Le sorelle Wachowski

Rimescolando le carte del cyberpunk le sorelle Wachowski creano il film che anticipa il terzo millennio, influenzando il cinema d'oltreoceano e spingendolo verso una simulazione virtuale sempre più simile al mondo reale

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a cura di Tom's Hardware

Lana e Lilly Wachowski (nate Laurence ed Andrew, a lungo conosciuti come Larry & Andy Wachowski) nascono a Chicago. Debuttano al cinema con la regia e la sceneggiatura di Bound - Torbido inganno nel 1996 per poi esplodere con Matrix tre anni dopo. Successivamente scrivono lo screenplay di V per Vendetta (diretto da James McTeigue) che esce nel 2005. Tornano alla regia nel 2008 con Speed Racer, poi di nuovo nel 2012 con Cloud Atlas (girato a sei mani con Tom Tykwer e interpretato da un cast eccezionale, tra cui Tom Hanks, Halle Berry e Jim Broadbent). Il loro ultimo film per il momento è Jupiter Ascending, uscito nel 2015.

Le due sorelle però, per il momento, non sono ancora riuscite a replicare sul grande schermo il successo della trilogia di Matrix, né a livello di critica né tantomeno di pubblico. Tuttavia, tra il 2015 ed il 2017, hanno scritto e diretto la serie Sense8 prodotta dal colosso Netflix e proseguita per due stagioni, prima di essere chiusa nonostante l'enorme successo riscontrato.

Da sempre appassionate di letteratura e fumetti, la loro visione del cinema è qualcosa di completamente nuovo, che spinge la celluloide verso orizzonti completamente inesplorati. Con questo non voglio dire che le Wachowski facciano film migliori rispetto ad altri registi, ma sicuramente hanno un approccio diverso dal solito, unico almeno in alcuni aspetti. Guardando un loro lungometraggio si riconosce immediatamente il tocco Wachowski, si capisce all'istante che c'è qualcosa che in altri film non c'è.

Hanno sempre dichiarato la loro ambizione di fare un film "multiruolo" per spingere il cinema oltre il proprio limite di narrazione della storia di un solo gruppo di protagonisti. La cosa più simile a questo nella loro filmografia è senza dubbio "Cloud Atlas", concepito durante le riprese di V per Vendetta, quando Natalie Portman consigliò la lettura dell'omonimo libro a Lana.

D'altra parte il loro impatto sul cinema è stato incredibilmente potente. Matrix ha segnato una nuova era ad Hollywood, sia per quanto riguarda gli effetti speciali (il film rappresenta infatti la maturità raggiunta dagli effetti digitali, da quel momento onnipresenti), sia per quanto riguarda la concezione della storia. Dal 1999 in poi, infatti, ad Hollywood si è avuta una vera e propria inflazione di film sulla concezione della realtà. E se è vero che le due sorelle non hanno fatto altro che portare in auge un genere che già aveva piantato solide radici, va dato loro atto di aver saputo cavalcare la tendenza inserendovi tutti gli elementi "new age" che hanno fatto di Matrix un successo planetario che ancora non viene dimenticato.

Senza il film delle Wachowski non avremmo mai avuto tutta quella mescolanza tra finzione e realtà che ora è una delle tematiche più care nel cinema d'oltreoceano, basti pensare a Gamer (2009, Mark Neveldine & Brian Taylor), o al successo avuto da Inception (2010, Christopher Nolan) e Source Code (2011, Duncan Jones), ma anche all'exploit della serie britannica Black Mirror, un vero e proprio mostro sacro del piccolo schermo, nella quale diversi episodi si rifanno chiaramente alle tematiche di Matrix (su tutti lo speciale natalizio del 2014 White Christmas e gli episodi della terza stagione Playtest e San Junipero).

In conclusione, possiamo dire che la trilogia delle Wachowski ha portato nel cinema una rivoluzione piccola, che però ne ha coinvolto molti degli aspetti più importanti. Per questo e per i motivi che vi sono stati esposti nell'articolo, Matrix resta un film imperdibile anche oggi che è diventato maggiorenne, diciotto anni dopo la sua uscita.

retrocult

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