Perché bisogna conoscere Gibson

I tre romanzi che compongono la trilogia dello sprawl sono fondamentali per comprendere la fantascienza moderna.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Questa trilogia è ciò che meglio rappresenta la letteratura di William Gibson, e come si è detto in apertura Neuromante è di fatto il romanzo che segna la nascita del genere cyberpunk. A ragion veduta quindi si sono scritti fiumi di parole su questi testi, che sono stati analizzati e decostruiti sotto ogni punto di vista.

Ci basterà qui sottolineare solo alcuni aspetti, qualche dettaglio appena, con l'obiettivo di far comprendere al lettore perché si tratta di opere importanti e la speranza d'invogliarlo a leggerli perché, prima di tutto, sono libri davvero belli che si leggono con grande piacere.

Nirvana (G. Salvatores, 1997)

Cyberspazio

Tanto per cominciare fu Gibson a coniare il termine cyberspazio (scritto anche ciberspazio, con i latina), e anche se nei suoi romanzi si parla di una realtà virtuale nel quale i "cowboy" entrano fondendo la propria coscienza con una macchina, l'odierna Internet è concettualmente davvero molto simile a quello che aveva profetizzato lo scrittore.

La matrice ha le sue radici nei primi videogiochi, nei primi programmi di grafica e negli esperimenti militari con gli spinotti cranici

Neuromante

Difficile però stabilire il giusto ordine tra cause ed effetti, perché se da una parte Gibson ha inventato ispirandosi a ciò che conosceva, dall'altra il suo influsso culturale ha certamente pesato sulle moltissime persone che negli ultimi anni hanno contribuito allo sviluppo di Internet.

The Matrix (Andy e Lana Wachowski, 1999)

Nei suoi libri poi spesso Gibson alterna il termine Cyberspazio a "Matrice"; proprio quella "Matrix" che ha dato il titolo e l'idea di base al famoso film (trilogia anche in questo caso) che ha fatto la fortuna di Andy e Lana Wachowski!

Le zaibatsu

In Neuromante, nella trilogia dello sprawl e nell'opera di Gibson in generale il mondo è dominato dalle zaibatsu. Queste sono aziende multinazionali potentissime che hanno ottenuto ormai una vita propria. Non esiste un governo nazionale che le possa ostacolare, perché ognuna di esse può contare su risorse incalcolabili fatte di denaro, tecnologia, personale ultraqualificato e anche eserciti di mercenari. Come delle moderne Idra, non si possono eliminare nemmeno decapitandole, cioè uccidendone i dirigenti: perché per uno che esce dal gioco ce ne sono altri due pronti a prenderne il posto.

Programmi intelligenti

A proposito di personale chiave, lavorare per una zaibatsu è per la vita: queste aziende infatti mettono veleni (o altro) nei corpi dei lavoratori più importanti per assicurarsi che non se ne vadano mai, portandosi dietro informazioni vitali. Da questa situazione è nata una nuova professione, quella del mercenario specializzato in estrazioni di personale dirigenziale.

Le menti non vengono lette. Io posso accedere alla tua memoria, ma non è la tua mente, non è la stessa cosa.

Neuromante

Nel 1984 le grandi multinazionali esistevano già naturalmente, ma è incredibile come la loro l'evoluzione le faccia somigliare sempre più a quelle dipinte nei romanzi di Gibson. Pensano a quelle hi-tech in particolare (Google, Apple, Microsoft, Facebook, IBM, Huawei, etc ...) sembra davvero che lo scrittore in questo caso abbia previsto il futuro con molta precisione.

Le zaibatsu, le multinazionali che plasmavano il corso della storia umana, avevano trasceso le antiche barriere. Dal punto di vista degli organismi, avevano raggiunto una specie d'immortalità. Non si poteva uccidere una zaibatsu assassinando una dozzina di dirigenti che occupavano i posti-chiave, ce n'erano altri che aspettavano di salire la scala.

Neuromante

L'Intelligenza Artificiale

Tutta la trilogia trova la propria fondazione narrativa nell'Intelligenza Artificiale. Al mondo ce ne sono molte, alcune sveglie quanto un cane - ma comunque costosissime - e altre invece che potrebbero facilmente farsi passare per un essere umano. Queste ultime sono a uso esclusivo dei militari, che per gestirle hanno dovuto sviluppare i cosiddetti "controlli di Turing", vale a dire un sistema pronto a distruggere un'IA se comincia a cercare più autonomia di quanto gli uomini siano disposti a concederle.

Johnny Mnemonic (Robert Longo, 1995)

"Neuromante" è, in effetti, la storia di una IA che cerca di superare questi controlli e il suo controllore.

Quanto è intelligente una IA, Case? -- Dipende. Alcune non sono più intelligenti di un cane. Animaletti da salotto. Costano una fortuna, comunque. Quelle davvero intelligenti lo di-ventano quanto il controllo di Turing sarà disposto a lasciarle evolvere. -- Senti, tu sei un cowboy... come mai non ne sei stregato? -- Be', tanto per cominciare sono rare. La maggior parte di loro, quelle davvero intelligenti, sono militari, e noi non possiamo penetrare l'ice. È da lì che viene tutto l'ice, sai. E poi ci sono i controllori Turing, brutte bestie.

Neuromante

A proposito di AI limitate, poi, è particolarmente rilevante l'invenzione degli ICE, i programmi di sicurezza che si trovano nella matrice e che ostacolano i cowboy. Intelligentissimi e spietati, incontrarne uno significa morte certa per un hacker che non sia preparato. Il modo migliore per superarli, forse l'unico, è ingannarli.

Il telefono più vicino a lui squillò. Per puro riflesso automatico sollevò il ricevitore. -- Sì? Un suono vagamente modulato, minuscole voci quasi impercettibili accavallate in un qualche collegamento orbitale, e poi un fruscio simile al vento. -- Ciao, Case. Una moneta da cinquanta lire turche gli cadde di mano, rimbalzò e rotolò lontano attraverso la moquette dell'Hilton. -- Invernomuto, Case. È ora di fare quattro chiacchiere. Era la voce di un chip. -- Non vuoi parlare, Case? Riappese. Mentre tornava nell'atrio dell'albergo senza aver comprato le sigarette, Case fu costretto a ripercorrere per tutta la lunghezza il corridoio con la fi-la di telefoni. Uno dopo l'altro, squillarono tutti al suo passaggio.

Neuromante

Altre previsioni tecnologiche

Nei libri citati in questo articolo Gibson parla di cliniche dove farsi modificare il DNA per restare giovani, impianti cibernetici per la modifica e il miglioramento del corpo umano, schermi-mappa per auto praticamente identici agli attuali GPS, mercati illegali di organi e di protesi ad alta tecnologia.

E ancora leggiamo di software intelligentissimi a guardia dei dati più preziosi, di attacchi hacker sofisticati portati a termini da personaggi incredibili, i cowboy, di coscienze e cervelli salvati su hard disk dopo la morte. E ancora, sui telefoni del mondo di Gibson si possono installare programmi, ad esempio per bloccare certe chiamate, tanto simili alle app che ci piacciono tanto.

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C'è poi il concetto si SimStim, estesamente sfruttato da Gibson in Monna Lisa Cyberpunk: questo dispositivo è sostanzialmente un congegno di realtà virtuale portatile e personale, ma è talmente avanzato e realistico che le persone lo usano di fatto per vivere vite alternative, per scopi innocui come la didattica, per terapia e a volte anche come fuga dalla realtà.

Da un certo punto di vista, in effetti, il SimStim è anche una droga alla quale non manca l'effetto dipendenza. Anche quando non è previsto: in "Giù nel Cyberspazio" per esempio Turner vive in una realtà simulata per molto tempo mentre i medici curano il suo corpo, e successivamente dovrà faticare parecchio per tornare nella realtà "vera".