Michael Keaton: Batman Forever e i contrasti con Joel Schumacher

Michael Keaton parla di Batman Forever e dei contrasti con il regista Joel Schumacher che lo portarono ad abbandonare il franchise.

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a cura di Domenico Bottalico

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Prossimo nel tornare a vestire i panni di Batman, Michael Keaton ha parlato di Batman Forever e dei contrasti con il regista Joel Schumacher che lo portarono a metà anni '90 ad abbandonare il franchise che aveva contribuito a lanciare con Tim Burton.

Michael Keaton: Batman Forever e i contrasti con Joel Schumacher

Michael Keaton è intervenuto al In the Envelope: The Actor’s Podcast per parlare del suo ruolo nel prossimo The Flash tornando inevitabilmente a parlare di come, dopo essere stato scelto un po' a sorpresa, per Batman (1989) da Tim Burton ed essere tornato per il seguito Batman Returns (1992) fosse pronto a tornare anche per un terzo film anche se dietro la macchina da presa non c'era più il genio gotico di Burton bensì Joel Schumacher la cui visione del Cavaliere Oscuro era diametralmente opposta rispetto ai primi due film.

L'attore ha spiegato in maniera molto semplice perché non ha partecipato a quello che poi sarebbe diventato Batman Forever e la natura dei contrasti con Joel Schumacher partendo dal suo approccio al personaggio:

È sempre stato Bruce Wayne. Non è mai stato Batman. Per me almeno, so che nel nome del film c'è Batman e che si tratta di una icona e di un personaggio estremamente cool e grazie a Tim Burton anche una icona artistica e cinematografica. Ma sapevo dall'inizio che si sarebbe trattato di Bruce Wayne. È stato questo il segreto. Non ne ho mai parlato. Tutti pensano a Batman: Batman fa questo, dice quello mentre io pensavo sempre che fosse un approccio sbagliato perché invece è tutto basato su Bruce Wayne. Che tipo di persona si vestirebbe da pipistrello? Chi si trasformerebbe così?

Parlando poi di come i film di Tim Burton fossero riusciti, a modo loro, ad implementare la rinnova sensibilità più grim'n'gritty dei fumetti così come inaugurata da Frank Miller con il suo Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, Keaton si è espresso sul processo creativo dietro il terzo film e sugli incontri con il regista Joel Schumacher.

Quando incontrai il regista, dissi subito che non potevo farlo. Una delle ragioni per cui mi tirai fuori dal progetto, non voglio essere irrispettoso perché era una brava persona ed è scomparso recentemente, e comunque non avrei parlato male di lui neanche se fosse ancora vivo, è che dopo un paio di incontri cercavano ancora di razionalizzare quello che stavamo per fare cercando di portarlo maggiormente verso la mia visione del personaggio ma lui era inamovibile.

Keaton fa ovviamente riferimento all'approccio più campy di Batman Forever e Batman & Robin e legati alla serie TV anni '60 con Adam West. Questo portò inevitabilmente a contrasti insanabili.

Ricordo un episodio in particolare in cui dissi apertamente che non avrei mai e poi mai fatto una cosa del genere. Lui di contro mi chiese perché tutto sarebbe dovuto essere così oscuro e deprimente ed io gli risposi se avesse mai letto un fumetto di Batman, se sapesse come quest'uomo era diventato Batman. Voglio dire è abbastanza semplice da capire.