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Marvel Snapshots: Recensione

Il lato umano degli eroi della Casa delle Idee al centro dei quattro racconti a fumetti che compongono Marvel Snapshots.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Il lato umano degli eroi della Casa delle Idee al centro dei quattro racconti a fumetti che compongono Marvel Snapshots.

L’errore più comune che si p0ssa fare pensando ai supereroi è che l’indossare una maschera li privi della loro umanità. D’altronde, esseri capaci di dominare i fulmini, di sparare raggi di energia dagli occhi o di vivere incredibili avventure all’interno di armature ipertecnologiche, quanto possono ancora essere considerati umani? Un dubbio legittimo, considerato che le loro imprese sono quasi sempre narrate dal loro punto di vista, in cui lo scontro con il villain di turno è emanazione diretta del loro spirito. A cambiare questa prospettiva, a darci un nuovo modo di vedere il mondo dei supereroi ci sono volumi come Marvel Snapshots, antologia di racconti a fumetti che amplia la percezione del ruolo del supereroe nella società in cui opera.

Marvel: Snapshots è l’erede spirituale di Marvels, miniserie firmata da Kurt Busiek e Alex Ross, in cui veniva raccontata l’ascesa degli eroi della Casa delle Idee dal punto di vista di un fotografo, che ne seguì i primi passi e la loro consacrazione a divinità moderne. In Marvels, il focus era sull’impatto avuto dagli eroi sui cittadini comuni, il modo in cui la loro presenza avesse portato a un radicale cambio nella percezione dell’essere umani, sia in positivo, come per figure quali Capitan America e Iron Man, o in negativo, con la comparsa di rigurgiti razzisti con l'ascesa dei mutanti.

Marvel Snapshots, fotografare l'anima vera dei supereroi

Questa visione più umana della figura del supereroe è figlia del rinnovamento del canone supereroistico avviato con la Silver Age. Se ai tempi della nascita di questi eroi sovrumani la loro concezione era animata dalla volontà di offrire ai lettori uno svago con personaggi incredibili e invincibili, il secondo periodo post-bellico li trasformò in personaggi più completi e umani, soprattutto in casa Marvel. Dietro le maschere e dentro le armature non c’erano più eroi inarrivabili, ma uomini che comunque dovevano affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Per dirla alla Stan Lee, era ora di presentare ‘supereroi con superproblemi’.

Un principio narrativo che nel corso degli anni ha dato vita a grandi storie, come Il demone nella bottiglia, e che ha reso questi personaggi sempre più umani, aiutando i lettori a immedesimarsi con loro. Marvel Snapshots tiene fede a questo principio, presentandosi come un’antologia in cui questo elemento essenziale del contesto narrativo del Marvel Universe trova una nuova forma, andando a scavare anche nel passato più remoto della casa editrice, quando ancora la Marvel era nota come Timely Comics.

Ritrovarsi (Reunion) riporta i lettori proprio alle origini del mondo Marvel, scegliendo come protagonista uno degli eroi più complessi della Casa delle Idee: Namor. È all’atlantideo che si sono rivolti Alan Brennert e Jerry Ordway, che decidono di offrirci una visione particolare di questo personaggio, riportandoci nei primi tempi dopo la Seconda Guerra Mondiale, dove Namor aveva lottato contro l’Asse al fianco di Capitan America e della prima formazione della storia Marvel, la All Winner Squad. Il valore di questa storia è nel modo in cui gli autori riescono a ritrarre l’umanità di Namor, mostrando le ferite che gli orrori della guerra hanno imposto anche un eroe, a qualcuno che consideriamo come una forza della natura, immune alle nostre paure.

La disperazione che trapela nelle parole e nei gesti del Sub-Mariner, la sua fragilità umana che emerge dirompente sono emozioni che difficilmente assoceremmo a dei supereroi, eppure Brennert riesce a creare delle struggenti similitudini tra l’eroe e gli uomini comuni, un vissuto comune che, pur esasperato dai poteri sovrumani di Namor, ha una radice unica, nata da ferite dell’animo da cui anche un supereroe non riesce a guarire facilmente.

La bellezza dei racconti di Marvel Snapshots è proprio trovare questa chiave emotiva, il cogliere l’aspetto umano di questi eroi. Vedere Namor crollare sotto il peso delle sue emozioni o assistere alla vita privata dietro il lato pubblico di Johnny Storm dei Fantastici Quattro non privano questi eroi della loro aura sovrumana, ma anzi ne esaltano la valenza, proprio perché emerge un’umanità inattesa, fatta di fallibilità e di responsabilità.  Le azioni di questi beniamini non sono solamente avventurose, ma spesso lasciano ferite negli uomini comuni, che devono convivere con le loro azioni, esattamente come loro.

Una situazione che è alla base di Abbandonati, storia in cui Capitan America e Falcon sono messi di fronte alla conseguenza delle loro imprese, che per quanto nobili hanno spesso risvolti che ignorano, ma che incombono pesantemente sui cittadini comuni. È tramite il confronto con i volti degli invisibili che queste figure leggendarie riescono a mantenere salda la propria bussola morale, a non perdere il contatto con quell’umanità che si prefiggono di proteggere. Il fondamento degli eroi Marvel, d’altronde, è racchiuso nel loro essere in origine uomini comuni, che hanno affrontato situazioni complesse e quotidiane, da cui scarturisce la loro natura eroica.

L'anima autentica degli eroi

E il resto verrò da sé, storia conclusiva di questa antologia, racchiude alla perfezione questa concezione della Casa delle Idee, mettendo al centro della storia uno dei metaumani più tormentati del Marvel Universe: Scott ‘Ciclope’ Summers, il leader degli X-Men. Le sue origini, il suo passato traumatico sono il fulcro emotivo della storia di Jay Edidin e Tom Reilly, una dinamica narrativa travolgente studiata per farci comprendere in modo emozionante la sua genesi umana prima ancora che il suo ruolo eroico. Ecco quindi emergere quell'indole afflitta dal senso di responsabilità che lo ha reso uno dei migliori leader dell’universo Marvel, animato da una legge morale che lo stesso Scott svela a uno stupito Reed Richards:

“Molto tempo fa, ho sentito qualcuno dire che in questo lavoro arriva un momento in cui devi contare sul tuto istinto. Fare ciò che è giusto e confidare che il resto verrò da sé”

Marvel Snapshots riesce a cogliere queste sfumature dei personaggi, li riconnette alla loro umanità, spogliandoli delle divise e dei poteri, presentando ai lettori Steve, Johnny e Scott, prima ancora che Capitan America, la Torcia Umana o Ciclope. Il concetto stesso di snapshots, ossia istantanea, racchiude il senso di questa antologia, mostrando delle vere e proprie istantanee  della vita di questi eroi che ne esaltano non tanto il ruolo di protettori dell’umanità quanto quello di membri autentici e partecipi del consesso umano, con cui possono a volte perdere il contatto, così assorbiti dalla loro vita eroica, ma a cui tornano coi loro sentimenti e la loro anima, quando cercano la fonte del loro eroismo.

Leggere Marvel Snapshots è come andare alla radice emotiva di questi personaggi, vedendoli con gli occhi delle persone comuni, senza limitarsi al loro aspetto eroico, ma riuscendo a scoprire anche i loro difetti, le loro aspirazioni e i loro tormenti. Quattro storie di uomini straordinari che scelgono di non rinunciare alla propria umanità, che sia fatta di piccole gioie o grandi dolori.

Voto Recensione di Marvel Snapshots



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Quatrro ottimi racconti a fumetti

  • - L'aspetto umano dei supereroi viene ritratto alla perfezioni

  • - Ritrovarsi è una storia strepitosa

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

Marvel Snapshots ripercorre la storia della Casa delle Idee, dalla Golden Age sino ai nostri giorni,mostrando il lato umano degli eroi, mettendoli a confronto con gli uomini comuni, coloro che affrontano le conseguenze delle loro azioni

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