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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Quella di Bourne è una serie troppo spesso ingiustamente sottovalutata. L'origine del franchise è da ricercarsi nell'omonima serie di romanzi di Robert Ludlum in cui un agente della CIA, con un forte vuoto di memoria, si trova invischiato in complotti di tutti i tipi, nel tentativo di riacquisire ricordi e identità.

Nonostante la scomparsa del suo autore originale, Bourne è tuttavia ancora vivo e vegeto, grazie all'apporto dell'autore Eric Van Lustbader che, dal 2004, ha ottenuto i permessi dai possidenti diritto di Ludlum per la continuazione delle storie.

Proprio grazie al lavoro di Van Lustbader la serie di Bourne ha avuto un florido prosieguo tanto in libreria (ben 11 libri sul personaggio) quanto al cinema, dove alcune delle storie sono state riadattate.

La serie nasce nel 2002, con il primissimo The Bourne Identity, una volta tanto non per la volontà di uno sfruttamento da parte di una casa di produzione, man per la semplice passione di un regista, in questo caso Doug Lieman, che tanto si impegnò per lo sviluppo del primo film.

Leiman era infatti un fan dei libri di Ludlum sin dai tempi del liceo e decise di accaparrarsene i diritti, dopo un tira e molla con Warner Bros che, dai tempi di un adattamento televisivo di scarso successo, aveva ancora la licenza chiusa in un cassetto.

Con la collaborazione dello screenwriter Tony Gilroy, e complice i ricordi di suo padre, che era stato coinvolto in alcune investigazioni dell'allora Irangate, Liman diede alla luce uno script, andando a rimodernare diversi passaggi del racconto originale per adattarli al cinema di genere di quel momento.

Come attore fu scelto Matt Damon, premio oscar con Will Hunting, ma da qualche anno reduce di ruoli non proprio memorabili. Damon, per altro, non aveva mai partecipato ad una produzione action (no gente, Ocean's Eleven non lo consideriamo tale), ma insistette per fare da sé gli stunt, con giusto un supporto da parte di un coordinatore atletico. 

Purtroppo l'andazzo altalenante della serie, i problemi relativi agli accordi tra produzione e regista (che hanno portato al momentaneo allontanamento di Damon) e l'ultimo film non proprio amatissimo, il franchise è attualmente congelato fino a data da destinarsi. 

Damon, dal canto suo, come già successo per il quarto film (in cui fu sostituito da Jeremy Renner) ha sempre specificato che la sua presenza nel franchise è strettamente vincolata al regista che ne ha curato l'eredità dopo il primo film di Lina, ovvero il regista Paul Greengrass.