta incredibilmente prolifico e controverso, si è imposto grazie alle sue opere grottesche nell’immaginario horror mondiale. Mandala From Hell è parte integrante del mondo distorto e grottesco creato dal maestro, un mondo popolato di demoni e spiriti dove nessuno è veramente fuori pericolo. Hino tramite la storia di Mandala ci parla del folklore Giapponese e dei mutamenti che sta vivendo a causa di quello Occidentale. In Your Face Comix porta in Italia un’opera inedita che dopo tanti anni dalla sua prima pubblicazione ancora non era giunta nel nostro paese.

L'Occhio del Male

Mandala è una ragazza particolare, è isolata dal resto dei bambini e vive da solo poiché i suoi genitori sono morti in un incidente. Tra i bambini girano diverse voci sul suo conto e sembra che la ragazza abbia strane abitudini come quella di mangiare millepiedi quando nessuno la osserva. Tutto si complica quando il compagno di banco di Mandala vuole diventare suo amico, tuttavia la ragazza non può permettersi in nessun modo di avere amicizie. La storia è quindi incentrata sullo scoprire il passato di Mandala, capire chi sia in realtà e da dove venga. Il suo sguardo inquietante nasconderà sicuramente qualcosa.

Mandala From Hell è un volume autoconclusivo che tuttavia si colloca all'interno dello stesso mondo narrativo di Black Cat. I riferimenti all'altra opera di Hino saranno, seppur non fondamentali ai fini della trama, interessanti e soddisfacenti da cogliere. E sicuramente permetteranno una maggiore comprensione sia di eventi passati raccontati nell'altro volume sia di eventi nuovi vissuti da Mandala. Escludendo un capitolo dove viene narrata al lettore, tramite un flashback, la storia di Mandala, la narrazione è lineare focalizzandosi sulla ricerca della bambina e sul suo rapporto con Tanaka, il suo compagno di banco.

Seppur la storia raccontata da Mandala From Hell non brilli certo per originalità o profondità di intreccio, Hino ha svolto un interessantissimo lavoro folkloristico tracciando una sua persona genealogia dei demoni e spiriti Giapponese, fino a giustificarne la loro scomparsa e successiva sostituzione con le creature dell'immaginario Occidentale. Il punto di vista spesso cambia e in alternanza ci troviamo a seguire separatamente una volta Mandala e altre volte Tanaka per meglio approfondire entrambi i personaggi, i loro pensieri e le loro emozioni.

Il Mondo di Hino si arricchisce

Hino ci ha sempre abituato ad una cifra stilistica unica e al suo estremo gusto per il grottesco. Spesso nelle sue storie ci troviamo davanti ad eventi paranormali, inspiegabili e controversi. In Mandala From Hell, tuttavia, ci troviamo davanti ad una eccezione. Per questa Hino voleva spiegare al lettore le cause, i motivi e soprattutto gli scopi delle creature orrorifiche che vediamo coinvolte nelle vicende. In un certo senso, vengono meno le sensazioni di estraneamento e sorpresa, a favore di una narrazione ben più lineare e classica con uno sviluppo e un occhio di riguardo verso i personaggi protagonisti che vengono approfonditi come mai prima di ora. Per una volta assistiamo anche a personaggi positivi, come Takata, che semplicemente agiscono per bontà senza secondi fini o per nascondere al prossimo un lato oscuro della loro personalità.

I personaggi anche se dovrebbero essere il vero nodo focale del racconto peccano di una caratterizzazione davvero troppo approfondita, complice la brevità del volume e l'intento di raccontare una storia fin troppo articolata e ambiziosa per essere affidata a così poche pagine. Tralasciando i due bambini, tra l'altro, gli altri personaggi saranno unicamente di fondo avendo solamente un ruolo marginale con pochissime battute. Il design dei personaggi è oltremodo caricaturale, i loro volti sono tondi e deformi con un attenzione particolare alle deformità e ai difetti. Ognuno di loro sarà messo alla berlina e semplicemente descritto per quello che realmente è.

I dialoghi sono minimali fatta eccezione per alcuni capitoli, dove la necessità di approfondire il passato del mondo dove la storia è ambientata le vignette aumentano esponenzialmente. Spesso le battute dei personaggi saranno ridondati rispetto a quello che stiamo già vedendo rappresentato, il che è un peccato poiché si perderà parte della tensione che invece alcune tavole dovrebbero trasmettere.

I disegni rientrano perfettamente nello stile di Hino, caricaturale grottesco ed esagerato che ben si presta ad una storia horror come questa. Dal punto di vista grafico siamo ancora davanti a  tavole con una composizione molto classicheggiante e il vignette regolari sono preferite a virtuosismi particolari. Tuttavia rispetto al solito saranno presenti numerose splashpage e doppie splashpage che andranno ad impreziosire il volume rendendo memorabili le scene cardine della narrazione. Le scelte registiche sono molto dipendente dalla classica struttura del manga horror orientale, molti zoom sui primi piani dei personaggi o su alcuni dettagli macabri; questa è una scelta che riesce a tenere alta l'attenzione del lettore e a creare tavole e vignette di enorme impatto visivo.

Il Volume

In Your Face Comix ha pubblicato Mandala From Hell in un formato kanzenban 15x21cm senza sovraccoperta ma con alette. Il fronte del volume presenta i primi piani dei personaggi principali della storia. Il prezzo di copertina è di € 18 che ben rispecchia le caratteristiche del prodotto attestandosi nella media della sua tipologia.

La carta utilizzata è la usomano scura con una grammatura non troppo elevata, non siamo difronte ad una carta pregevolissima ma sicuramente adatta al suo scopo e permette un’agevole lettura. Dal punto di vista editoriale il volume presenta un piccolo inserto sull’autore e un comparto di note riguardati la contestualizzazione di alcuni termini tecnici o religiosi presenti nella narrazione. Non sono presenti pagine a colori mentre sono molto scorrevoli sia la traduzione che l’adattamento.