Narcos S03 - Morto un re se ne fanno quattro

La popolare serie Netflix riuscirà a confermarsi dopo la dipartita della sua icona? La risposta è sì, lo show si regge benissimo anche da solo, grazie soprattutto alle solide indagini dei servizi segreti e ad un racconto più coeso.

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a cura di Andrea Balena

Il punto di forza iniziale di Narcos si è presto trasformato nella sua personale croce. Nonostante il nome dello show sia il più generico possibile, nell'immaginario dei fan è sempre stato lo show di Pablo Escobar. Una figura che ha praticamente polarizzato l'interesse degli spettatori, complice la straordinaria prova attoriale del suo interprete.

Le prime due stagioni sono vissute quasi interamente sulle spalle del re indiscusso del narcotraffico, una persona talmente carismatica ed ingombrante da riecheggiare ancora oggi nella cultura pop. Ma come ben sappiamo, la sua epopea come gangster era destinata a finire brutalmente nel sangue, lasciando spazio a dei nuovi re della droga: i Gentiluomini di Cali.

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Questo cambio al vertice altera un po' tutto il DNA del racconto di Narcos: viene spostato l'interesse sulle investigazioni della squadra DEA, capitanata dall'Agente Peña (Pedro Pascal), la cui priorità ora è la cattura dei quattro padrini e non l'esecuzione come fu per Escobar. La situazione si è fatta molto più complicata da gestire a causa della fitta rete di spionaggio e corruzione creata dal cartello di Cali, elemento che li rende dei nemici più scaltri e virtualmente intoccabili.

Ma quindi come se la cavano questi nuovi antagonisti? Hanno la forza di reclamare la corona? Purtroppo no, ma il risultato finale è comunque di ottimo livello. Gilberto, Miguel, Pacho e Chepe sono quattro ottimi personaggi ben caratterizzati e ben rappresentati da altrettanti buoni attori, ma mancano quasi del tutto di quel carisma magnetico mischiato a follia che ha fatto la fortuna dell'Escobar di Wagner Moura.

 Questa mancanza però deriva anche dal diverso modus operandi: sono molto meno impulsivi e più cauti nelle loro mosse, evitando completamente apparizioni in pubblico, contrariamente al loro predecessore. Dietro i loro modi più raffinati e l'atteggiamento da imprenditori nascondono la stessa ferocia criminale di qualsiasi altro narcotrafficante.

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L'anima puramente gangster del prodotto viene così ridimensionata, facendo prevalere quella da poliziesco puro. Dopo una partenza lenta in cui l'investigazione fatica ad avanzare, il ritmo dello show ingrana fino a tornare ai suoi fasti passati, con la tensione fra i due fronti assolutamente palpabile. Il già bravo Pascal in questa stagione trova lo spazio per mostrare pienamente le sue doti recitative, mettendo in mostra il grande peso e talvolta l'impotenza della sua posizione. Si ritrova anche il fiato sul collo da parte della CIA e dello stesso governo colombiano, restio a iniziare una nuova e sanguinosa guerra preferendo negoziare una resa.

Elemento inedito, forse il migliore di quest'annata, è il personaggio di Jorge Salcedo. Membro della sicurezza dei padrini, ma anche un uomo qualunque che svolge semplicemente il suo lavoro cercando di rimanere all'oscuro delle attività criminali. Quando emergerà la vera natura dei suoi committenti, il suo ruolo diventerà chiave per entrambi i fronti, mettendo a rischio la salvaguardia della sua famiglia.

Il destino dello show al momento è appeso a un filo: con questa stagione si conclude la prima metà dello show, ponendo fine al capitolo del narcotraffico colombiano. Gli occhi e le intenzioni dello show ora sono rivolte a quello stanziato in Messico - ancora operativo oggi- e a cui si aggiunge la spinosa tematica dell'immigrazione. È infatti di pochi giorni fa la notizia della morte di un assistente della produzione sul campo, ucciso mentre ricercava location per la quarta stagione.

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Tutto questo potrebbe rappresentare una fine prematura per Narcos. insieme alle preoccupazioni della produzione e dello stesso protagonista a girare. Noi ci auguriamo che non sia così, perché rimane uno show capace di raccontare in modo imparziale l'oscura e complicata guerra al narcotraffico, senza rinunciare all'intrattenimento e al drama.


Tom's Consiglia

Se volete approfondire la storia del Cartello di Cali oltre il racconto romanzato dello show Netflix, consigliamo la lettura (in inglese) di The Cali Cartel: Beyond Narcos.