Monstrite: recensione. La fabbrica dei mostri arriva sui tavoli da gioco

Monstrite, edito in italia da Giochi Uniti, è un prodotto che unisce due anime: da una parte quella strategica della gestione delle risorse, dall'altra quella più dinamica e tattica degli scontri fra unità.

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a cura di Roberto Richero

In Monstrite i giocatori interpretano scienziati che, grazie alle le loro scoperte tecnologiche, hanno appreso come dare vita a veri e propri Mostri. Questi sono fabbricati in apposite linee di produzione sia utilizzando la Monstrite (la materia prima di cui sono composti) sia combinando fra loro creature diverse. I mostri prodotti potranno essere usati dai giocatori in modi diversi: come combattenti nelle arene, come operai nelle fabbriche o, semplicemente, come intrattenimento nel mondo dello spettacolo.

Non importa quale sia la destinazione dei mostri: saranno sempre fedeli agli scienziati che li hanno generati e quando loro daranno il segnale, saranno pronti ad abbandonare i compiti assegnati per… conquistare il mondo nella battaglia finale.

Il gioco in Monstrite si divide in due fasi fondamentali: la prima concerne la produzione di mostri e la loro allocazione nelle tre aree di impiego previste (arena, fabbrica e spettacolo). La seconda consiste invece nella battaglia finale, dove i vari scienziati radunano i mostri e li fanno combattere fra di loro per conquistare il mondo. Le due fasi sono molto diverse fra di loro, non solo in termini di obiettivi, ma anche in termini di svolgimento della partita, con meccaniche e situazioni molto differenti.

Nell'arco della sessione di gioco i partecipanti avranno diversi modi di raccogliere punti vittoria: a fine partita, chi ne avrà accumulati di più sarà il dominatore incontrastato del mondo e verrà proclamato vincitore.

Il lavoro nobilita… il mostro

La tabellone di Monstrite è diviso in due sezioni: una rappresenta la fabbrica dei mostri, con tanto di magazzino e macchinari che gli scienziati potranno usare per trasformare la monstrite in mostri; la seconda rappresenta invece le tre destinazioni di lavoro delle creature: l’arena, altre fabbriche o il mondo dello spettacolo.

La prima fase di gioco si svolge a turno; ogni giocatore ha a disposizione due azioni a scelta: aggiungere una macchina all'interno della fabbrica di mostri (fino ad un massimo di nove, successivamente è possibile continuare ad aggiungerne solo scartandone una fra quelle presenti), utilizzare un macchinario che richiede monstrite o mostri ed ottenere in cambio altra materia prima o altri mostri, ricaricare di energia fino a tre macchinari (ogni macchina ha due cariche), pescare nuova monstrite casuale, vendere mostri in una delle tre aree di impiego.

Tutte le azioni sono semplici e lineari ed alcune di esse possono garantire punti vittoria. La vendita dei mostri merita però un po’ più di attenzione: su ogni area di vendita del tabellone è infatti presente a faccia in su uno specifico mazzetto di carte contratto; la carta visibile rappresenta il contratto attivo: ogni giocatore, spendendo una delle proprie azioni di turno, può vendere il numero e la tipologia di mostri richiesti dal contratto ed ottenere una serie di benefici, quali monstrite, punti vittoria e, nel caso dell’arena, carte speciali (dette Trucchetto) che potranno essere usate nella seconda fase del gioco. Ogni volta che un giocatore vende mostri ottemperando ad un contratto, questo viene eliminato dal gioco ed un segnalino del colore del giocatore in questione avanza su un contatore specifico dell’area.

La prima fase di gioco può terminare per diverse ragioni: non è più possibile pescare nuova monstrite, in una delle aree di vendita sono terminati i contratti, oppure sono finiti i gettoni mostri di uno specifico colore.

Ne rimarrà soltanto uno

La seconda fase di gioco consiste nella battaglia finale: per dare vita però all'epico scontro bisogna prima richiamare tutti i mostri sparsi per il mondo.

Partendo dal giocatore che ha il proprio segnalino sul valore più alto del contatore di una specifica area, ogni giocatore può scegliere dall'area stessa un numero di mostri pari al valore del contatore; il processo si ripete fino ad esaurimento di tutti mostri. Quindi si passa all'area successiva. In questo modo alla fine ogni giocatore avrà a disposizione non solo i mostri che non aveva voluto/potuto vendere durante la prima fase di gioco, ma anche i mostri richiamati da ogni area.

A questo punto si dà il via alla vera e propria guerra, divisa in cinque battaglie: si gira una carta battaglia che definirà il punteggio da associare ad ogni mostro e il numero di punti di vittoria in palio; quindi ogni giocatore sceglie fino a cinque mostri da schierare, stringendoli nel palmo chiuso della mano. Quando tutti i giocatori hanno definito lo schieramento, le mani sono aperte simultaneamente.

A questo punto è necessario scegliere se ritirarsi o continuare la battaglia: ogni giocatore schiera di fronte a sé, coperte, una carta Schiera/Ritira e fino a due carte trucchetto. Quando tutti i giocatori sono pronti, le carte vengono scoperte: chi si ritira può recuperare mostri e carte; chi ha deciso di schierarsi partecipa al confronto finale. Il confronto consiste nella definizione della potenza dei mostri schierati, determinata dalla specifica carta battaglia e dall'effetto delle carte trucchetto (gli effetti sono svariati e possono valere per tutti i giocatori o solo per un giocatore specifico: possono essere dati bonus, oppure possono essere scambiati i valori di potenza dei diversi mostri): chi ha più potenza vince e si accaparra i punti vittoria in palio.

Terminate le cinque battaglie, il giocatore con più punti è il vincitore.

Strategia e tattica

Monstrite è un gioco molto complesso e presenta svariati elementi strategici: il risultato è un gioco dove possono coesistere approcci e tattiche molto diverse fra di loro e dove la partita può facilmente cambiare corso.

Nella prima fase di gioco la scelta fra ben cinque possibili azioni (alcune delle quali con diverse opzioni) rende il gioco vario e lascia ampio spazio ai giocatori per perseguire strategie differenti. Il gioco non è però ovviamente solitario in quanto ogni scelta ha un impatto anche su tutti gli altri partecipanti: è possibile che il macchinario che vogliamo usare sia sostituito proprio sotto il nostro naso, o che il contratto per il quale abbiamo fabbricato mostri di un colore specifico sia siglato da qualcuno prima che arrivi il nostro turno. La scelta di firmare un contratto in un’area e non in un’altra implica il valore di mostri richiamabili da una specifica area e quindi anche queste scelte non sono sempre banali. E’ importante quindi avere in mente una strategia generale, per sapere come si vuole arrivare alla conclusione della prima parte, ma adeguarsi con tattiche che sfruttino al massimo la situazione contingente, sempre molto fluida per via delle due azioni che ogni giocatore prima di noi potrà effettuare. Le molteplici modalità di chiusura della prima fase di gioco aggiungono un ulteriore elemento di strategia da non sottovalutare.

La seconda fase di gioco è molto dinamica e particolarmente divertente: già al momento di raccogliere i frutti delle scelte della prima fase è importante scegliere bene quali mostri richiamare; tipicamente la scelta ricadrà sui mostri che si possono potenziare con le carte trucchetto in mano, ma anche strategie volte al monopolio di specifici mostri possono essere vincenti. Le battaglie sono estremamente strategiche, in quando avvengono prendendo in considerazioni moti fattori: la propria disponibilità di mostri, le proprie carte trucchetto e le carte battaglia. Prima di ogni battaglia non è svelata solo la battaglia che si sta per intraprendere, ma anche la successiva: questa informazione è particolarmente rilevante per decidere come gestire le proprie risorse. E’ inoltre importante ricordare che durante tutta la partita tutte le risorse di un giocatore (mostri, monstrite e carte) sono rimaste segrete, nascoste dietro il proprio schermo (gli scienziati non si fidano gli uni degli altri): ogni ricordo in merito alle risorse accumulate dagli avversarsi è un’ulteriore informazione che può fare la differenza.

Bilanciamento

Un gioco così complesso rischia di nascondere parecchie insidie in termini di bilanciamento: la molteplicità di azioni fra cui scegliere, i vincoli e le condizioni, creano una grande varietà di situazioni e di strategie che devono essere ben misurate per non creare la classica “tattica vincente” che snatura il gioco. In tal senso il gioco è ben bilanciato, ad eccezione forse dell’azione di creazione di un nuovo macchinario, che sembra decisamente troppo generosa, soprattutto nelle partite con molti giocatori (l’azione garantisce infatti di mettere una nuova macchina, usarla gratuitamente e di guadagnare due punti vittoria; viceversa la ricarica di massimo tre macchinari non permette di usarli e garantisce un solo punto; nessuna delle altre azioni garantisce punti vittoria se non attraverso la vendita di mostri).

Conclusioni

Monstrite è un gioco molto particolare: se nella prima parte assomiglia ad un classico "gestore di risorse" con un’ambientazione sicuramente eccentrica, coniuga con un’ottima idea una seconda parte molto diversa e sicuramente più avvincente e dinamica. E’ un gioco complicato dal gusto un po’ particolare che può stimolare chi cerca qualcosa di diverso, ma sicuramente risulta ostico per i meno esperti. Le diverse velocità delle due fasi di gioco permettono un coinvolgimento più variegato dei giocatori, in un crescendo sicuramente piacevole.

Materiali

La scatola è molto ricca di materiale: ci sono una novantina di carte e più di centoventi gettoni, cui si aggiungono gli schemi e i tasselli per i punti vittoria e per l’energia dei macchinari.

La grafica e le carte sono caratterizzati da disegni con uno stile peculiare ma sicuramente divertenti ed in linea con lo spirito del gioco; non ci sono scritte in lingua e tutte gli effetti sono spiegati con un meccanismo a simboli che però non sempre è immediatamente comprensibile (il manuale presenta comunque la spiegazione di ogni singola carta).

I gettoni sono realizzati con una plastica molto leggera e restituiscono un feeling non al massimo delle possibilità; i gettoni mostri sono abbastanza grandi per essere maneggiati senza troppi problemi, ma i mostri in rilievo sono poco visibili su plastica così lucida e quindi non danno l’effetto voluto. I gettoni monstrite, oltre ad avere il solito problema del “rilievo invisibile”, risultano essere leggermente piccoli e quindi non comodissimi da maneggiare. Leggermente migliori risultano i  gettoni che servono a segnare i punti nelle diverse area di vendita dei mostriche sono realizzati in una dimensione più generosa e comoda.

Una nota pregevole è sicuramente il regolamento: ben scritto e chiaro, ha esempi ed illustrazioni che rendono la spiegazione delle meccaniche chiara e non ambigua. E’ inoltre in doppia lingua (italiano e inglese); questa scelta, unita a quella di non usare parole su alcuna carta, permette una sola edizione completamente multilingua.

Gioco indicato per

Il gioco è indicato per giocatori un po’ più esperti alla ricerca di giochi che sappiano variare ritmo e modalità di gioco nel tempo, con una particolare attenzione per elementi tattici e strategici sul lungo periodo.