Giù Nel Cyberspazio

I tre romanzi che compongono la trilogia dello sprawl sono fondamentali per comprendere la fantascienza moderna.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il secondo romanzo uscì nel 1986 con il titolo, in inglese, di Count Zero. È ambientato sette anni dopo gli eventi di Neuromante, e lo spunto narrativo sono "cose strane che accadono nella Matrice" - Gibson infatti aveva introdotto anche il termine Matrix ripreso poi dai famosi film dei fratelli Andy e Lana Wachowski.

Nella matrice di "Count Zero" cominciano infatti a comparire strane essenze - che in anni recenti sono state etichettate come "programmi senzienti". In molti le ritengono nuove divinità voodoo digitali, che si muovono in modo indipendente. Nel frattempo, due grandi multinazionali lottano senza esclusione di colpi per il controllo di una nuova e potente tecnologia.

Gibson ha strutturato "Giù Nel Cyberspazio" come una narrazione episodica, con tre storie che procedono in modo indipendente e dalla cui combinazione nasce la struttura principale. Abbiamo quindi un mercenario assunto per rapire un dirigente industriale, e che si ritrova con una giovinetta apparentemente capace di entrare nel ciberspazio senza un deck Ono-Sendai o altri aiuti. Altrove il giovane Bobby Newmark, hacker amatoriale, si trova coinvolto in una storia più grande di lui e finirà a collaborare con un misterioso culto religioso, e ad affrontare un vero e proprio assedio. Dall'altra parte del mondo un miliardario privo di un corpo fisico assume una donna per cercare un misterioso software; Marly, questo il nome della ragazza, finirà nello spazio per cercare l'origine di quelle che per lei sono all'inizio solo opere d'arte molto preziose.

Con il suo deck poteva raggiungere le banche del Freeside con la stessa facilità con cui poteva raggiungere Atlanta. Viaggiare era una prerogativa della carne.

Neuromante

Si scoprirà che le misteriose entità che si aggirano nel ciberspazio sono una conseguenza diretta degli eventi narrati in Neuromante, frammenti di software che hanno scelto questa specifica forma per interagire con gli esseri umani in un modo che è quasi spirituale più che tecnologico.