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Morgan Lost Night Novels: Bloody Bunny, la recensione

Morgan Lost si prepara ad affrontare un uomo corrotto dai suoi incubi, che lo hanno trasformato in un feroce serial killer. Chi è davvero Bloody Bunny? Scopriamolo in Morgan Lost Night Novels: Bloody Bunny

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

In sintesi

Morgan Lost si prepara ad affrontare un uomo corrotto dai suoi incubi, che lo hanno trasformato in un feroce serial killer. Chi è davvero Bloody Bunny?

Il nuovo ciclo di avventure di Morgan Lost prosegue col secondo numero delle Night Novels: Bloody Bunny. Lost si troverà ancora una volta a dare la caccia a un misterioso serial killer, ma stavolta in ballo c’è molto di più di una semplice taglia: vendicare la morte del figlio che aspettava con Greta.

È innegabile che il grande Chiaverotti abbia un debole per i conigli, poiché oltre ad apparire in Dylan Dog, personaggio a lui molto caro, con “I conigli rosa uccidono”, lo sceneggiatore aveva già disegnato l’indimenticabile coppia dei Coniugi Rabbit apparse e ricomparse nelle serie precedenti. Ma stavolta, il nostro nuovo serial killer porta qualcosa di diverso di una semplice maschera. Già con la precedente recensione e con lo speciale dedicato con i bozzetti in esclusiva di Giovanni Tàlami, abbiamo scoperto che il killer dalla faccia di coniglio, in verità, non porta una maschera nel senso più letterale, ma è lui stesso e lui soltanto convinto di portarla, rendendo, paradossalmente, la sua identificazione molto più complessa. E mentre le sexy news si insanguinano con i delitti di Bloody Bunny, la città di New Heliopolis continua a sprofondare nel caos.

Morgan Lost grida vendetta!

Il primo numero di questa nuova serie era il prologo di un caos annunciato: il killer Didier Laffont è il nuovo direttore del Tempio della Burocrazia, mentre Morgan Lost cerca disperatamente di rifarsi una vita “vera” con Greta alias Miss Wallendream. Ve la ricordate? Greta è la vecchia fiamma/seguace del killer Wallendream, una delle peggiori nemesi di Morgan, ma dopo la sua scomparsa Greta porta avanti l’obiettivo di uccidere Morgan, fallendo e innamorandosene… ma sembra che i due non potranno mai aspirare a quella che noi chiameremmo “la famiglia Mulino Bianco”. Il bambino che Morgan e Greta aspettavano sembra sia morto quando Bloody Bunny ha provato ad uccidere Greta, ma fortunatamente almeno lei non è morta e in questo numero scoprirete che qualcun altro ha messo gli occhi sopra la sfortunata ragazza…

Morgan Lost sembra mosso dalla vendetta, ma non ne resta accecato. Investiga, si avvale della consulenza della dottoressa Pandora Stillman, e cerca di tracciare un profilo di Bloody Bunny definendone in contorni piuttosto sfumati di una storia tormentata.

Il fulcro centrale della storia resta la vera identità di Bloody Bunny, un mistero che tirerà in ballo anche alcuni elementi paranormali che tanto ci piacciono e che sporadicamente fanno parte delle storie di Morgan Lost. Questo secondo numero, nonostante l’inconfondibile tratto raffinato di Val Romeo, sembra più triste, cupo e molto meno edulcorato rispetto al numero precedente: scompaiono i diavoli e perfino il notiziario di Lindy Kiss latita su queste pagine, lasciando spazio maggiore alle sexy news. Ma se c’è una cosa a cui ci stiamo abituando nelle sceneggiature di Chiaverotti, senza dubbio è la continua evoluzione e sperimentazione, che porta ad inevitabili colpi di scena. E nemmeno stavolta mancheranno, soprattutto nel Tempio della Burocrazia con una sottotrama che coinvolge il nuovo direttore Didier Laffont e la dottoressa Lansdale.

Continua…

Il ritorno alle matite di Val Romeo è stata una piacevole sorpresa. La disegnatrice siciliana ha dato ulteriore prova di rappresentazione delle sceneggiature di Chiaverotti, mettendo in evidenza il contrasto tra un tratto molto dettagliato e raffinato dei suoi personaggi con le scene crude previste dalla storia, senza però cedere mai a un clima fortemente splatter (nonostante non manchino scene con gole recise, modus operandi di Bloody Bunny n.d.r.). Un plauso va anche alla superba copertina di Fabrizio De Tommaso che supera di gran lunga la prima di questo nuovo ciclo, con un Morgan che indossa la mascherina di carta che Bloody Bunny lascia a tutte le sue vittime; forse segno di un’introspezione e ritorno investigativo per capire la mente di questo serial killer.

Questo secondo albo continua quanto iniziato con il primo Il fine ultimo della creazione recensito su queste pagine, ma prosegue con un clima differente e con dei risvolti inaspettati che non faranno altro che aumentare il piacere dell’attesa del terzo numero, che si chiamerà “Il libro dei morti” in edicola il prossimo 23 gennaio.

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Voto Recensione di Morgan Lost Night Novels. Bloody Bunny



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Tornano alcuni elementi paranormali

  • - Ottimo sviluppo sull’identità di Bloody Bunny

  • - Inattesi risvolti al Tempio della Burocrazia

  • - Val Romeo eccelsa…

Contro

  • In questo albo mancano alcuni elementi sopra le righe tipici della serie, ma perfettamente in linea con la crudezza della trama.

Commento

Chiaverotti confeziona e conclude una storia davvero cruda sul killer Bloody Bunny, una storia che vede un Morgan Lost vendicativo, ma non accecato. Mentre si mette alla caccia dell’uomo che ha ucciso il figlio che Greta portava in grembo, ha la lucidità di fare il profiler seppur con l’aiuto di Pandora. Il Tempio della Burocrazia riserva numerose sorprese e sottotrame che saranno sviluppate meglio nei prossimi numeri, con un breve prologo su queste pagine. Fabrizio de Tommaso supera sé stesso e la precedente copertina con un Morgan che indossa la maschera di carta di Bunny, mentre le meravigliose tavole di Val Romeo era quanto di meglio potessimo sperare in una trama così forte e delicata come quella appena letta.

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