Matrix, il cinema cyberpunk alza la posta

Rimescolando le carte del cyberpunk le sorelle Wachowski creano il film che anticipa il terzo millennio, influenzando il cinema d'oltreoceano e spingendolo verso una simulazione virtuale sempre più simile al mondo reale

Avatar di Marco Violi

a cura di Marco Violi

retrocult

Matrix
Anno 1999
Regista Lana e Lilly Wachowski
IMDB 8.7/10
Rotten Tomatoes - critici top 68
Rotten Tomatoes - tutti i critici 87
Rotten Tomatoes - Pubblico 85
Metacritic - critica 73
Metacritic -pubblico 9
Cinemascore A-

Credo di essere stato tra i primi a vedere Matrix in Italia, quando uscì al cinema. E fu per me ciò che la folgore fu per San Paolo, per quanto non sentissi il minimo bisogno di conversioni. Amore immediato, incondizionato. Gli anni successivi, gli ultimi diciotto, sono stati costellati da tanti altri grandi film. E anche da tanti ritorni al film delle Wachowski. 

Ritorni inevitabili, forse ricadute. Perché Matrix è come un pozzo di gravità dal quale non si può fuggire. Un buco nero, il cui orizzonte degli eventi ti abbraccia in una caduta apparentemente infinita. Ritorni a Matrix per rivederlo, per parlarne ancora e ancora con chiunque, per citarlo, per riesaminarne questo o quel frammento.

Marco Violi ne ha scritto magistralmente, ma come tutti noi in questo mestiere ha dovuto affrontare la tortura delle forbici. Lo spazio è limitato, non puoi parlare di tutto, e così deve scegliere chi e cosa resta fuori.

Tra gli esclusi, vorrei ricordare il povero, povero e dolcissimo Cypher. Un traditore? Certo che sì, nessuno lo negherebbe. Ma anche un uomo che ha guardato la realtà più vera, la Verità dell'esistenza, e ne è rimasto atterrito, terrorizzato. E così ha capito che l'ignoranza è un bene, che tutto sommato senza sapere si vive meglio.

Da ragazzino, forse era proprio il 1999, lo credevo anche io. Non oggi, oggi ho imparato ad amare la Verità. La felicità di chi non sa (e non sa di non sapere), però, ogni tanto mi fa invidia. Ogni tanto, solo qualche volta certo, mi sento un po' Cypher. E sono certo che capita anche a voi. Buona lettura.

Valerio Porcu

Trama e Ambientazione

Thomas Anderson (Keanu Reeves) è un programmatore che lavora per una multinazionale. Di giorno è un cittadino modello: paga regolarmente le tasse e aiuta le vecchiette gettando per loro l'immondizia. Di notte però si trasforma in Neo, un abile hacker che infrange la legge tramite il suo computer. È ossessionato da una ricerca, ma ancora non sa dove lo porterà questa ossessione.

Una notte Neo viene contattato da una donna misteriosa, la quale entra nel suo computer e gli lascia un messaggio inquietante e criptico:

"Wake up Neo... the Matrix has you..."

Quella notte stessa, seguendo le indicazioni lasciategli dalla donna, Neo va ad incontrarla. Lei si presenta con lo pseudonimo di Trinity (Carrie Ann-Moss) e vorrebbe portarlo al cospetto di un criminale ricercato in tutto il mondo e che recentemente era diventato un'ossessione anche per Neo: Morpheus (Laurence Fishburne).

the matrix[1]

Il giorno dopo, Thomas viene prelevato dalla sua postazione di lavoro da tre misteriosi agenti governativi. Uno di questi, l'Agente Smith (Hugo Weaving), intima al signor Anderson di collaborare in quanto loro conoscono ogni dettaglio della sua doppia vita e sanno che è da poco entrato in contatto con Morpheus, ma Thomas, conscio della violazione in atto dei suoi diritti, si rifiuta e subisce un terribile interrogatorio. Un incubo dal quale si sveglierà, sconvolto, nel suo letto.

Quella notte Trinity conduce Neo da Morpheus, il quale gli offre una scelta:

"Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio."

Neo sceglie la pillola rossa, scoprendo che nulla di tutto quello che credeva vero era tale: il mondo in cui ha vissuto non è altro che una sofisticata simulazione ricreata dai computer, una riproduzione del mondo com'era alla fine del XX secolo. In realtà l'Uomo è ora schiavo della sua stessa creazione e vive in un mondo virtuale, felice e inconsapevole delle macchine che ha creato e che lo hanno sottomesso. Esiste una Resistenza, fatta da esseri umani che non sono succubi delle macchine e che lottano per cambiare la situazione. Una lotta che, per il momento, appare senza speranza.